31 Marzo 2011, 14.55
Bagolino
Arte

«Olivieri? Credo di no»

di red.

Andrea Crescini, storico ed esperto d'arte oltre che sindaco di Mura, ci dice la sua sull'attribuzione al Maffeo Olivieri per l'ancona bagossa conservata in San Rocco.

Caro direttore,
mi permetto di scriverti non per cominciare una sterile polemica, ma per amore di verità.
Ho letto i tuoi articoli riguardanti le presunte nuove scoperte a Bagolino.
Purtroppo non sempre ciò che uno desidera che sia riesce a farlo diventare tale di conseguenza ed in questo caso, per quanto possa spiacermi per il prof. Ratti, nulla può essere più vero.
 
A parer mio che, nel mio piccolo, qualche studio sull'Olivieri me lo sono fatto, vista la sua presenza in pieve a Mura per le statue dell'altare della Concezione, questo è il caso di Bagolino.
Da un lato mi pare ben arduo trovare somiglianze tra il crocefisso e le statue in San Rocco, stante come il primo presenta un segno grafico incisivo e grave, molto marcato, più d'ambito nordico che italico, le seconde sono di resa maggiormente semplificata, parzialmente sgrammaticata nell'anatomia e dalla soluzione realizzativa più immediata e quasi certamente bresciana.
 
Inoltre il primo può a buon diritto essere considerato opera tardo quattrocentesca, o al massimo primo cinquecentesca, mentre le seconde dovrebbero essere state realizzate solo dopo l'ampliamento della chiesa avvenuto nella seconda metà degli anni Settanta del Cinquecento, anzi mi spingo oltre, immaginando siano addirittura da post datare a dopo il 1630, interpretandole come segno di riconoscenza per la scampata pestilenza.
 
Certo ci vorrebbero i documenti, che nel tuo pezzo si dice non ci siano.
Mi punge vaghezza di pensare che, invece, da qualche parte, se cercati, potrebbero riemergere, visto che nell'archivio comunale se ne sono conservati molti riguardo San Rocco, tra gli altri quelli dell'incarico al Da Cemmo, quelli dell'ampliamento e la commissione della pala al Tintoretto.
 
Chissà, chi vivrà vedrà...
In ultimo molte sono le opere dell'Olivieri conservate nel bresciano, statue di Madonne, di santi e Crocifissi e, se non bastasse, l'ancona di Condino è tutta sua, basterebbe confrontare la purezza rinascimentale di quelle linee con le incertezze di quella bagossa...
 
Peccato, sì lo so, davvero peccato.
Ma Bagolino, proprio perchè è Bagolino, non può di certo lamentarsi se non saranno opere dell'Olivieri, non per questo d'altra parte varranno di meno o meriteranno meno considerazione.
 
Un cordiale saluto, Andrea Crescini
 


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