La Memoria, prima Ets

Per la Fondazione gavardese, il cambio di denominazione è andato ben oltre la doverosa risposta alla vigente normativa.
Modificando lo statuto, infatti, l'ente ha cercato anche di sistemarlo in modo che venissero sanate alcune incongruenze che negli anni, ma anche nei giorni scorsi, hanno portato ad incomprensioni e persino a procedimenti giudiziari.

Le novità sono state esposte in occasione di un incontro con la stampa dal presidente Fabrizio Mora e dal Consigliere Emanuele Cappa.

Fra le modifiche, oltre alla denominazione, la composizione del Cda che sarà composto da cinque membri nominati dal sindaco di Gavardo (con bando pubblico come vuole il regolamento comunale) e uno indicato dalla minoranza consiliare (prima era solo una consuetudine).

E' scritto poi a chiare lettere che il sindaco non può, per nessun motivo, revocare la nomina dei membri del Consiglio di Amministrazione.
Sono state fissate le indennità che per il presidente non potrà superare quella di un assessore comunale e per gli altri membri quella dei Consiglieri comunali.
Sono state modificate anche alcune regole riguardo ai requisiti e alle incompatibilità alle cariche, compresa quella del direttore, e alla nomina degli organi di controllo.
Per ogni altra eventuale e futura modifica allo Statuto sarà necessaria l'unanimità del Consiglio di Amministrazione.

Modiche, quelle dello Statuto, che sono state fatte in collaborazione stretta con l'Amministrazione comunale, anche con i consiglieri espressione delle minoranze.

«C'è stata la volontà di lavorare uniti per uscire dalle polemiche ed è stato fatto in modo trasparente, con la Fondazione che senza problemi ha condiviso ogni aspetto amministrativo per permetterci di prendere decisioni ponderate e utili a migliorare il servizio» ha detto per l'occasione il sindaco Comaglio.

Per la minoranza hanno parlato Marco Molinari che ha confermato il clima di collaborazione: «Un plauso va a presidente, Cda e direttore della Fondazione: abbiamo trovato campo aperto, disponibilità, trasparenza e, cosa che non guasta, un bilancio in positivo. Non è un caso se è stato inserito un membro indicato dalla minoranza in Consiglio: oggi c'è uno Statuto maggiormente equilibrato».
Ed Elisa Rivetta: «Quanto è stato fatto sarà certamente di aiuto alle altre Fondazioni del territorio che sono chiamate ad effettuare lo stesso nostro percorso».

Per la maggioranza in Consiglio, ha parlato anche il capogruppo Diego Ortolani: «La speranza è che questo modo di lavorare d il risultato ottenuto possano stemperare frizioni e tensioni, con episodi anche eclatanti, che inevitabilmente finiscono col minare anche la serenità degli ospiti e delle loro famiglie».

Cosa succederà ora?
Entro un mese, ratificate le novità anche in Camera di Commercio, decadrà l'attuale Cda. Questo porterà ad averne uno nuovo, secondo le nuove regole, entro Natale.
In questo modo l'insediamento del futuro sindaco, fra circa un anno e mezzo, non porterà con sé anche la necessità di procedere subito a nuove nomine.

E la questione giudiziaria?
Corte dei Conti, Procura e Guardia di Finanza stanno ancora indagando sull'ipotesi che in passato possano essere stati procurati danni alla Fondazione (leggesi progetti costosi non realizzati o investimenti inopportuni in azioni).
Un procedimento avviato in seguito ad “azione di responsabilità, un atto dovuto da parte dell'Cda precedente a quello attuale.

Come finirà? «Non ne ho idea, prima o poi ci faranno sapere, noi ci stiamo preoccupando di far funzionare bene la Fondazione» ha detto il presidente Mora a questo proposito.