Mancano 11 medici di famiglia

È una problematica che si trascina ormai da alcuni anni, che negli ultimi si è ulteriormente aggravata quella della mancanza di nuovi medici di medicina generale che rimpiazzino quelli che vanno in pensione o che purtroppo ci hanno lasciato prematuramente

E in Valle Sabbia, come zona periferica della nostra provincia, il fenomeno si fa ancora più problematico. L’Ast di Brescia, a cui spetta l’assegnazione degli ambiti territoriali di competenza di ciascuno medico di base, ha fatto il punto della situazione.

Al momento in Provincia di Brescia mancano 109 medici di medicina generale, anche se tutti i pazienti risultano assegnatari di un loro medico, titolare o provvisorio che sia.

In Valle Sabbia sono 11 i posti vacanti in 6 ambiti diversi (raggruppamenti di comuni), che si spera vengano coperti quanto prima.

L’ultimo bando regionale di maggio aveva già assegnato 38 posti, ma ne rimangono ancora 109 da coprire.
La novità del nuovo bando di giugno sta che vi possono partecipare anche medici non residenti, quindi con la speranza che arrivino da fuori regione.

Oltre ai medici di base, mancano anche molti specialisti di area ospedaliera, in particolare i medici di pronto soccorso. Inoltre la riforma vede la presenza di medici anche nelle future Case della comunità per cui la situazione si aggrava ancora.

È proprio un demerito della politica, a tutti i livelli, regionale e nazionale, non aver programmato per tempo il cambio generazionale nell’ambito medico, iniziando ad aumentare il numero degli studenti di medicina nelle Università.

«Tuttavia, affermazioni come quella dell’assessore Moratti che ha parlato di infermieri come supplenti dei medici di famiglia per affrontare la carenza non possono che destare stupore» affermano i presidenti degli Ordini provinciali dei medici della Regione Lombardia a commento di alcune dichiarazioni di Letizia Moratti.

Un cauto ottimismo aleggia nelle stanze di Ats in via Duca degli Abruzzi. «Da noi, al contrario di quello che accade in altre province, come quella di Bergamo da cui provengo, la carenza di medici di medicina generale è grave ma non tale da lasciare territori scoperti - spiega Claudio Sileo, direttore generale dell’Agenzia di tutela della Salute di Brescia -. In sostanza, tutti gli assistiti hanno un medico di riferimento, o titolare o supplente, che garantisce un ambulatorio aperto per un certo numero di ore la settimana anche nelle zone più disagiate del nostro territorio».

La «copertura», tuttavia, avviene non senza difficoltà. Nell’ambito territoriale che comprende i comuni di Gavardo, Villanuova, Vallio, Paitone e Serle mancano tre medici. Per due di questi, su richiesta di Ats Brescia, vi è l’obbligo di aprire l’ambulatorio a Serle. «Non li possiamo obbligare: sono liberi professionisti e possono scegliere e, a fronte dell’obbligo, possono rinunciare a quell’ambito specifico» conclude Sileo.

Nel dettaglio ecco i sei ambiti della Valle Sabbia dove ci sono posti vacanti:

GAVARDO, VILLANUOVA, VALLIO, PAITONE, SERLE
3 posti di cui 2 con obbligo apertura a Serle, 1 a Paitone

VOBARNO, ROÈ VOLCIANO 1 posto

VESTONE, PERTICA ALTA, PERTICA BASSA, CASTO, MURA
2 posti di cui 1 con obbligo apertura a Vestone e Mura

AGNOSINE, BIONE, ODOLO, PRESEGLIE
2 posti di cui 1 con obbligo apertura a Preseglie, 1 a Bione

BAGOLINO 1 posto con obbligo apertura a Bagolino e Ponte Caffaro

MUSCOLINE, PREVALLE
3 posti di cui 1 con obbligo apertura a Muscoline, 1 a Prevalle