Effetto «differenziale» sull'Accordo

Nonostante si fosse fatta della facile ironia, è trascorsa con un sostanziale “nulla di fatto” la giornata del primo aprile, quella prevista per la prima udienza romana nella quale mettere in discussione la validità dell'Accordo di programma sottoscritto dai Comuni lacustri e dalla Regione Lombardia sul lago d’Idro.
In attesa che nel Tribunale Superiore delle Acque possano battere il classico martelletto, il confronto si è così spostato dall’aula giudiziaria alle dichiarazioni, che segnalano per le vicende dell’Eridio non solo acque agitate, ma anche piuttosto confuse.

Udienza fissata ad ottobre
Sindaci da una parte e Cooordinamento delle Pro loco lacustri, escluse le bagosse, in merito alla battaglia legale che li coinvolgerà su fronti opposti concordano solo su una cosa: la prossima udienza è stata fissata per il 14 ottobre del 2009.
“Nel frattempo non è cambiato nulla e continuremo a dare seguito all’accordo di programma sottoscritto la scorsa estate” ci ha detto Enzo Melzani, il vicesindaco bagosso con delega ale questioni lacustri.
“In attesa che il tribunale possa decidere tutto deve restare fermo, ci mancherebbe altro” ha affermato invece il portavoce del Coordinamento Aldo Armani.

Il Coordinamento
Ed è solo uno dei pomi della discordia, riguardo agli effetti di questo ormai famoso ricorso avanzato per conto del Coordinamento dall’avvocato Franco Mellaia.
Ce n’è infatti un cesto pieno. “L’udienza di mercoledì è servita per dare modo a tutti quanti di depositare i i loro controricorsi. L’hanno fatto i quattro Comuni firmatari dell’accordo di programma, la regione Lombardia, la Provincia Autonoma di Trento e la Presidenza del Consiglio dei Ministri – ci ha detto Armani -. Non hanno depositato ricorso invece, contrariamente a quanto era stato annunciato, i Consorzi irrigui e dobbiamo ancora capire bene il perché. L’udienza fissata ad ottobre ci permetterà di esaminare bene le posizioni di tutti quanti e nessuno si illuda nel frattempo di poter andare avanti con quell’accordo di programma. Abbiamo la facolta, nel merito, di impugnare entro 60 giorni qualsivoglia provvedimento. Prima che possa essere operativa, quella convenzione, dovrà pronunciarsi il giudice”.

I sindaci
Diversa è l’opinione di Melzani: “Il nostro avvocato ci ha fatto sapere che il Coordinamento ha prodotto nuova documentazione e che di conseguenza il Tribunale si è preso tempo per esaminare il tutto – ci ha detto il vicesindaco -. L’udienza sarebbe stata rimandata senza che venisse presa alcuna decisione. La situazione è dunque inalterata e per noi significa che nell’attesa possiamo proseguire col dare corso agli accordi presi con la Regione Lombardia. Non ci risulta sia stata accordata nessuna sospensiva”.

L’accordo di programma oggetto di ricorso da parte del Coordinamento è quello che è stato sottoscritto il 5 agosto dello scorso anno fra i Comuni di Anfo, Bagolino, Idro e Lavenone e la Regione Lombardia. Prevede le modalità di realizzazione delle nuove opere di regolazione del lago ed alcuni benefici economici per i Comuni interessati.

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