03 Maggio 2022, 17.26
Gavardo Valsabbia
Cronaca

Vandalizzato il memoriale di Nikolajewka: «Insulto alla memoria alpina»

di P.D.

Divelta e ridotta in frantumi la pietra di copertura della nicchia che conteneva la “Terra di Russia” presso la chiesetta alpina di monte Tesio, a Gavardo. Un vile atto di vandalismo contro la comunità alpina

 


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Domenica 1 maggio, presso la chiesetta alpina in Tesio, a Gavardo, è stata trovata in frantumi la copertura di pietra a protezione della nicchia in cui era conservata la “Terra di Russia”. La terra, proveniva dalla città di Nikolajewka (sede dell’omonima battaglia), ed era sacra per tutta la comunità alpina, e questa lo era in modo particolare per il gruppo di Gavardo. Essa, infatti, era stata portata in patria dal reduce della campagna di Russia, Isidoro Codenotti, nonché storico capogruppo degli alpini di Gavardo.
 
Non solo è stata fatta saltare la copertura, ma come se il gesto di sfregio non fosse abbastanza, anche la Terra è stata manomessa: il sacchetto è stato svuotato ed il suo prezioso contenuto sparso per l’area circostante alla chiesetta, e con esso, i resti della pietra.
 
Atti incresciosi ed immagini forti, che sicuramente non tutti possono comprendere, ma che, per la comunità alpina, sono pesanti. Tanto pesanti da avere il sapore di un affronto alla memoria e al ricordo dei caduti della 2 divisione Alpina Tridentina di cui facevano parte anche i battaglioni Vestone e Valchiese, ai quali nella battaglia di Nikolajewka, si aggiunsero i battaglioni Verona, Edolo e Tirano.
 
A poche ore di distanza, proprio nel parcheggio antistante la sede alpina di Gavardo, il “Monticello”, mentre si svolgeva la gara di marcia alpina di regolarità, memorial Rivetta-Gudù, sono state scassinate ben 3 autovetture (serrature sfondate e macchine setacciate in cerca di qualcosa da rubare). I ladri non hanno potuto fortunatamente godere di un lauto bottino, ma sono comunque riusciti ad accaparrarsi una borsa ed un portafogli. 
 
La borsa sarebbe poi stata fatta ritrovare, sempre a Gavardo, nei pressi della manifestazione fieristica, ovviamente priva dei contenuti di valore. Nonostante anche questo misfatto sia accaduto senza che nessuno potesse accorgersi di nulla, in quanto i presenti erano impegnati nella cerimonia di premiazioni della manifestazione sportiva (quest’anno giunta alla 30esima edizione) e nel successivo pranzo, la denuncia per furto è stata fatta pervenire alle forze dell’ordine, salvo poi essere stata ritirata una volta ritrovata la borsa.
 
Che tutto sia accaduto nello stesso giorno non sembra essere una coincidenza. Che i colpevoli dello sfregio alla memoria alpina siano anche i ladri? Su questo per ora, si possono fare solo congetture, ma sicuramente il sospetto che qualcuno possa in qualche modo aver preso di mira, almeno per la giornata di domenica, il gruppo alpini di Gavardo, ha sfiorato la mente di più di una persona.
 
Ma se il furto, può essere in qualche modo, visto come un gesto “goliardico” di qualcuno che ha sfruttato la tranquillità della zona per provare a fare dei “soldi facili”, l’atto vandalico è ineccepibile.
 
Infatti, come ci dice il capogruppo degli alpini di Gavardo, Rivetta: «Solo qualcuno che non conosce n’è la storia n’è ciò che ha significato la campagna di Russia per l’Italia, la Valle Sabbia e gli Alpini può concedersi un gesto tanto meschino e spregevole» un gesto che senza mezzi termini definisce come «senza risptto, un infame insulto alla memoria alpina». 



Foto di Mario Rivetta, capogruppo alpini di Gavardo



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