Niente più «Traino a fune» per il Gaver

Ha nevicato in Gaver nei giorni scorsi. Non abbastanza per battere la pista di fondo che scorre attorno alla piana, ma sufficiente per attirare moltissimi appassionati che, nonostante siano ancora chiuse le strutture, hanno affollato l’area per godersi la prima passeggiata con le ciaspole o anche solo per calpestare la coltre nevosa.

Solo sport invernali “alternativi” al Gaver, anche quest’anno.
La località sciistica bagossa, ma in territorio di Breno, resterà infatti prima di impianti di risalita.

«Credevo di riuscire ad acquistare una seggiovia ancora efficiente fra quelle in funzione a Bormio – ci ha detto il patron Carlo Gervasoni -. Invece mi hanno detto che non se ne riparla fino al 2026 e in giro altre occasioni del genere non ne ho trovate».

Il riferimento è alla previsione registrata su queste colonne di investire cinque milioni di euro in nuove strutture per lo sci alpino, sostituendo la vecchia seggiovia smantellata tre anni prima.

«Sono demoralizzato – si sfoga l’impresario che ha 73 anni e che per la verità utilizza altri termini -. Oramai lavorano più gli avvocati, i notai ed i commercialisti, che quelli che ancora hanno voglia di sporcarsi le mani. E io mollo, mangio lo stesso, penso alla mia famiglia, questo mondo non fa più per me».

Gervasoni possiede anche l’albergo Campras: «L’ho affidato ad una famiglia di Montichiari, tutti appassionati di montagna, che ha deciso di provare a fare questa esperienza, auguro loro di riuscire a fare bene».

Finita in modo definitivo l’era dello sci alpino in Gaver?
Da qualche anno, ormai, la località è sostanzialmente meta di appassionati di attività come lo scialpinismo nel fantastico scenario del Parco dell’Adamello, il fondo sulla Piana, i percorsi con le ciaspole e l’arrampicata sulle cascate di ghiaccio.

Con i nuovi paravalanghe lungo la Provinciale che sale fin lassù è anche più facile da raggiungere e certo, anche quest’inverno, si sarà comunque di che divertirsi.