22 Settembre 2023, 09.26
Gavardo Valsabbia Garda
Depuratore del Garda

«Chi tace non acconsente, è complice!»

I comitati ambientalisti impegnati contro il progetto dei depuratori a Gavardo e Montichiari chiedono al presidente della Provincia e alla Regione di pronunciarsi sulla questione delle depurazione dei comuni gardesani


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Il comitato GAIA Gavardo e il comitato Visano  Respira fanno il punto sulla complicata situazione in cui è finito il progetto della depurazione delle fogne dei comuni gardesani che prevede due depuratori a Gavardo e Montichiari,  e
In una nota scrivono: «Preso atto dell’interrogazione svolta al Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica in commissione VIII del 20 settembre 2023 da parte dell’on. Almici e dell’on. Foti e della relativa risposta del Ministero, emerge chiaramente l'enorme ambiguità del comportamento di Regione Lombardia e della Provincia di Brescia.
 
È inaccettabile che dopo tutto questo tempo, ormai anni, e dopo tutti gli incontri fatti ad ogni livello i rappresentanti di Regione e Provincia (e gli enti che loro controllano) siano ancora in Cabina di Regia a cercare di capire come uscire da questa imbarazzante situazione in cui si sono infilati da soli nel lontano 2017.
 
Siamo stanchi di queste doppie e triple giravolte in cui pubblicamente si dichiarano posizioni contrarie a questo progetto per poi, nelle sedi opportune, vedi appunto la Cabina di Regia, invece si asseconda l’iter del progetto che, inutile dirlo, prosegue senza ostacoli, altro che “fermo al palo” come sosteneva qualche altra associazione.
 
Noi non accettiamo più che si usi l’alibi della presenza del commissario  (precedente e attuale) per scaricarsi di ogni responsabilità e restare nella più assoluta silente ambiguità. Chi tace non acconsente, è complice!»

E chiamano in causa sia la Provincia di Brescia che Regione Lombardia.
 
«Sarebbe ora che il Presidente della Provincia di Brescia, Emanuele Moraschini, che si è trattenuto la delega al ciclo idrico, a questo punto dicesse con chiarezza che il Depuratore di Peschiera del Garda, gestito anche dalla “sua” Acque Bresciane, non ci interessa più e lo si lascerà in gestione ai veneti a fronte di congruo pagamento delle “nostre” quote e concordi anche con la Regione Lombardia (la regione e non altri, almeno in regione la Vallesabbia è rappresentata) che sia la regione a scegliere in luogo ove costruire in depuratore lombardo per il lago di Garda come per altro detto anche dalla Convenzione Operativa che recita testualmente che il depuratore (UNO e non due) deve essere realizzato su “suolo lombardo”. Nessuno venga a dirci che non è “di sua competenza” tale decisione dato che la Convenzione l’hanno firmata e tutti sono presenti in Cabina di Regia.
 
A questo punto sembra evidente che in Provincia di Brescia non si ha proprio il coraggio di difendere nemmeno le proprie decisioni e non è tollerabile che in Cabina di Regia ci sia la Comunità del Garda che tutela anche gli interessi veneti,  trentini e mantovani (presente in cabina con due rappresentanti e il fiume Chiese NESSUNO) a decidere per tutti i bresciani.
 
Emerge clamoroso anche il fatto che per il Ministro lo studio sullo stato del fiume Chiese NON è prodromico alla decisione da prendere sulla localizzazione dei depuratori gardesani, anzi, sembra che sarà usato per “sistemare” il fiume per renderlo idoneo alle mire gardesane. Inaccettabile!
 
A proposito a che punto è lo studio sul Chiese?
Non è ancora concluso o non è ancora stato avviato?  
Magari sarebbe utile saperlo.
 
In questi giorni è stato nominato direttore Arpa Lombardia il Dott. Cambielli, il quale conosce bene il fiume Chiese e le realtà che attraversa, perché non può essere convocato in Regione e in Cabina di Regia per dire il suo parere su quest’opera prima che sia troppo tardi?
 
Il Ministero, in Commissione, si dichiara disponibile ad un incontro con gli enti locali, noi eravamo rimasti che sarebbe toccato al Ministro Picchetto Frattin convocare le Regioni ma come abbiamo facilmente intuito, il clamoroso errore del Deputato Doris di Alleanza Verdi Sinistra, ha compromesso la grande occasione di poter revocare il Commissario ma comunque non si deve lasciar cadere nel vuoto questo invito.
 
I comuni del Chiese, bresciani e mantovani, che si sono incontrati in assemblea a Montichiari, con il loro esperto che ha così ben descritto la situazione del fiume Chiese, chiedano urgentemente un incontro per dire al Ministro che loro i depuratori li hanno già e pure nuovi (a Gavardo) e che invece sono i comuni gardesani, sponda bresciana, che non ne ha nessuno e che non voglio assumersi l’onere di risolversi i loro problemi a casa loro.

Ai comuni gardesani interessano solo gli introiti del turismo di massa ma non hanno nessuna intenzione e capacità di risolvere anche le problematiche che questo comporta, dalla viabilità alla depurazione delle loro fogne, così “arricchite” dalla presenza di questa massa enorme di turisti.   
 
Ringraziamo il Ministro per aver anche messo nero su bianco che la condotta sub lacuale va tolta per fare un piacere ai veronesi e che il costo di quest’opera sarà un disastro economico per i cittadini ricordando anche che la Comunità del Garda NON fa parte della Cabina di Regia, viene da chiedersi dunque perché è sempre presente.
 
A questo punto, va detto chiaro e netto che la depurazione delle fogne dei Comuni bresciani del lago del Garda se la devono pagare i comuni del Garda punto e basta come già accade in Veneto, la discussione sull’elemosina di quanto dare della tassa di soggiorno è surreale.
Si tengano i loro spiccioli e con quelli si sistemino “le aiuole per i turisti” come disse un sindaco gardesano, la dignità delle comunità del fiume Chiese non è in vendita».
 



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