L'estate di San Martino

Siamo nel pieno dell’estate di San Martino e secondo la Società Astronomica Schiapparelli, l’alta pressione dovrebbe restare ancora per una settimana con un clima mite durante tutta la giornata con temperature massime verso i 16 gradi. Queste ultime saranno ben oltre la media del periodo che è di 12,5 gradi, mentre in pianura continueranno ad esserci nebbie ma il clima sarà mite.

Dopo l’anticipo dei giorni scorsi è dunque arrivata prima del previsto l’Estate di San Martino.

“L’Estate di San Martino dura tre giorni e un pochinino” recita un proverbio popolare a sfondo religioso ma anche laico, diffusosi in molte zone d’Italia, che quest’anno trova una piena conferma.

Per “Estate di San Martino” si intende un eventuale periodo autunnale in cui, dopo il primo freddo, si verificano, spesso, condizioni climatiche di bel tempo e relativo tepore, a cavallo dell’11 novembre, giorno appunto di San Martino.

Il nome troverebbe le sue origini nella tradizione del mantello, secondo la quale Martino di Tours, nel vedere un mendicante seminudo patire il freddo durante un acquazzone, gli donò metà mantello, regalando l’altra parte ad un altro mendicante incontrato poco dopo. Subito in cielo spuntò il sole e la temperatura divenne più mite.

Quasi ogni anno, il giorno di San Martino è una bella giornata di sole ma ciò per ragioni meteo-climatiche più che per credenze popolari. Molti esperti concordano sul fatto che la particolare fase di tempo stabile è quasi sempre esistita: analisi effettuate su mappe bariche dell’ultimo trentennio hanno mostrato che, in questo periodo, sembra avvenire ciclicamente l’espansione dell’anticiclone dalla Spagna verso tutto il Mediterraneo, portando condizioni di alta pressione, alte temperature e bel tempo, proteggendo dalle perturbazioni la maggior parte dell’Europa centrale e occidentale.

Alla ricorrenza di San Martino erano un tempo legate delle consuetudini del mondo contadino. Era il giorno del rinnovo dei contratti agricoli, per cui se il contratto dei mezzadri o dei braccianti non veniva rinnovato bisognava fare “San Martì”, come si dice in Pianura Padana, che è diventato sinonimo di trasloco.

L’usanza più famosa legata a questo giorno è sicuramente quella di consumare il vino nuovo con le caldarroste; infatti il proverbio recita “A San Martino ogni mosto diventa vino”

A quei tempi inoltre, la sera stessa o la giornata successiva alla festa di San Martino era considerata una specie di “capodanno contadino”, in cui era solito un pranzo a base d’oca, appunto l’“oca di San Martino”. Un proverbio veneto dice: “Chi no magna oca a San Martin, no’l fa el beco de un quatrin”.

San Martino è festeggiato quest'oggi a Treviso Bresciano, a cui è intitolata la chiesa parrocchiale.

In foto: la chiesa parrocchiale di San Martino a Treviso Bresciano (di Maria Rosa Marchesi)