La solidarietà al tempo del Covid. «Grazie Alpini»

"In uno scenario come quello che si sta delineando, è difficile prevedere come cambierà la società.
L'emergenza sanitaria, e anche quella sociale, sono apparse a tutti nella loro gravità. Dall'inizio della pandemia l'aspettativa era quella di una società migliore, ma la visione non è sempre stata così rosea.

La pandemia ha fermato i rapporti sociali e personali, abbiamo perso il contatto tra persone, cittadini. Abbiamo visto, talvolta, una società troppo individualista, troppo incattivita. Le relazioni sociali si sono inclinate.
Nonostante questo c'è un'Italia molto solidale. C'è un pezzo di paese occupato nel volontariato e che crede in alcuni valori, ed è questo pezzo di paese che può essere trainante.

Si può stare lontano dagli altri, mantenere le distanze, ma imparando a scambiarci del bene anche solo con piccoli gesti.
Questo è stato largamente dimostrato domenica 30 gennaio.

Gli Alpini di Roè Volciano hanno organizzato uno spiedo d'asporto di beneficenza per la Fondazione Casa di Riposo di Roè Volciano. La comunità ha risposto benissimo, nel giro di pochissimi giorni abbiamo raggiunto il numero massimo di prenotazioni. L'iniziativa ha visto impegnati gli Alpini per delle intere giornate dall'alba al tramonto, tutto con l'obiettivo di fare del bene al prossimo, di poter essere d'aiuto per gli altri.

Il nostro “grazie” va agli Alpini di Roè Volciano, che hanno reso tutto questo possibile e che ci hanno permesso di raccogliere una somma da utilizzare per i nostri ospiti, grazie a chi ha donato il proprio tempo o le proprie risorse, ai numerosi  volontari della Fondazione che non si sono mai tirati indietro nel momento del bisogno e ci hanno sempre garantito la loro vicinanza e a tutta la comunità circostante, che ha aderito all'iniziativa con entusiasmo.

In questo tempo di incertezza, a due anni dall'inizio della pandemia, in cui le Rsa sono ancora blindate e piene di limitazioni, speriamo di poter tornare alla normalità, speriamo in un dopo radicalmente diverso da quello attuale, perché abbiamo capito che abbiamo bisogno di relazioni buone e sane.

Speriamo di tornare a rivivere la nostra comunità per tutti noi, ma soprattutto per i nostri nonni".

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