Incendio del 1779: ricordo in tono minore

L'attesa rappresentazione "Soffiava vento di tramontana", che si doveva tenere presso la Chiesa di San Giorgio, è stata infatti sospesa, pur se organizzata secondo le disposizioni di distanziamento personale, di igienizzazione dell'ambiente e delle mani, di assistenza e controllo dello svolgimento in sicurezza della manifestazione da parte di personale volontario.

La pièce in parole e musica si caratterizzava come un monologo ispirato all'incendio di Bagolino del 1779, voce recitante l'attore e regista bresciano Luciano Bertoli, accompagnato dalla musica del violinista Daniele Richiedei e dalle percussioni di Olmo Chittò, due musicisti bresciani con origini bagosse, quindi strettamente ed emotivamente legati al territorio e alla storia del paese.

Tale rappresentazione, voluta dal parroco don Paolo Morbio in collaborazione con Pro Loco di Bagolino e Associazione Culturale Habitar in sta terra, era attesa, oltre che per il suo significato storico e religioso, anche per il valore della proposta culturale, interpretata da artisti che onorano con il loro impegno e la loro professionalità il panorama culturale bresciano.

L'anniversario dell'incendio del 30 Ottobre 1779 non sarà però dimenticato. Alle ore 17.00 di venerdì 30 sarà celebrata la messa in suffragio delle antiche vittime della sciagura (senza dimenticare le vittime dell'odierna pandemia), mantenendo fede al giuramento di perpetuarne il ricordo secondo la delibera del Consiglio della Comunità, che il 9 ottobre 1780 aveva stabilito si dovesse celebrare ad ogni anniversario un ufficio funebre e fare una processione in suffragio dei morti. In questo momento di emergenza sanitaria purtroppo, per i noti provvedimenti anti covid, era invece già stata sospesa la processione fino alla Santella delle Povere Anime.

L'incendio di Bagolino fu una delle maggiori calamità del '700, più grave di quella patita dalla città di Brescia nell'anno 1769, la peggiore del Bresciano, la cui memoria è ancora presente tra la gente di Bagolino che continua a commemorarne le vittime.

Sono trascorsi 241 anni dall'immane catastrofe, ma il filo rosso che lega le due comunità, antica e moderna, non si è ancora spezzato; dalla lontana promessa presa dalla Comunità di Bagolino nel 1780, l'impegno morale, civile e religioso è stato mantenuto e verrà onorato anche quest'anno, pur se in tono minore.

E come ogni anno, alle ore 22.00 del 30 ottobre, il campanone spezzerà il silenzio della notte, per ricordare alle genti di Bagolino, i moderni discendenti dell'antica comunità, il legame con il passato comune e con la propria storia.

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