Emozioni al campo scuola a Campèi de Sìma

Una full immersion nel mondo della Protezione civile quella che hanno vissuto per una settimana 32 adolescenti (16 ragazzi e 16 ragazze di seconda e terza media) al campo scuola organizzato anche quest’anno dalla sezione degli alpini Salò “Monte Suello” di Salò presso il proprio rifugio sull’Alto Garda, a Campèi de Sìma.

Anche quest’anno la sezione salodiana delle Penne nere ha organizzato il campo scuola estivo “Anch’io sono la Protezione civile”, sotto il patrocinio del dipartimento nazionale di Protezione civile, con lo scopo di diffondere fra le nuove generazioni i principi di altruismo, di solidarietà, di senso civico e le conoscenze del volontariato di Protezione civile.

Per gli alpini, inoltre, è importante anche far conoscere ed apprezzare la montagna, il rispetto della natura e dell’ambiente in generale.

Ad organizzare il campo scuola il responsabile del nucleo di Protezione civile sezionale con volontari alpini del nucleo e non, e la presenza nell’arco della settimana di tante figure del mondo della Protezione civile.

Tante occasioni per i ragazzi per mettersi alla prova e apprendere nozioni di varia natura: da come ci si muove in montagna, primo soccorso, orientering, antincendio boschivo, ricerca di persone disperse.

Numerose attività proposte in un contesto di divertimento che permesso ai ragazzi di mettersi in gioco, conoscere nuovi amici e lavorare tutti insieme.

Particolarmente apprezzato l’intervento dell’elicottero dell’antincendio boschivo regionale, che ha permesso ai ragazzi di salire sul mezzo e poi vederlo in azione per simulare lo spegnimento di un incendio, attingendo l’acqua da una vasca appositamente preparata.

Nell’arco della settimana sono intervenuti diversi specialisti della Pc, come Soccorso Alpino, Guardia Costiera, il gruppo cinofili di Botticino, il Cai, Tignale Soccorso per il primo soccorso: ognuno ha proposto dei momenti formativi e delle attività.

A turno, poi, i ragazzi, alla presenza di un accompagnatore, hanno potuto trascorrere anche una notte nella tenda ministeriale allestita all’esterno del rifugio. Non sono mancati, ovviamente, momenti di gioco e di divertimento.

«Quest’anno i ragazzi erano particolarmente motivati e interessati alle attività proposte per cui è stato un gruppo facile da gestire» ci racconta Angelo Bertini, che ci tiene a ringraziare i tanti volontari, alpini e non, che si sono avvicendati per rendere possibile quest’esperienza.

Domenica la giornata conclusiva con una festa alla presenza dei loro famigliari.