All’Odolo il “derby d’acciaio”

Virtus Feralpi Lonato - Ac Odolo 1 - 2

Verrebbe da dire “derby d’acciaio”. Senza rivalità di alcun tipo. Anzi, stando alle dichiarazioni dei dirigenti odolesi, sembra che sia recente l’accordo di affiliazione del settore giovanile dell’Odolo proprio con la FeralpiSalò. E concludo con un “finalmente”. Anche in valle, anche i “gatti odolesi sono riusciti a schiudere il guscio dell’orgoglio e ora rilanciano fiduciosi di far crescere i loro giovani nel migliore dei modi”.

“Dietro a ogni problema c’è un’opportunità”, così scriveva Galileo Galilei. La citazione deve essere stata letta prima di me e prima della partita di domenica dai giovanotti dell’Odolo. I quali, colpiti da infortuni, squalifiche e malattie improvvise devono aver capito che, quando capita, l’opportunità non va mai lasciata scappare. La differenza è tutta qui. Nervi d’acciaio che scende in campo imbottito di ragazzi pieni di voglia e tanta, tanta corsa, lago di Garda che risponde con molta buona tecnica e massiccia dose di esperienza, ma con il fiato corto. La giornata è tutt’altro che gradevole: parti da Odolo pensando che in riviera il clima sia piacevole e ti ritrovi davanti alla stazione del treno, sotto la pioggia, in una giornata che parrebbe tipicamente milanese! Il terreno di gioco si presenta in buone condizioni anche se ovviamente appesantito. Da segnalare la presenza in quantità industriale di storni che prendono d’assalto un grande abete di una casa limitrofa. La curiosità è vedere così tanti storni e neanche un gufo.

In campo la partita ci dice che la Feralpi Lonato non è scesa in campo per far festa. Ben organizzata e decisa nei contrasti, sicura dei propri mezzi e pronta a colpire fin dalle prime battute dell’incontro. L’Odolo tiene botta e tenta di ripartire, ben sorretto da un centrocampo che non fa sconti e che riesce a rilanciare con lucidità. La prima occasione è per i lacustri: il simpatico uomo in giacca nera si inventa un fallo in area di rigore odolese, calcia a botta sicura Berardi ma da uno spaurito ciuffo d’erba spunta il provvidenziale piedino di Zanet che salva sulla linea di porta. Cenerentola! Scampato il pericolo nervi d’acciaio si riorganizza e comincia a prendere metri all’avversario. E’ il 30’ quando Manni W. calcia da buona posizione e il portiere devia in angolo. Al 36’ è il gemello Alessandro che cerca di vendicare il fratello con un bel pallonetto ma il portiere si salva con un intervento prodigioso.

Nella ripresa l’Odolo parte bene e al 70’ Ferraro riesce a concludere un tiro a rete che Bonomelli A. devia da campione. Nota di merito: lo stesso portiere della Feralpi Lonato chiama giacchetta nera per confidargli di aver toccato la sfera in calcio d’angolo, ma incredibilmente l’arbitro concede rimessa dal fondo. Un abbaglio per l’arbitro e chapeau al simpatico Bonomelli A. La partita si anima e entra nel vivo e Dusi dimostra che non è venuto sul lago per fare una gita rispondendo alla grande da due metri a una deviazione sporca di Discardi in mischia. La Feralpi preme, mister Borghetti cerca forze fresche da inserire nella battaglia, l’Odolo viene graziato da Tellaroli che, dopo una serie impressionante di lisci collettivi, si trova a tu per tu con il portiere valsabbino ma calcia a lato. E’ l’80’ il minuto buono: Ferraro si guadagna una punizione dai 25 metri, il capitano Ale Manni nonostante gli sforzi della nottata ha ancora energia per calciare un missile che si fionda in porta per l’uno a zero. Lago di Garda si getta in avanti alla disperata, offrendo il fianco ai giovanotti valsabbini ancora pieni di energie. E’ l’opportunità che nervi d’acciaio stava aspettando: minuto 85’, Ferraro parte palla al piede e salta gli avversari per poi cedere la palla a Don il quale non deve far altro che spingerla in rete. Due a zero e partita finita? Neanche per idea! Dormita collettiva della difesa valsabbina e Dagnoli anticipa tutti siglando la rete della bandiera. Ora si che la battaglia nel fango diventa autentica. Finalmente dopo aver decretato cinque minuti di recupero ed averne fatti disputare sei (eccone un altro), giacchetta nera decreta la fine delle ostilità. Sul campo restano i segni di una partita vera, ben giocata a viso aperto dalle due formazioni e senza strascichi polemici, tante strette di mano e pacche sulle spalle. Sport vero.
Gdm

Vedi anche