Da Casa Albergo a Comunità residenziale

Lei si chiama Maila Mabellini e dallo scorso mese di novembre ha sostituito alla direzione della struttura caffarese Monica Panelli. Don Eugenio Panelli è il presidente.

Maila ha 27 anni, è di Anfo, una laurea in psicologia ed un breve trascorso professionale al Sant’Anna di Brescia: «Mi piace occuparmi degli anziani» ci dice. E lo si vede quando li incontra dentro e fuori la struttura, per cole loro le sorridono ritendendola, crediamo, una sorta di nipotina.

“Nipotina” che però è chiamata a condurre una sostanziale revisione della compagine societaria che si occupa di gestire quella che dal 1998 è stata la Casa Albergo “La Famiglia” e che in virtù di una legge regionale è diventata in tempi recenti una “Comunità residenziale per anziani”.
Un cambiamento che prevedeva anche un adeguamento della struttura, portato a termine nonostante le difficoltà dell’emergenza sanitaria, che ha portato da 16 a 24 la capacità di accoglienza.

Tutti anziani autosufficienti o con lievi disabilità: nella struttura infatti non è prevista la presenza di medici o infermieri e in caso di necessità il riferimento sono i medici di medicina generale del territorio.

Fra le cose da fare la sistemazione dell’albo dei soci della Cooperativa, che nel nome ricorda la ex Casearia Alberti Romano: presto arriverà anche un nuovo Consiglio di Amministrazione.

«Intanto c’è molto da fare nel favorire la presenza dei volontari, senza i quali non sapremmo proprio come gestire le attività ludiche e alcune fasi dei pasti, ma vorremmo coinvolgerli anche in altri momenti importanti per i nostri ospiti, come ad esempio alcuni laboratori: di fotografia, lavori a maglia o altro» ci dice Maila.
Che non nasconde l’importanza della raccolta di fondi necessaria ed incessante. C’è da dire che Ponte Caffaro risponde bene, mostra di avere a cuore la presenza di una struttura come questa, sempre più efficiente.

Attualmente gli ospiti sono 22 e c’è un forte turn-over: «La nostra è una struttura “di passaggio” – ci spiega Maila -. A volte gli ospiti rimangono per periodi brevissimi, anche un mese: arrivano persone che non vogliono stare a casa da sole, oppure che per un periodo non possono essere accudite dai familiari. Da noi trovano la possibilità di socializzare e di trascorrere giornate serene. Li aiutiamo nelle incombenze giornaliere, se però hanno bisogni speciali vengono indirizzare alle rsa».

Il soggiorno costa 1050 euro per la camera doppia e 1417,50 per la singola.