Catasto a scuola in Valle Sabbia

«Non abbiamo certo l’ambizione di risolvere tutti i contenziosi fra i vicini di casa, perché questi sono legati alla soggettività delle persone e a personalismi per i quali normative e regole valgono fino ad un certo punto.
Sicuramente questo strumento fa chiarezza e mette i cittadini nelle condizioni di sapere quali sono le proprietà, gli spazi e i confini di ciascuno».

Così il presidente della Comunità montana di Valle Sabbia Giovanmaria Flocchini venerdì nella Casa della Valle a Nozza, in occasione del convegno di presentazione di “Carta unica”, l’innovazione del catasto che proprio in Valle Sabbia, poco più di dieci anni fa, ha mosso i primi passi e che oggi fa scuola a livello nazionale.

«Un progetto che è stato sviluppato in collaborazione col catasto all’interno di Secoval – ha affermato Flavio Gnecchi, che dell’azienda pubblica valsabbina di servizi è l’amministratore -. Questo per noi evidentemente è motivo di orgoglio. Uno strumento che garantirà ricadute positive sia sulla vita dei cittadini, sia su quella delle aziende, ma anche per la pubblica amministrazione».

«Oggi la carta catastale è perfettamente allineata con la realtà del territorio. C’è dunque la possibilità per le Amministrazioni di mettere in pratica quell’equità fiscale che tutti auspicano – gli ha fatto eco il direttore di Secoval, Marco Baccaglioni -, perché non si parla solo di cartografia, ma anche di planimetrie catastali ricalcolate e quindi finalmente corrette, per calcolare meglio Tari e Imu.
Attendiamo solo l’eventuale revisione degli estimi da parte del Catasto, che darà coerenza anche sul valore degli immobili».

Per l’occasione è intervenuto da Roma il direttore generale del Catasto, Claudio Fabrizi, che ha riconosciuto alla Valle Sabbia di aver dato il via all’intera operazione: «Ancora più meritevole in quanto si è trattato di innovazione organizzativa prima ancora che tecnologia».

«Quello realizzato insieme alla Comunità montana di Valle Sabbia, è stato uno dei pochi progetti di questo tipo che ho visto arrivare a termine – ha detto Marco Selleri, ex direttore regionale dei sevizi catastali -, col pregio tra l’atro di aver registrato la mancanza di significativi contenziosi».

«Quando la Comunità montana ha messo a disposizione le prime fotografie aeree chiedendoci di provare a sovrapporle alle mappe catastali per vedere cosa succedeva abbiamo preso la palla al balzo – ha ricordato Angelo Iero, direttore dell’Agenzia del Territorio di Brescia -. Fra il 2009 ed il 2013 abbiamo sperimentato il sistema col Comune di Roè Volciano, ora vale per tutta la Valle Sabbia e sta facendo scuola per altre realtà territoriali».  

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