300 ettari di bosco in fumo

È un bilancio spaventoso dal punto di vista ambientale quello lasciato dagli 11 giorni di incendio delle montagne di Bondone e poi della Valvestino.

Una prima stima parla di più di 300 ettari di bosco e sottobosco, resinose, mughi piante d'alto fusto andati in fumo.

Un danno ambientale che potrebbe lasciare anche degli strascichi futuri, con problematiche idrogeologiche nel caso di piogge insistenti sul terremo montano privo di alberi.

Il grande dispiegamento di uomini e mezzi, soprattutto Vigili del fuoco dalla parte trentina, squadre dell'anticendio boschivo coordinate dalle Comunità montane dalla parte della Valvestino, oltre che il grande dispiegamento di mezzi aerei, è riuscito alla fine ad averla vinta sulle fiamme anche se il costo per la comunità è sicuramente considerevole.

Costi che sono in capo ai vari enti impegnati nell'incendio: dai Vigili del fuoco alla Provincia, all’antincendio boschivo nazionale.

Qualcuno ha tentato di fare delle stime sui costi dei mezzi impiegati: se un piccolo elicottero costa dai 1200 ai 1500 euro all'ora, quanto può costare l’impiego di un Ericsson o di un Canadair? Sono i tre mezzi che hanno operato di più in questi giorni, senza contare gli uomini e i mezzi a terra.

Alla fine probabilmente non si va molto lontano se si stima fra i 100mila e i 200mila euro al giorno per un'operazione come questa.
Chi è provocato l'incendio per colpa o distrazione ha causato un danno notevole alla comunità.

In foto: Bondone con alle spalle le montagne colpite dall'incendio (di Gianpaolo Capelli)