Nuove assunzioni per la scuola bresciana

A settembre, con l’inizio del nuovo anno scolastico, la scuola bresciana avrà 169 nuovi assunti a tempo indeterminato nei diversi profili professionali del personale Ata. Nel dettaglio si tratta di 101 collaboratori scolatici, 53 assistenti amministrativi, 13 assistenti tecnici, 2 addetti alle aziende agrarie.

La pattuglia bresciana degli immessi in ruolo rappresenta oltre il 2,6 per cento delle 6.429 assunzioni autorizzate dal ministero dell’Istruzione per il personale non docente a livello nazionale, destinate a coprire il 50 per cento dei posti effettivamente disponibili, vale a dire quelli privi di titolare.

Per capire la rilevanza del numero di stabilizzazioni che riguarda il personale Ata della nostra provincia, è sufficiente fare un confronto con il resto delle altre realtà provinciali a livello nazionale: si scopre così, ad esempio, che per lo specifico profilo dei collaboratori scolastici il Bresciano attesta al quinto posto in assoluto quanto a immissioni in ruolo, subito dopo grandi città come Milano, Roma, Napoli e Torino. Per inciso tutte città capoluogo di regione, il che rende a Brescia anche il primato tra i capoluoghi di provincia.

Più in specifico il contingente autorizzato per l’ambito bresciano dalla ministra dell’Istruzione, Valeria Fedeli, comprendeva la nomina in ruolo anche di 22 direttori dei servizi generali e amministrativi (DSGA) che – come precisa una nota del dirigente reggente Mario Maviglia –  non è stato possibile effettuare per mancanza di graduatorie da cui attingere personale.

Analogamente, l’Ufficio scolastico territoriale di via S. Antonio non ha potuto nominare sia il cuoco sia un assistente tecnico previsti dalla nota ministeriale, per mancanza di aspiranti in graduatoria. Tuttavia i 24 posti non assegnati non sono andati perduti, ma semplicemente ripartiti tra gli altri profili Ata, determinando così un incremento delle assunzioni per i collaboratori scolastici (7 unità), gli assistenti amministrativi (16 unità), e gli addetti alle aziende agrarie (1 unità), rispetto al numero inizialmente previsto.

Un contingente importante, quello dei neo-assunti, che tuttavia servirà solo a coprire i posti che si renderanno vacanti dal 1° settembre 2017 per pensionamenti. Da più fonti, infatti, si stima che nella scuola italiana vi siano oltre 12.000 posti Ata vacanti e disponibili nell’organico di diritto e altrettanti nell’organico di fatto, che dovranno continuare ad essere coperti con incarichi di durata annuale e, nella maggior parte di casi, con assunzioni fino al termine delle attività didattiche.