Doppio «rench» sul Carnevale bagosso

Sarà ancora più aspro oggi a Bagolino il sapore del “rench”, che in italiano si dice aringa. Quella affumicata che sta a significare la fine di ogni eccesso e l’inizio della quaresima.

Per il terzo anno consecutivo, infatti, la pandemia si è portata via quella che da queste parti è la più importante delle feste: il Carnevale.
Così almeno ufficialmente. Inghiottito dalle norme antiCovid e antiterrorismo risultate impossibili da gestire con pochi giorni di tempo per organizzare il tutto.

Fra Bagolino e Ponte Caffaro qualche Balarì ha fatto capolino improvvisando passi di danza nelle viuzze, per pochi intimi, niente di più.
Non si poteva: non per nulla da Tione a Brescia di manifestazione carnevalesche non ce ne sono state.

«Ci abbiamo provato e per qualche ora abbiamo anche accarezzato l’idea di potercela fare, ma gli aspetti di cui tener conto erano troppi ed ingestibili: blocchi stradali, ingressi contingentati, rete radio, bus navetta e via organizzando. Abbiamo dovuto desistere» ci ha detto ieri sera il sindaco Gianzeno Marca.

E proprio quel tentativo, l’idea maturata l’ultima settimana che il Carnevale quest’anno fosse possibile, quando prima già erano rassegnati, ha fatto venire a molti il mal di pancia.

«Alcuni cittadini se la sono presa con noi accusandoci di non volere il Carnevale. Ci piange il cuore, non è così. E bisognerà che tutti insieme ci diamo una mossa e ci prepariamo fin da subito per il prossimo anno, perché anche se non ci sarà più la pandemia non mancheranno i problemi».
Già: fossero solo il Covid ed il terrorismo.
Il problema del Carnevale di Bagolino si era già manifestato alcuni anni prima, con l’impossibilità di gestire orde di giovinastri (di ogni età) che avevano trasformato il paese in una sorta di zona franca dove ogni tipo di sballo era lecito.
Un modus operandi che ha messo in forte difficoltà questa manifestazione popolare vecchia di 500 anni, che si è sempre basata sulla spontaneità e su codici etici non scritti, ma fondamentali.

Non è più possibile far prevalere il buon senso?
Occorrerà contingentare le presenze.