Domenica 11 febbraio a Ponte Caffaro la celebrazione solenne nella ricorrenza dell’apparizione della Vergine nella grotta di Massabielle VIDEO
Per raccontare storicamente della Madonna di Lourdes di Ponte Caffaro bisogna tornare al secolo scorso, esattamente al 1908, quando nella chiesa da poco benedetta venne posta la statua della Beata Vergine Maria.
Su questo argomento si può attingere alla ricostruzione storica che don Eugenio Panelli, Caffarerse doc, e ora collaboratore parrocchiale di don Paolo Morbio, che spiega esaustivamente nell'intervista in video.
La festa della Madonna di Lourdes ha avuto una particolare devozione per tutti i parroci che hanno svolto il loro ministero a Ponte Caffaro.
Un impulso particolare di devozione alla festa l’ha data don Vigilo Marini, nativo di Chiari, parroco stimato, amato e benvoluto da tutti i suoi Caffaresi: è rimasto con loro fino alla morte.
Tante le opere materialo realizzate e compiute da don Vigilio per la sua gente, ma la sua devozione alla Madonna, che inculcava ai bambini e attraverso le famiglie, è ricordata ancora oggi da chi ha vissuto con lui la sua gioventù.
Don Vigilio istituì un triduo di preghiere, per prepararsi alla festa, ripreso poi anche dai suoi successori.
Egli nel suo ministero a Ponte Caffaro, fine anni cinquanta, instaura da subito amicizia e collaborazione con i parroci della vicina Val del Chiese, graditi ospiti per la festa della Madonna di Lourdes.
Non solo, se prima il parroco invitato per la celebrazione solenne della messa di mezzogiorno era il”Preost”, il prevosto di Bagolino e i parroci anziani di Ponte Caffaro, don Vigilio, uomo di moderne e larghe vedute ha varcato il confine che segna il ponte del Caffaro e divide Brescia con Trento, eliminando campanilismi e supremazie ridicole di paese
Una amicizia particolare e fraterna ha legato don Vigilio con il giovane parroco di allora di Bondone e Baitoni don Mansueto Bolognani “El pret dei carboner”.
Collaborazione estesa anche al loro ministero sacerdotale, vicendevolmente l’uno nella chiesa dell’altro per le confessioni e collaborazioni in occasione di importanti festività.
Don Mansueto tenne viva e costante la sua amicizia con don Vigilio, non mancando mai alla festa di Lourdes anche quando fu trasferito a Lizzana di Rovereto.
Va ricordato che don Vigilio in occasione della festa offriva sempre agli ospiti un pranzo di tutto rispetto, preparato e servito in canonica dalla indimenticata, gentilissima signora Giulia, che senza tema di smentita per il bene che voleva a don Vigilio è stata una seconda mamma.
Il pranzo veniva servito nella canonica adiacente alla chiesa, casa costruita da don Vigilio e alla sua morte donata alla parrocchia.
L’ importanza della solennità della festa negli anni ha varcato i confini di Ponte Caffaro, per pregare e onorare Maria, intercedere grazie e aiuto, arriva gente dal Trentino e dalla Vallesabbia, nelle tante celebrazioni delle sante messe in onore della Vergine, molte sono in suffragio e nel ricordo dei cari defunti.
Quest’anno la festa ricorre di domenica e i parroci confinati pochi e super impegnati hanno dovuto disertare la festa e badare alle loro parrocchie.
Il parroco don Paolo Morbio con il collaboratore parrocchiale don Eugenio Pannelli e con la presenza del diacono Luca Ferremi a mezzogiorno, hanno celebrato ben tre messe nella festività di domenica.
Messe, come affermato dai celebranti, sempre a chiesa piena.
Non solo, ma chi ieri entrava in chiesa per una preghiera a Maria trovava sempre fedeli oranti davanti alla “Madona del Cafèr” come la chiamano in tanti: uno spettacolo l’altare della Vergine adornato da centinaia di lumini: il lumino la luce del cuore verso Maria.
Don Paolo, nell’intervista con il pensiero maggiore alla festività di Maria, ma anche con quello rivolto al “Carnèaal del Cafèr e Bagulì”, nel suo messaggio di chiusura ha augurato fraternità e concordia per tutti: sperom...
Nelle foto allegate potete leggere la splendida poesia che Norma Capelli che ha scritto nel 2002.
Questa poesia merita una spiegazione per chi non sa che a Ponte Caffaro e Bagolino per il loro carnevale viene unito il sacro con il profano, ma per modo di dire.
I due paesi bagossi, ultima propaggine geografica della Lombardia verso nord, sono rinomati per il loro “Carnèaal”, centenario, stessi costumi, stesse suonate a prima vista e di primo udito, ma non per gli intenditori o meglio per gli abitanti dei due paesi, che per “el sò carnèaal,” spendono parole entusiastiche facendo a gara a dire “le po bel el nòs, che el vòs” e in verità che sia vero o falso ambedue i paesi glorificano il proprio carnevale come il migliore.
Indipendentemente da queste disquisizioni campanilistiche, è certo che non si vedranno mai i “balerì” dei due paesi a ballare insieme l’Ariosa, a meno che lassù non si mettano d’accordo la Madonna di San Luca di Bagolino e quella di Lourdes di Ponte Caffaro e facciano il miracolo.
Una cosa importante unisce le due compagnie di ballerini, ora tre perché a Bagolino la scissione recente ha portato a ballare un nuovo gruppo, la devozione verso Maria.
Spettacolare l’apertura del carnevale del lunedì a Bagolino: tutti in chiesa prima di iniziare i giorni delle “Sante Feste di Carnevale”, con la celebrazione della santa messa da parte dei parroci locali.
Santa Messa alle 6.30 del mattino, i ballerini nei loro costumi sono a capo scoperto nella affollata chiesa di San Giorgio: i meravigliosi cappelli pieni di ori, e le maschere incavate nel legno, durante la celebrazione della santa messa riposano sugli altari laterali.
Norma nella sua poesia è andata a cogliere il momento di preghiera e devozione dei ballerini grandi e piccini nei loro caratteristici costumi, davanti alla Madonna, ecco cosa recita la prima strofa: ”Come era bella stamane Maria là sull’altare coperto di fiori, guardava i suoi figli, un poco stupita, coperti di vestiti dai mille colori.”
In questo 2024 l’inizio del carnevale a Ponte Caffaro è coinciso con la festa della Madonna di Lourdes, e nella santa messa delle 09.30, quella del mattino, ha visto “balerì e sonadur” tutti insieme davanti a Maria.
Nel video in visione le interviste a don Eugenio Panelli e a don Paolo Morbio con i canti e la santa messa nei suoi tratti principali, è un ricordo per immergere i fedeli presenti e quelli assenti nei momenti più belli della Festa.
Un ringraziamento da parte dei due Don, va a tutti i collaboratori, ma in modo particolare al coro “San Giuseppe” di Ponte Caffaro, che alla santa messa di mezzogiorno diretto dalla maestra Cristina Maestri, ha onorato la Vergine Maria cantando con la voce ma in modo particolare con il cuore: bravi e grazie.
Gianpaolo Capelli
foto 1 Altare Madonna di Lourdes adornato di fiori e lumini
foto 2 I celebranti.
Foto 3 Il coro San Giuseppe
foto 4 Poesia di Norma Capelli
In fondo alla pagina: Ricordando don Vigilio Marini
video La Madonna di Lourdes di Ponte Caffaro – Video di Gianpaolo Capelli
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