La Casa sull'Acqua: fiori, frutti e bestioline

Nuova mostra per la Casa sull’Acqua, la location gavardese dove vengono organizzati eventi, corsi e incontri soprattutto legati al mondo artistico.

Protagonisti di quest’ultima iniziativa, citando il titolo della mostra, “Fiori, frutti e bestioline”: un tema legato profondamente alla natura e al paesaggio, che avvicina molteplici artisti.

Tra i molti esposti, si riportano quelli presenti personalmente, che hanno spiegato, attraverso sia le parole che le opere, la loro visione.

Roberto Baruelli, che produce arte partendo da semplici “scarti”, si esprime così: “Tutto e tutti hanno diritto ad avere una seconda chance, anche su un pezzo di legno buttato via posso lavorare… Chissà quante storie può ancora raccontare – e continua- Io vedo un pezzo di qualcosa e ci vedo dentro quello che voglio fare. Non buttiamo tutto sporadicamente, tante cose possono essere riutilizzate”.

La tecnica usata è l’acrilico poiché rapido e permette di lavorare velocemente, mentre gli altri materiali hanno bisogno di più tempo.

Paola Peli invece opera nell’ambito fotografico, le sue immagini floreali rapiscono per colore e semplicità spingendoti a soffermarti sul soggetto naturale; “Io ero partita dal bianco e nero ma poi mi sono resa conto che molti fiori dovevano essere visti col colore, quindi ho iniziato a inserirlo facendo una ricerca sulle particolarità dei fiori che di solito non si notano… La mia prima esposizione l’ho fatta a New York, mi avevano vista su Instagram e mi hanno contattata, poi ho esposto a New Delhi. Ho cominciato perché mi piaceva poi ho riscontrato pareri positivi e quindi ho continuato sulla mia strada”.

Viene il turno di Angela Simula, che ritrae sia figure floreali e nature morte che persone: “Il mio è un acquarello spontaneo, molto libero; come tecnica faccio bagnato su bagnato per far rimanere tutto morbido e senza tratti definiti. Mi piace lavorare in maniera immediata e l’acquerello è una tecnica che mi permette questo. In genere non faccio mai alcun tipo di disegno, traccia, mi piace lavorare di getto”.

Condividendo la tecnica dell’acquarello su carta ruvida, Federica Maffezzoni spiega: “Questo è un acquarello contemporaneo, non tradizionale, solo con acqua e acquerello, senza inchiostri etc… Per ottenere un certo tipo di trasparenze devi essere molto veloce, usare gli strumenti giusti ed essere veloce anche a livello di tecnica”.

Ultimo riscontro quello di Simona Paganella che invece applica l’acquarello alla tela: “I soggetti per questa mostra li ho preparati appositamente, io di solito faccio donne quindi sono un po’ fuori dalla mia zona comfort. Per non lasciare la tela completamente bianca col gesso faccio uno sfondo con gli acrilici. Difficilmente tolgo le tracce su cui lavoro perché mi piace proprio avere il senso del disegno sotto, sopra ci lavoro con colori forti, puri, e finisco con un po’ di china”.

La mostra è aperta gratuitamente al pubblico anche per i giorni 16 e 17 marzo, dalle ore 14:00 alle 20:00.

Si invita a una numerosa partecipazione per constatare di persona quanto letto.