I numeri del Non Profit valsabbino

La ricerca “Analisi del welfare nelle valli bresciane per un nuovo sistema d’offerta dei servizi alla persona. Ideare il Distretto sociale” (anno 2015) condotta da “Socialis”, (Centro Studi in imprese cooperative, sociali ed enti non profit) fornisce uno spaccato sull’offerta di servizi in Valle Sabbia da parte di soggetti privati non profit.

Sul territorio corrispondente al Distretto ASL n.12, sono attivi 102 soggetti erogatori di servizi sociali. Di questi, 16 sono pubblici (in prevalenza di derivazione comunale), mentre il resto rientra nel privato sociale. Delle 86 organizzazioni non profit attive sul territorio, il 63% è costituito in forma associativa (54 organizzazioni), il 14% come ente ecclesiastico (12 organizzazioni), il 13% come cooperativa sociale (11) e il 10% come fondazione (9).

Suddividendo le organizzazioni non profit per settore di attività, si nota che le attività prevalenti sono anziani (27%) e sanità (20%), seguite da minori (15%) e disabilità (10%), prima infanzia (8%), disagio adulto (7%), famiglia (5%), dipendenze (4%), lavoro e disagio psichiatrico (entrambe 2%).

Nel complesso in Valle Sabbia sono attivi oltre 7.400 volontari (1 volontario ogni 10 abitanti) e sono quasi 1.300 i dipendenti del privato sociale che corrispondono al 5% del totale degli occupati di questa area.

Il settore degli anziani è quello che occupa la quota più rilevante del fatturato del Terzo settore ed è anche quello nel quale si concentra il maggior numero di risorse umane.

Appare evidente, anche per il territorio della Valle Sabbia, il fondamentale ruolo svolto dal settore non profit il cui peso economico ed occupazionale è in aumento. Il classico ruolo del pubblico nel welfare locale (per motivi economici e organizzativi) è in fase di ridimensionamento.

La futura programmazione sociale sul territorio, per garantire servizi equi, di qualità e sostenibili non potrà basarsi unicamente sulle risorse pubbliche e sulle azioni messe in campo dai soggetti pubblici (es. AST, comuni) ma, dovrà misurare e mettere a sistema la crescente capacità del terzo settore locale di generare (per larga parte in autonomia) valore economico e sociale.

In foto il grafico organizzazioni non profit attive in Valle Sabbia, area d’intervento e forma giuridica
Fonte: Centro Studi Socialis