Un presidio per la pace

Vobarno è da sempre una comunità dove l’associazionismo, soprattutto in ambito culturale, è vivace.
E cultura non significa solo incontrarsi per parlare di poesia, di musica e di arte, ma anche e soprattutto sentire il proprio tempo e, attraverso i modesti strumenti di cui spesso le associazioni dispongono, far sentire la propria voce.

Già un paio di anni fa, poco prima che esplodesse la pandemia, un gruppo di associazioni avevano sperimentato la strada del progetto comune e condiviso mettendo in scena, in occasione della Giornata della Memoria 2020, “La Via crucis del deportato”, su testo di Lino Monchieri.

Quanto sta accadendo in Ucraina non poteva certamente lasciare indifferente l’associazionismo vobarnese; così, replicando la formula, anzi allargando la platea dei partecipanti, alcune associazioni culturali hanno deciso di chiamarsi a raccolta e di chiamare a raccolta i propri concittadini.

Sabato 2 aprile, a partire dalle ore 15, in Piazza della Pace – nome evocativo – ANPI, Agape, Agesci Vobarno I°, AUSER, i pensionati CGIL e CISL, Caritas, Compagnia delle Pive, Fiamme Verdi, il Gruppo “Giorgio La Pira”, Laboratorio di Espressione Filosofica, Fabbrica di Nuvole, Larosaelaspina hanno organizzato il presidio NO ALLA GUERRA, SÌ ALLA PACE.

Il tema non potrà che essere la pace.
Gli organizzatori naturalmente sono ben coscienti che non saranno le associazioni vobarnesi a piegare la volontà dei potenti e a mutare il corso della storia; e tuttavia tacere non si può: la pace è un bene troppo grande perché ci si possa permettere di tacere.

Il presidio cui parteciperanno anche i musicisti del Corpo Bandistico Sociale di Vobarno e altri “soggetti culturali” a titolo personale, si svolgerà con la modalità del microfono aperto: ognuno potrà far sentire la propria voce, esprimere le proprie idee e il proprio pensiero.

È atteso anche l’intervento a distanza della staffetta partigiana Elsa Pelizzari.
L’auspicio è che la partecipazione sia cosciente e numerosa.