Mah! Quando la realtà supera la fantasia

Se un brillante autore di testi teatrali, dotato di acutissimo senso dell'umorismo, incontra l'interprete che perfettamente si attaglia alla parte che il geniaccio ha sfornato nel corso delle sue fluviali produzioni narrative, ecco che il parto creativo di successo si chiama “Signora Maria”, il personaggio del teatro dialettale che spopola su tutti i palcoscenici e le piazze della nostra provincia, ovunque il suo nome appaia in cartellone.

L'abbiamo visto anche sabato scorso a Ponte Caffaro, presso il teatro Aurora gremito di pubblico che le ha tributato un'ovazione entusiastica, degna dello status di vera STAR, quale in effetti è considerata la “Signora Maria”, personaggio ormai iscritto di diritto all'Albo del Teatro Dialettale Bresciano.

Teatro dialettale, popolare sì, ma non certo farsesco anche se estremamente divertente, bensì frutto di un'analisi sottile dei caratteri umani, dei comportamenti, delle abitudini tradizionali e delle trasformazioni sociali aggiornate alla luce di una modernità spesso incomprensibile e a volte destabilizzante: il tutto presentato attraverso il filtro di un umorismo spassosissimo ma penetrante.

La Signora Maria, fuoriuscita dalle case e dalle cucine bresciane di un'altra generazione, è proiettata in un mondo dai contorni indefiniti e contraddittori e guarda alla nuova realtà umana e sociale con sorpresa e divertita incredulità, e al proprio passato con il realismo disincantato di chi ha attraversato il guado della follia del vivere con varie ammaccature ma tutto sommato senza danni profondi.

Ma chi o cosa ispira le vicende della Signora Maria in un mondo che stravolge i punti di riferimento semplici e certi dell'antica quotidianità, muta le modalità relazionali un tempo basate su rude franchezza, complica l'esistenza con la sua tecnologia indecifrabile?

Beh, è la stessa realtà a fornire al prolifico autore dei testi il materiale, che elaborato nel crogiolo ribollente della sua creatività finisce col superare la fantasia, innestando un circuito in cui realtà e fantasia si fondono e si confondono assumendo i contorni di una nuova realtà paradossale, esagerata, spassosissima.

Ed è qui che la professionalità dell'attrice che interpreta la Signora Maria delinea i caratteri che ne definiscono l'aspetto, le modalità espressive, il pensiero, attingendo ancora alla realtà della vita e della quotidianità, che nuovamente finisce col superare la fantasia col suo apporto di stranezze, comportamenti stereotipati, pregiudizi, tic, resistenze al cambiamento, che la vis comica dell'attrice sa modellare perfettamente sul personaggio con effetti esilaranti.

Elemento unificatore di tutte le istanze teatrali nella creazione della “Signora Maria” è infine il linguaggio dialettale bresciano, che caratterizza il personaggio come appartenente ad un territorio fortemente connotato di cultura e storia regionali, nello specifico di brescianità; scelta assolutamente opportuna sia per la specificità del personaggio che per l'efficacia espressiva e distintiva del dialetto; la conoscenza del dialetto parlato fluentemente e con proprietà, portato in scena nel corso di tutto lo spettacolo diviene così una significativa rivalutazione della cultura dialettale che sta scomparendo nel nostro Paese.

L'autore dei testi è John Comini, il nostro Maestro John, irrefrenabile scrittore che sa convertire in sorrisi e risate le debolezze e i limiti di un'umanità in bilico tra passato e futuro, tra ragione e insensatezza, guardando al mondo piccolo della sua eroina con occhio indulgente e divertito, e facendo intendere quanto ci sia anche di noi nel paradossale mondo della Signora Maria; l'interprete è una straordinaria Paola Rizzi, capace di reggere la rappresentazione del suo singolo personaggio per quasi due ore senza una sbavatura del copione tenendo un ritmo perfetto dei tempi scenici, intrattenendo con il suo pubblico fidelizzato un rapporto di confidenza amicale senza riserve, mantenendo lo sguardo perplesso della Signora Maria sul mondo con una scioltezza che ricorda i personaggi stralunati del primo Jannacci.

John Comini e Paola Rizzi, Paola Rizzi e John Comini: un abbinamento felicissimo di due grandi del Teatro Dialettale Bresciano, uniti nel nome mitico della “Signora Maria”. Che altro aggiungere ancora a questo sentito omaggio? Si resta senza parole, se non per esclamare come nello spettacolo un pregnante e definitivo commento: MAH!!


La "Signora Maria" in scena (foto di repertorio di Luciano Saia)

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