Nelle giornate del 10 e dell'11 agosto il bel borgo medievale sarà animato dal Festival Internazionale degli Artisti di Strada con musica, esibizioni e giochi spettacolari
Il bel borgo medievale di Bondone, che si affaccia come una balconata sul lago d'Idro, con di fronte il Castello di San Giovanni, dominazione nei secoli scorsi della casata dei Lodron, nei giorni 10 e 11 agosto si animerà con migliaia di persone, che saliranno lassù per la 17esima edizione del Festival Internazionale degli Artisti di Strada.
Il borgo di Bondone, entrato a far parte da un anno dei Borghi Più Belli d'Italia, merita alcuni cenni storici, tratti dal libro “Fede e Tradizione della Comunità di Bondone e Baitoni”, scritto dal compianto parroco don Dino Menestrina e dal Professor Ugo Vaglia di Vestone, editato a cura della parrocchia di Bondone e Baitoni.
Andando a riprendere quanto scritto, si va ad evidenziare: “Alla domanda se si possa fare storia, anche senza documenti scritti, penso si debba rispondere positivamente: questa affermazione vale anche per Bondone preistorica... innanzi tutto osserviamo la sua posizione:Bondone sorge su un terrazzo, come altri insediamenti nella valle che la circonda, è quindi possibile un confronto dove si vanno a scoprire sorprendenti somiglianze.
Il nome Bondone, o meglio Bondù, suggerisce note storiche sicure. Andando a rintracciare in espressioni antiche sui vecchi vocabolari tedesco – retici, si sa che il nome del paese è formato dall'unione di due espressioni: BUND,alleanza, unione, insieme più NOT, notte, pericolo. Unendo le due espressioni antiche si va a capire il senso della parola BONDONE: luogo dove ci si rifugiava di notte o in caso di pericolo o meglio paese fortificato, data la sua posizione sulla sommità di un cocuzzolo a difesa dei nemici e degli animali feroci di allora.
Questo aspetto si nota nella zona del paese vicino alla chiesa e allo storico dosso dove essa è posizionata. L'origine romana del paese è da collegarsi ad alcuni cognomi e nomi ricorrenti ancora oggi nella comunità di Bondone, come d'altra parte in parecchie parole ed espressioni del suo vecchio dialetto.
Altro aspetto della vita di Bondone,che si presta ad una lettura storica è senz'altro l'attività di carbonaio, svolta dalla popolazione fino ad alcuni anni fa.
Risale certamente al II secolo a.C., quando nella zona si diffonde la lavorazione del ferro e le fucine nascono un po' ovunque, sotto ad ogni cascata o cascatella, affiancando o sostituendo le antiche fonderie del bronzo... grazie al carbone”.
Leggendo queste brevi note storiche del Professor Vaglia, è quasi riduttivo chiamare Bondone “medievale”...
Ritornando alla due giorni di “Bondone in strada”, l'allora Amministrazione comunale di Bondone e la Pro loco, con il sostegno della Provincia di Trento, ebbero un'idea nuova per valorizzare Bondone: portare dei giocolieri, dei funamboli, clown, giochi di fuoco, teatro di strada, musica, tutto rappresentato dagli artisti di strada, ogni anno diversi, che non appaiono sulla stampa ma bravissimi ognuno nel proprio genere.
Artisti inseriti nelle contrade caratteristiche di Bondone, che perfettamente si adattano a tali tipi di spettacolo: artisti provenienti non solo dall'Italia, ma anche dagli stati europei. Fu subito grande attrazione e spettacolo. Meravigliosa la prima edizione svolta a Bondone, dove grandi e piccini si accalcavano nelle contrade ad assistere alle esibizioni spettacolari e a volte quasi impossibili come quella del fiorentino Claudio Borghi, che ancora ricordano come sputa fuoco, con fiamme lunghissime, che uscivano dalla sua bocca, dopo essersi gonfiato la stessa con del liquido infiammabile pericolosissimo.
La specialità artistica di Claudio, se così si può chiamare - che rasentava l'incoscienza e il rischio per la vita – era “ingoiatore di spade” di varie misure, la più' lunga di cm 45, di metallo: Claudio invitava i bambini a venire a picchiare sulla spada, per provare che era di metallo e poi piegando la testa indietro, infilava la spada nella trachea e la faceva scendere tutta nello stomaco... ma non una volta, ripetuta ad ogni spettacolo... lui problemi di gastrite non ne aveva di certo... purtroppo Claudio venne per due anni, poi non rispose più agli inviti del Comune. Rimangono le foto e il filmato di allora, realizzato da Olivo Mantovani.
Questo un esempio di una delle attrazioni,ma tutti i partecipanti hanno lasciato, negli anni, un segno della loro bravura.
Altra idea intelligente degli organizzatori è stata quella di distribuire ai visitatori un pieghevole dove viene indicato il posto e gli orari degli spettacoli, nelle varie contrade del paese, non accavallandoli, così da permettere a tutti di vederli a rotazione.
L'organizzazione quest'anno è curata dall'Associazione Culturale I Carboner, dall''Ufficio Incredibile e dal Comune di Bondone.
Grande il lavoro dei volontari per abbellire il paese e renderlo ogni anno più affascinante alla vista dei visitatori. Tutti si danno da fare perché le loro contrade siano all'altezza dello spettacolo che andranno ad animare.
L'accesso al paese è consentito solo utilizzando i bus navetta, dalle ore 17 alle ore 24, con partenza dal parcheggio limitrofo al Camping Miralago di Baitoni, sale a Bondone: gratis per i ragazzi fino a 12 anni, 2 euro a persona per gli altri. Per non smentire la tradizionale ospitalità degli abitanti di Bondone, durante tutta la manifestazione funzionerà un ottimo bar ristoro presso la casa Ex ACLI.
Sabato 10 agosto polenta e spiedo, domenica 11 agosto polenta carbonera.
La poetessa di Storo Virginia Grassi così immortala Bondone con i suoi versi:
“C'è un paese lassù, dove il sibilo del vento, modella i suoi monti e gocce di pioggia bagnano la valle...Cala silente la sera tra i vicoli consunti dal tempo. Sciami di stelle disegnano il cielo, illuminato dal bagliore lunare. Soffia leggera la brezza del Lago d'Idro, sul ridente PAESE... lassù dove i sogni sanno ancora volare.”
Nelle foto:
- Bondone negli anni Sessanta, con i prati ben curati che arrivavano fino a mezza montagna
- La contrada Pala e casa della Dolores
- Bondone in Strada, edizione 2018
- Giochi di fuoco