Il bilancio c'è ma...

Buongiorno direttore.

Riferendomi a quanto ho avuto modo di scrivere su Vallesabbianews del 28.01.2021, apparso col titolo “Sull’ opuscolo di fine anno“, devo aggiungere che, in seguito, ho preso visione del bilancio della Fondazione I. R. Falck di Vobarno chiuso al 31.12.2019, non so se non visto in precedenza per mia disattenzione, o perché postato in tempi successivi.

Detto bilancio presenta una perdita di € 325.582,28 (vedi voce “Risultato dell’ Esercizio”) ed è  consultabile cliccando sul riquadro “Bilancio di esercizio 2019” del sito della Fondazione “Amministrazione Trasparente”, sito peraltro non aggiornato nella composizione del Consiglio d’Amministrazione, stante le dimissioni di un suo Membro avvenute circa di sei mesi fa.  

Consultando detto bilancio penso che al Cittadino interessato alla vita della Fondazione non sia sfuggito che esso non è accompagnato né da una relazione esplicativa né, tantomeno, dai  bilanci precedenti, come avveniva in passato, così da poter dare un quadro della Fondazione il più oggettivo e trasparente possibile.  

Oggettività e trasparenza tanto più necessarie in questo caso, perché ritengo che un bilancio che vede una perdita così rilevante, nel nostro caso € 325.582,28, pari ad € 892.- al giorno, perdita giornaliera ben superiore al mensile netto di molte pensioni e di parecchi salari, meriti qualche spiegazione circa la sua origine e la nuova tendenza della Fondazione a produrre perdite.  

Tendenza iniziata infatti con il bilancio chiuso al 31.12.2018 che, stante quanto dichiarato su Vallesabbianews dell’ 11.06.2019  dall’allora Presidente, “risultava un poco in perdita”, perdita la cui entità non è dato conoscere, visto che detto bilancio non risulta essere stato ancora pubblicato.

Inoltre, là ove fosse fondata la previsione secondo la quale il 2020 “sarà, oltre che sotto il profilo umano anche sotto quello  economico, una brutta annata per la Casa di Riposo di Vobarno”, vedi volantino di fine anno del Gruppo Consiliare “Impegno Civico”, ci troveremmo di fronte ad una tendenza anomala da valutare attentamente, visto che la Fondazione si troverebbe, per tre anni consecutivi, in una situazione di bilancio in perdita, cosa che, mi pare, mai avvenuta in precedenza.

Ciò sembra ancora più importante quando si considera che detta tendenza potrebbe portare alla necessità di alienare parte di quel patrimonio, magari di parte del terreno circostante, che precedenti Amministrazioni avevano assicurato alla vita ed al futuro sviluppo  della Fondazione.

Prova questa che, anche svolgendo un’attività di sevizi in un settore non privato, è possibile ottenere risultati soddisfacenti, salvaguardando nel contempo criteri di economicità e di mantenimento dei livelli occupazionali, là ove  le volontà amministrative e le competenze operative, uniti dal Senso del Dovere, si integrano e si supportano a vicenda trovando una comune intesa gestionale.

Si può svolgere così un’attività dove di “improcrastinabile” esiste solo lo svolgimento del lavoro quotidiano, lavoro rivolto, nel nostro caso, a favore degli Ospiti della Fondazione e delle loro Famiglie, con un occhio attento alla lista di chi è ancora in attesa di poter fruire dei suoi vari servizi ed a vantaggio di tutta la Comunità.

Infine, aspettando di conoscere il risultato dell’ esercizio 2020, e anche di quello del 2018, ricordo che sul portale della Fondazione è ancora visibile, ad oggi, il suo vecchio Statuto del 2004 e non ancora quello nuovo, lo Statuto cioè che, nella Seduta del Consiglio Comunale del 28 settembre 2018, veniva personalmente illustrato dall’ allora Presidente della Fondazione che, tra i vari punti toccati, ne sottolineava la necessità e l’ importanza.

Grazie & codiali saluti.            
Giovanni Scalora

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