Discoteche ancora chiuse, gli impresari: «E' discriminazione»

Mentre a Brescia teatri, cinema e sale da concerto riprendono gradualmente le loro attività, discoteche e sale da ballo continuano, anche in zona gialla, a dover tenere chiusi i battenti.

L’articolo 5 dell’ultimo decreto del Governo specifica infatti che rimangono sospese le attività “che abbiano luogo in sale da ballo, discoteche e locali assimilati”. Un duro colpo per un settore che in 14 mesi di pandemia è riuscito a lavorare solo per tre o quattro settimane complessive.

La polemica infuria, anche perché in effetti ci sono locali che invece hanno potuto riaprire: si tratta di quei pochi in grado di offrire un servizio di ristorazione accompagnato da intrattenimento musicale “statico”, come per esempio un dj set.

“Chi può cerca di sopravvivere e di riparare, almeno in parte, le perdite subìte in quasi un anno e mezzo – ha commentato al Giornale di Brescia Domenico Zucchi, presidente provinciale Silb e titolare del Plaza di Roè Volciano -. L’ultimo Decreto Draghi ci ha precluso di esercitare qualsiasi attività, quando la stessa tipologia è consentita in locali non specificamente d’intrattenimento e spettacolo con partecipazione attiva del pubblico. Stiamo valutando quale linea intraprendere per questa discriminazione verso la categoria”.