Comunità in lutto

Non ce l’ha fatta Francesco Nico Parisi, il 22 di Preseglie vittima di un incidente stradale avvenuto lunedì pomeriggio lungo la Variante alla 237 in territorio di Barghe.
È la 54esima vittima dall’inizio dell’anno sulle strade bresciane.

Le cure intensive del reparto di Rianimazione del Civile di Brescia, non sono riuscite ad evitare il peggio e nel pomeriggio di ieri il suo cuore ha cessato di battere.
Troppo gravi le ferite riportate nell’incidente.

Ancora da stabilirne le cause: Nico avrebbe fatto tutto da solo, perdendo il controllo della sua Ktm 300 xc attrezzata a “motard” mentre in direzione di Vestone percorreva un tratto rettilineo appena uscito dalla galleria “Barghe 2”, appena prima del ponte che sovrasta la “vecchia” 237 del Caffaro, in località Ponte Re.

Dietro di lui viaggiava in auto la fidanzata convivente, Bianca, che con terrore ha assistito alla scena, senza poter fare nulla.
I danni fisici dell’impatto, più che dalla velocità, sarebbero stati amplificati dal fatto che nel volo il giovane centauro ha perso il casco, impattando poi con la testa sull’asfalto.

Il medico del 118 “verricellato” sul posto dall’eliambulanza partita da Brescia, è riuscito a recuperarne in extremis le funzioni vitali.
Ma non è stato abbastanza.

Per capire meglio la dinamica e le cause dell’incidente, casco e motocicletta sono stati posti sotto sequestro dagli agenti della Locale della Valle Sabbia, che hanno eseguito i rilievi.

Tutta la Valle è in lutto.
Nico, che abitava nella contrada di San Rocco a Preseglie, era uno dei due figli di Domenico (Mimmo) Parisi, arrivato giovanissimo dalla Sicilia, e di mamma Giovanna.
Ben inseriti nel tessuto sociale ed economico della zona, tutti impegnati nell’azienda di stampaggio ottone che ha lo stabilimento a Vobarno e nell’accudire gli animali, caprini e bovini, nell’appezzamento di terreno vicino a casa.

Anche Nico, dopo gli studi alle professionali, lavorava in entrambi i settori. In paese dicono che riuscisse particolarmente bene anche nell’arte casearia. Aveva una grande passione per le motociclette.

Questa tragedia fa il paio con quella che sta vivendo Nave, coi funerali di Sergio Gatti che verranno celebrati oggi.
Anche lui morto sulla motocicletta, domenica scorsa a Lavenone, incolpevole, dopo aver impattato contro un’autovettura che causa dell’asfalto scivoloso si era messa di traverso sulla sua traiettoria.