Venticinque tonnellate di rifiuti sul fondale del Garda

Venticinque tonnellate.
E' il peso stimato dei rifiuti recuperati dai fondali del lago di Garda bresciano in meno di due anni, tra il 2022 e il 2023, raccolti a mano dai sub del Wwf e dai volontari di altre associazioni ambientaliste.

I dati sono stati presentati dal Wwf in un apposito report.

Il fatto che più colpisce – e preoccupa – è che i rifiuti che vediamo sulle spiagge in realtà sono solo la punta dell'iceberg: la maggioranza affonda, e i punti più inquinati sono soprattutto le zone portuali o quelle vicine alle aree residenziali.
Tra i rifiuti ce ne sono anche di pericolosi: 1,8 tonnellate di pneumatici, 9 quintali di batterie al piombo, e ancora plastiche di ogni forma e misura, rifiuti ferrosi, inerti, vetro, lattine, reti da pesca, wc, sedie da bar, cartelli stradali, carrelli della spesa.

Tutto il materiale recuperato dai fondali non è più differenziabile né riciclabile e finisce inevitabilmente in discarica o all'inceneritore.

C'è anche del prudente ottimismo, comunque.
“Gli studi indicano come i rifiuti stiano aumentando nei fondali marini di tutto il mondo – spiega Paolo Zanollo, referente di Wwf Brescia -. Sul Benaco fortunatamente non è così e la presenza di macro-rifiuti non è così grave: si può ancora migliorare adeguando in primis i sistemi fognari dei Comuni che hanno ancora una grande percentuale di acque separate. Anche la pesca con le reti non è per ora così insostenibile. Dalle ultime raccolte del 2023 emerge un quantitativo maggiore di rifiuti che giacciono da tempo sui fondali, sintomo di più attenzione e sensibilità”.

Foto Gardapost.it