63 anni fa il bombardamento di Gavardo

Oggi, 29 gennaio, ricorre il 63° anniversario del bombardamento di Gavardo. È un evento ancora impresso nella memoria collettiva del paese valsabbino, ma anche e soprattutto in quella personale di chi l’ha vissuto sulla propria pelle.

Alle dodici e tre quarti suonò la sirena che dava l’allarme per permettere alla popolazione di rifugiarsi, ma gli aerei in picchiata sganciarono subito otto bombe sul paese.
L’obiettivo era il ponte sul fiume Chiese che attraversa il centro del paese, ma gli ordigni esplosero quattro al di qua e quattro al di là dal bersaglio principale, lasciandolo intatto, e sfasciando invece mezzo paese.
Cinquantadue morti su poco più di duemila abitanti, fra cui quattro sacerdoti riuniti nella casa canonica per l’ora di pranzo, ospiti del parroco, perché erano in corso in quei giorni le celebrazioni per il triduo dei morti.

L’eco delle esplosioni si udì a decine di chilometri di distanza e, appena si sparse la voce del bombardamento di Gavardo, chi aveva parenti e conoscenti accorse per accertarsi della situazione, trovando il centro del paese ridotto a cumuli di macerie.

Per ricordare questo avvenimento questa sera ci sarà una celebrazione religiosa alle 20 nella chiesa parrocchiale e una commemorazione civile in Piazza de Medici, alle 21, con la presentazione dello “Spazio per la Memoria del 29 gennaio ’45”.

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