Whaoo!!!

Mi trovo alle Maldive: preso, impacchettato e caricato su un aereo da mia moglie mentre stavo ancora scrivendo qualche mail di lavoro.

Alle 5:00 di mattina sono al porto dell'isola di Thulusdoo e ad aspettarmi c'è Macho (non vale questa volta la regola nomen omen), un ragazzo ricciolo e minuto, tour operator locale ed anche capitano di una piccola barchetta, e con lui Pacho (nomignolo di fantasia da me attribuitogli, mi piaceva l'idea di andare a pescare con "Macho e Pacho").

Pacho, nella vita vera si chiama Areh, fa il poliziotto su un'isola di 100 abitati e pesca nel tempo libero. Finiti i convenevoli, partiamo e si cominciano ad armare canne e lenze.

Il metodo di pesca é il "trolling fishing", l'equivalente della traina dalla barca.

Cercheremo di stanare wahoo e marlin: i primi tramite pesca con la lenza ed all'estremità un jig piombato color rosso insaporito con un filetto di pesce ed i secondi con canna da pesca ed una specie di streamer bianco piombato senza amo.

Macho mi spiega che i marlin tendono a giocare con la preda prima di mangiarla stuzzicandola con il naso, l'esca è pensata infatti per far impigliare il naso del pinnuto alle fibre in nylon, quindi è un pesce che si "fa prendere per il naso"; peccato, però, di lui oggi neanche l'ombra.

Invece per la mia gioia e dell'equipaggio si sono presentati all'appello ben quattro wahoo, pesci di taglia ed aggressivi che hanno ferrato con forza l'esca, innescata su di un grosso amo all'estremità della lenza manovrata a mano.

Quattro trattenute improvvise, seguite da una rapida fuga però limitata dal recupero stile tiro alla fune fin sotto la barca; dei quattro attacchi solo 2 sono andati a buon fine: catturati 2 wahoo di circa 15 kg.

Che dire meglio di così non poteva andare.

Alla prossima vacanza!

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