«Il dolore va accolto, resta l'amore». Ema Pesciolino Rosso su Canale 5

Ha commosso non solo i giudici di “Tù sì que vales”, la nota trasmissione in onda su Canale 5, ma anche il pubblico e la rete la testimonianza portata sul palco da Gianpietro Ghidini, papà di Emanuele, giovane gavardese annegato a soli 16 anni, nel 2013, nelle acque del Chiese.

Ghidini ha raccontato la sua storia e la volontà di prendere quel dolore insopportabile e di trasformarlo in qualcosa di migliore, che potesse nuovamente dare un senso alla sua vita.

“Io sono qui per lanciare una sfida un po' atipica, contro il nemico visibile, che tutti temiamo e incontriamo prima o poi nella vita, che è il dolore.
Dieci anni fa mi sono trovato sopra un fiume. Mi avevano appena raccontato che mio figlio Emanuele, di 16 anni, dopo aver preso una droga sintetica a una festa con degli amici più grandi si era buttato in quel fiume ed era annegato.

Mi sono trovato faccia a faccia con quel dolore che mi diceva 'buttati', perché così avrei potuto cancellarlo per sempre, ma l'amore per mio figlio mi ha fermato.

Sono tornato a casa per capire se la mia vita poteva ancora avere un senso e dopo due giorni ho ricevuto quella risposta. Ho sognato Emanuele, che mi buttavo e lo salvavo, tirandolo fuori. Ho sentito una grande energia e ho avuto tutto chiaro: mio figlio mi stava dicendo salvati, prova a cambiare la tua vita.
Allora scrissi una lettera che è contenuta in un libro che si chiama “Lasciami volare” e gli promettevo che avrei creato un'associazione per salvare i giovani.
Il dolore non deve essere una cosa da cui fuggi, ma qualcosa da accogliere e affrontare. Ho capito che dobbiamo usare una parola: amore”.

E la Fondazione “Ema Pesciolino Rosso” conta ormai migliaia di persone, tutte impegnate nel sostegno e nella divulgazione, sempre in ricordo di Emanuele.