Si riaccende il dibattito sull'ex ospedale

Una soluzione idonea direttamente sul territorio di Salò, con la creazione di un presidio di servizi socio-sanitari all’interno del vecchio ospedale, è l’ipotesi che invece sostengono le associazioni locali Città Futura, Scelgo Salò, Arci e Spi Cgil, “per avere in quell’edificio - persa l’occasione di convertirlo in struttura riabilitativa - un presidio di servizi socio-sanitari che ponga fine al continuo svuotamento che da almeno 15 anni la nostra città ed il territorio dell’Alto Garda stanno subendo in termini di presidi sanitari pubblici”.

Sono infatti già stati perduti, tra gli altri, il servizio di radiologia, la Comunità protetta per pazienti psichiatrici, il servizio vaccinazioni e l’assistenza domiciliare integrata, cosa che costringe di fatto gli abitanti dell’Alto Garda a spostarsi sempre più lontano per usufruirne.

I locali dell’ex ospedale, infatti, sono già di proprietà dell’Asst, mentre l’immobile “ex Enel” è privato. “Non è più tempo - sostengono Arci, Spi Cgil, Scelgo Salò e Città Futura, come riportato da Bresciaoggi - di lanciare idee futuribili come l'acquisto dell'area ex Enel, recentemente venduta: ipotesi che richiedono scelte e tempi non attuali per i cittadini salodiani e per tutta la popolazione dell'Alto Garda”.

Al dibattito si aggiunge poi la polemica con il sindaco di Salò Cipani, che ha chiesto all’Asst la corresponsione di un canone di locazione, anziché di comodato gratuito com'era stato finora, per il palazzo Tosi Gentili, attualmente utilizzato dall’azienda ospedaliera per i servizi di consultorio familiare, tutela dei minori, handicap, servizio vaccinale, protesica, sportello scelta/revoca e continuità assistenziale. La proposta è stata rifiutata da Asst, che ha intenzione di occupare l'immobile sino alla scadenza ventennale del comodato pattuito a seguito dei lavori edili antecedentemente eseguiti.

“L'ex ospedale di Salò, enorme edificio di 30.000 metri cubi semi-abbandonato e in un gravissimo stato di incuria potrebbe ospitare tutti i servizi socio-sanitari necessari al vasto territorio che fa riferimento alla mia città. È preferibile e più facile continuare ad utilizzare gratuitamente il palazzo comunale Tosi Gentili per erogare alcuni dei pochi servizi socio-sanitari rimasti sul territorio piuttosto che investire in un progetto strutturale anche se impegnativo. Non siamo più disposti ad accettare questa situazione”, ha scritto Cipani nella lettera indirizzata ad Asst.

Il Comune intende rivolgersi all'Autorità giudiziaria per ottenere il rilascio dell'immobile e il risarcimento danni a partire dal prossimo 1 marzo. Le associazioni locali, dal canto loro, criticano la scelta dell’Amministrazione comunale: “Concedere spazi alla Asst solo a fronte di un cospicuo affitto è come invitare Asst ad abbandonare Salò per altre mete”.