Don Carlo Gnocchi si presenta

Conoscere la figura del beato don Carlo Gnocchi e l’opera dell’istituto da lui fondato. È quanto si prefigge la serata organizzata per sabato prossimo, 10 novembre, dal gruppo alpini di Odolo, in collaborazione con il Comune e la parrocchia di San Zenone.

Alle 20 è in programma una messa nella chiesa parrocchiale; alle 21 presso l’auditorium della biblioteca si terrà l’incontro “Don Carlo Gnocchi si presenta”, con mons. Angelo Bazzari, presidente della Fondazione Don Gnocchi, e il contributo di Beppe Parazzini, già presidente nazionale dell’Ana. Coordina la serata il prof. Angelo D’Acunto.

Il legame di don Gnocchi con gli alpini risale alla Seconda guerra mondiale quando il sacerdote si arruolò come cappellano volontario prima per il fronte greco-albanese e poi per la Russia, con gli alpini della divisione Tridentina. Durante la drammatica ritirata del contingente italiano del gennaio 1943, don Carlo, caduto stremato ai margini della pista, venne miracolosamente raccolto su una slitta e salvato.

Da questa tragica esperienza, assistendo gli alpini feriti e morenti e raccogliendone le loro ultime volontà, maturò l’idea di realizzare una grande opera di carità che troverà compimento nel dopoguerra. Nel 1949 nacque la Federazione Pro Infanzia Mutilata (per questo è passato alla storia anche con l’appellativo di “Padre dei mutilatini”) e nel 1952 la Fondazione Pro Juventute.

L’ultimo suo gesto profetico fu la donazione delle cornee a due ragazzi non vedenti, quando in Italia il trapianto di organi non era ancora disciplinato da apposite leggi; questo gesto diede un’accelerazione al dibattito sui trapianti e dopo poche settimane fu varata una legge ad hoc. Morì a Milano il 28 febbraio 1956.

Da allora la Fondazione don Gnocchi porta avanti la sua missione di cura e assistenza agli invalidi e ai portatori di handicap in 28 centro sparsi in tutta Italia. È stato proclamato beato nel 2009.

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