Alvaro Cerri, l'arte non solo in cucina

Ci sono esperienza che cambiano la vita, o meglio, cambiano le priorità nella propria vita. L’esperienza della malattia è una di queste.

«Avevo portato mia moglie dal medico per una visita e il dottore, appena mi ha visto, ha notato una macchia della pelle sulla mia fronte.
Subito si è accorto che si trattava di un melanoma, un tumore della pelle. Subito mi ha prenotato una visita specialistica e il giorno successivo mi hanno operato».

Alvaro Cerri, noto chef stellato, racconta così, mostrando la vistosa cicatrice sulla fronte, questa esperienza che ha cambiato le sue priorità.

Il melanoma è un tumore particolarmente aggressivo: se non curato in tempo va a intaccare altri tessuti del corpo, portando presto alla morte.

Questa malattia, superata positivamente, ha spinto Alvaro a dedicarsi maggiormente alla sua nuova passione, la pittura, e mettere in secondo piano il lavoro.

Per lui è già maturato il tempo della pensione, anche se da libero professionista non l’ha ancora richiesta. Lo farà quest’anno, per potersi occupare con tranquillità a questo hobby che lo rende felice.

Già ora in cucina ci sta di meno, solo quando c’è necessità. La cucina è quella dell’Hotel Parco della Fonte e del ristorante Il Mirto di Vallio Terme, che gestisce con la moglie Mirto da una ventina d’anni.

A Vallio Terme è giunto dopo una felice esperienza a Bedizzole, al ristorante Alla Casa, dove in soli cinque anni ottenne una stella Michelin.

L’arte culinaria per lui è stata una “vocazione adulta”. Prima la scuola di macelleria e il diploma al Calini, poi la facoltà di Matematica alla Cattolica e infine la folgorazione per la cucina sulla via della Francia.

Figlio d’una dinastia di ristoratori, studiava matematica e sognava la vita bohémien del pittore (e sue pregevoli opere adornano in effetti le pareti del ristorante), ma gli incroci insondabili della vita - nel 1986 dopo una vacanza-studio in un ristorante francese - l’hanno portato in cucina alla Casa di Bedizzole.

Qui ha iniziato - insieme alla moglie Mirto, perfetta padrona di casa e valente sommelier - sfruttando poi ogni anno le vacanze per «stage» da veri maestri come Godio, Santin, Blanc e Ducasse. Con loro ha affinato la sua arte che oggi trova piena espressione nell’albergo che gestisce a Vallio Terme.

Ora, all’arte dei fornelli preferisce quella dei pennelli. Le sue opere ora esposte in una mostra personale a Gavardo, esprimono il suo sguardo sul mondo, attraverso i volti di popoli lontani.