Una via legale per l'Eridio

E’ un botta e risposta a suon di carte bollate, quello che in queste ultime settimane sta interessando da una parte le amministrazioni comunali che si affacciano sull’Eridio e dall’altra il coordinamento delle Pro loco di Anfo, Bondone-Baitoni e Idro, presieduto da Aldo Armani.
I sindaci sono convinti di aver ottenuto dalla Regione un buon accordo per il futuro del lago, gli altri li accusano invece d’aver svenduto l’Eridio. Una bagarre che al momento, bisogna dirlo, sembra affrontare problematiche di tipo amministrativo più che il merito delle questioni lacustri vere e proprie.

Avevamo già riferito dell’accesso agli atti avanzato dal Coordinamento e inizialmente negato dalle Amministrazioni, del successivo ricorso e della decisione del Tar di attribuirne le spese (“cessata la materia del contendere” perché nel frattempo l’accesso era stato concesso) “in solido ai Comuni per 3mila euro più gli oneri di legge”.
Ora ecco il nuovo capitolo, col coordinamento che segnala di “aver proceduto alla doverosa segnalazione alla Corte dei Conti del fatto che la sanzione è stata pagata con i soldi della collettività”.
“L’obiettivo – spiega Armani – è quello di tutelare i cittadini che non devono subire costi economici derivati dalla improvvida quantomeno avventata azione dei propri amministratori”.

Non ci stanno i sindaci: “Detto così sembra che io mi sia piazzato davanti al municipio per impedire l’accesso agli uffici, si è trattato semmai di un semplice errore procedurale del quale personalmente proprio non sono responsabile” si è limitato a dichiarare in prima battuta Marco Scalvini, sindaco Bagosso, che ha poi affidato parole più affilate ad una lettera inviata ai colleghi, alla Regione e all’avvocato Mellaia che difende gli interessi del Coordinamento: “tutte le somme ‘deviate’ dai bilanci comunali e per il Comune di Bagolino, impediranno la realizzazione di opere pubbliche per i cittadini di Ponte Caffaro – si legge fra le righe -. Faremo anche in modo che chiunque si renda responsabile di danni causati da ritardi nella realizzazione di opere pubbliche abbia modo di risarcirli in solido”.

Nella stessa missiva anche un’ufficiale richiesta da parte del Comune di accesso agli atti del Coordinamento: “Tutti quelli riconducibili a situazioni giuridicamente interessanti la lesività, l’immagine, la competenza, la eventualità responsabilità patrimoniale degli Enti locali rappresentanti le popolazioni rivierasche”.
E il lago? Che venga rimandato tutto alle prossime elezioni?

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