Ciao Innocente

È caduto in casa sua a Carmagnola, paese ad una trentina di chilometri da Torino, sbattendo il capo contro il termosifone.
Un incidente domestico, avvenuto probabilmente nella notte fra sabato e domenica scorsi, quello che si è portato via la vita terrena di Innocente Foglio, poeta di origini bagosse che da tempo viveva in Piemonte.

Al momento dell'incidente era solo.
Il corpo ormai senza vita è stato ritrovato diverse ore dopo, su segnalazione dei familiari che erano soliti sentirlo e che invece non avevano avuto più sue notizie.

Non si sa ancora quando verranno celebrati i funerali, che avranno luogo ad ogni modo nella cittadina in provincia di Torino, dove il poeta era circondato dall'affetto di numerosi amici e conoscenti.
C'è poi l'idea di portarne i resti nel cimitero vecchio di Bagolino, sito al quale Innocente Foglio aveva dedicato uno dei suoi libri.

Nato a Bagolino nel 1951, Innocente Foglio iniziò a scrivere da giovanissimo, segnalandosi sin da subito con prestigiosi premi vinti in vari concorsi letterari.
La sua prima raccolta poetica è stata "Autunno"(Edizioni Mondo Letterario, Milano).

«Innocente Foglio è un poeta di sensibilità straordinaria, temperato dal dolore» disse di lui il premio Nobel 1975 della Letteratura Eugenio Montale.
Una recensione in seguito alla quale il poeta bagosso prese a "volare" con le sue liriche nel mondo letterario italiano.

Molteplici sono stati gli incontri di Foglio con artisti e letterati di caratura internazionale, come il primo premio Nobel cinese per la Letteratura (del 2000), Gao Xingjian.

Innocente Foglio si è impegnato molto nel sociale per l'abbattimento delle barriere architettoniche: «Lotto contro le barriere fisiche, ma anche quelle mentali, talvolta ancora più difficili da abbattere» diceva.
Lui stesso era costretto alla sedia a rotelle a causa della poliomielite avuta all'età di tre anni che gli impediva movimenti fluidi.

La sua prematura scomparsa, avvenuta per altro in modo così tragico, ha colto di sorpresa e diffuso costernazione e tristezza fra le moltissime persone che gli volevano bene e che ne apprezzavano schiettezza (sempre) ed il genio creativo.