Padre Organtino Gnecchi Soldi, da Casto al Giappone

La rivista “MissioneOggi” propone nel pomeriggio di venerdì 16 aprile un incontro online dedicato alla figura di Padre Organtino Gnecchi Soldi, missionario gesuita originario di Casto che ha dedicato la sua vita al progetto di evangelizzazione nel Giappone del XVI secolo.

L’appuntamento è organizzato in collaborazione con la Fondazione Civiltà Bresciana e vede la partecipazione di Renato Filippini, anch’esso missionario in Giappone e Nunzia Castella, docente di religione nella Diocesi di Roma e autrice del lavoro di ricerca della prima missione gesuita in Giappone.

L’incontro, intitolato “Giappone: il secolo cristiano”, si terrà alle ore 17,30 e sarà introdotto da Alberto Vaglia, presidente degli Amici di Fondazione Civiltà Bresciana e da Mario Menin, direttore di “MissioneOggi” e sarà disponibile su YouTube e sulla pagina web www.saveriani.it/missioneoggi del periodico dei missionari Saveriani di Brescia.

Di origini valsabbine, Padre Organtino si diresse nel 1570 in Giappone, nell’attuale Kyoto, dove rimase fino alla morte, avvenuta a Nagasaki nel 1609.
Caratteristica peculiare della sua opera fu quella di aprirsi alla cultura giapponese senza ostilità, ma con un atteggiamento di inclusione e comprensione, a differenza di ciò che imponeva il pensiero predominante dell’epoca, fortemente euro e cristiano-centrico.

Dopo pochi anni di convivenza si integrò con la lingua, gli usi e i costumi del popolo e la sua condotta gli permise di entrare in contatto con le figure nipponiche più illustri del suo tempo, come Oda Nobunaga, Takayama Ukon e Toyotomi Hideyoshi, a cui va il merito di aver unificato il Giappone in un periodo di grandi contrasti fra fazioni e regioni.

L’amicizia tra Padre Organtino e queste figure perpetrò negli anni, nonostante le successive ostilità nei confronti della religione cristiana e gli atti di persecuzione delle figure ad essa associate.
Il suo amore per questo popolo non si esaurì neanche in questo periodo di tensione, e riuscì a mantenere contatti con la comunità di Kyoto, anche se dovette vivere in condizioni di clandestinità.

Il lavoro di Padre Organtino non fu però vano: per secoli è sopravvissuta la comunità cristiana in Giappone nei Kakure Kirishitan - i criptocristiani - che portarono avanti in latitanza la propria fede, assorbendo a sé i connotati tipici di scintoismo e buddismo, in un processo di sincretismo.

Una figura la cui ispirazione giunge fino ai giorni nostri, con un’origine vicina e una storia lontana, che ci mostra come i missionari siano, da sempre, importanti e influenti figure per la popolazione che li accoglie.