Capitan Vinicio conquista il Vittoriale

Un’ulteriore perla nella bellissima stagione del Vittoriale di Gardone. Merito di una programmazione e di un'organizzazione senza precedenti che con il festival “Tener-a-mente” sta portando migliaia di persone in questa splendida cornice. Vinicio Capossela sale sul palco, per l'occasione trasformato in un'Arca rovesciata o in uno scheletro di balena, e da inizio al suo show di canzoni “poco conosciute” ci dice lui, tratte dal suo ultimo lavoro, dedicato a sirene, marinai balene e naufragi. Il tema del naufragio, reale e figurato, delle anime perse che in paradiso non ci andranno e non ci vogliono andare, persi nel purgatorio di un bar e di un bicchiere di birra, non è nuovo a Capossela. Sembrava di essere nel mezzo di un naufragio, di nuotare accompagnati dalle sirene tra i fondali dell'oceano e a tenere il timone, con divisa e cappello, Capitan Vinicio e la sua fedelissima band che suona chitarre, percussioni e conchiglie.
Il pubblico travolto e coinvolto, inebriato da tanto mestiere ed emozione si è abbandonato alle onde che hanno inondato l'anfiteatro. Tolti i panni di capitano ha poi indossato quelli di minotauro e infine quelli di poeta, sedendosi al piano, raccontandosi e raccontandoci, di pancia e di cuore, cosa sono le sirene e perché ne abbiamo così bisogno. Ci sa fare con le parole e con il cuore, che impasta con abili mani e ci restituisce sotto forma di canzoni. C'è malinconia e gioia, ironia ed amore, voglia di partire e necessità di tornare. Poi toglie la maschera di artista e torna uomo, fragile ed imperfetto, le mani sul piano e gli occhi annacquati, per l'ultima canzone. Se chi c'era in platea aveva un cuore, non poteva non mettersi a piangere.
Tre ore di concerto che ha riempito anima e polmoni. Grazie Vinicio.

Commenti:

Vedi anche