24 Settembre 2015, 13.02
Idro
Lettere

«Salvaterra, di nome e di fatto»

di Giuliano Rizzardi

Ci scrive Giuliano Rizzardi da Idro, ripercorrendo le vicende legate alla regolazione del lago d'Idro, fornendo la sua personale e assai lucida interpretazione di alcuni "passaggi" degli ultimi 8/9 anni. Pubblichiamo volentieri


L’immagine, asciutta e senza un briciolo di acqua all’incile, che il Lago d’Idro ha dato di se stesso nel bel pieno dell’estate, come di un corpo che giace a terra esangue, ferito mortalmente, ha riacceso, come era giusto che fosse, tra i rivieraschi il dibattito e le polemiche, puntualmente ripresi da Valle Sabbia News e dai vari social network, sullo stato dell’arte, le responsabilità e gli scenari futuri.

In tutti scorre la viva preoccupazione che questo stato eccezionale, determinato da una stagione siccitosa senza precedenti e decretato dall’Autorità di Bacino con provvedimento 05 agosto 2015 di sospensione provvisoria del Deflusso Minimo Vitale, non diventi il pretesto per un ritorno al passato nel quale l’immagine poc’anzi evocata era la regola, la prassi legittimata e non certo l’eccezione.

Ora sarebbe fondamentale che da questo comune stato d’animo, le nostre comunità, gruppi e istituzioni, politici, forze imprenditoriali e liberi cittadini, traessero lo spunto e l’occasione per avviare una riflessione di ampio raggio, ridefinendo strategie ed obiettivi nell’imminente avvio delle nuove opere.

Ma come ritrovare il bandolo della matassa e aprire un pertugio nel muro di incomunicabilità erettosi in questi anni?
Mi pare che due restino le questioni pregiudiziali da dibattere, dipanare e risolvere una volta per tutte.

La prima riguarda il rapporto tra i Comitati ambientalisti e le Istituzioni locali e la seconda ha a che fare con l’Accordo di programma del 2008 che è stato il banco di prova sul quale quel rapporto si è misurato – in modo drammatico occorre dire – e si è definitivamente rotto, per divenire “pietra d’inciampo†verso la ripresa di un dialogo scevro da pregiudizi e antagonismi fine a se stessi.

Premetto che quel che dirò è frutto di un’analisi di parte. Mi interessa difendere una tesi, una tesi di parte, di quella parte che in questi anni è rimasta politicamente sconfitta.
Ben vengono, dunque, le obiezioni.   

Procedendo con ordine
, ricordo che il compianto Aldo Vaglia in uno dei suoi ultimi scritti, riprendendo un tema classico della scienza politica sul rapporto tra democrazia diretta e indiretta, ravvisava i rischi, soprattutto sulle questioni sensibili di tipo ambientale, di un corto circuito pericoloso e paralizzante allorché comitati e gruppi portatori di istanze diffuse, che svolgono una funzione sociale di altissimo valore, tendono a sovrapporsi alle istituzioni, al punto di esautorarle, rivendicando per loro stessi un potere di ultima istanza o di veto insindacabile.
Se guardiamo alla vicenda del Lago d’Idro occorre ammettere che qualcosa di simile, ben al di là delle intenzioni dei vari protagonisti, si è verificato.

Con alti e bassi, il rapporto tra comitati ambientalisti e istituzioni, è sempre stato chiaro e leale, dominato da un patto non scritto di reciproca intesa, con i primi attestati ad un passo più avanti nelle istanze rivendicazioniste ed iniziative di protesa e le istituzioni a seguire, supportate e legittimate a compiere le doverose e necessarie mediazioni.

Due le stelle polari della comune strategia: nuova regola ed ente gestore, paritariamente partecipato da tutti i rappresentanti degli interessi collegati allo sfruttamento della risorsa idrica del Lago.
In quel contesto, rammento che il territorio riuscì ad ottenere importanti risultati: la delibera n. 9 del 1993 dell’Autorità di Bacino di riduzione dell’escursione dei livelli da 7 a 3.25 mt e lo stop al Consorzio di Bonifica Medio Chiese, espressione degli interessi produttivi, quale futuro ente gestore, dopo un iniziale cedimento a favore di questa ipotesi della Comunità montana.

Ma a partire dal 2006 qualcosa inizia a cambiare.
Nasce il Coordinamento delle proloco del Lago, riunito sotto il felice slogan “Salviamo il Lagoâ€, che invece di occuparsi della promozione di eventi su più ampia scala, inizia ad occuparsi della questione del Lago d’Idro, viene nominato l’avvocato Mellaia del Foro di Bolzano e si avvia una campagna di raccolta fondi per finanziare le spese legali. Verranno raccolti circa € 40.000,00.

La cosa non passò inosservata.
Allora, come rappresentanti delle istituzioni locali avvertimmo, senza però metterla bene a fuoco, la sensazione di una presa di distanza, di una malcelata diffidenza verso il nostro operato.

Ricordo che espressi la mia riserva al nostro Bordiga, portavoce di quel movimento, facendogli tra l’altro presente che il Comune di Idro aveva appena depositato due ricorsi in sede di Unione europea con l’assistenza del prof. Fausto Capelli di Milano, l’uno per denunciare la grave situazione ambientale e l’altro per contestare l’affidamento diretto alla SLI del servizio di gestione e regolazione del Lago.
Lo invitai, dunque, – inutilmente – a sostenere queste iniziative.

Entrambi i ricorsi furono fondamentali, ma passarono inosservati (con ironia della sorte vedo però che gli Amici della Terra si avvalgono ora dell’assistenza del prof. Capelli), perché il movimento aveva deciso di punture tutto sul nuovo difensore facendolo diventare, col trascorrere del tempo, paladino delle sorti del Lago. 

Ma proprio da allora iniziarono i germi della divisione, quindi ben prima del famoso accordo del 2008, con i rappresentanti delle Istituzioni sempre più esposti e presi di mira dalle iniziative giudiziarie del movimento.

Ricordo con sommo dispiacere l’occupazione della sala consigliare del comune di Idro a seguito della decisione di non accogliere la richiesta, strampalata e assolutamente infondata, di chiusura della galleria degli agricoltori aperta dopo l’avvio dei lavori della galleria dell’Enel e dopo che nel percorso concertato in Prefettura si erano poste le basi – con il Piano di protezione civile prima (che consentì al RID di rimuovere il vincolo) e poi con lo storico Protocollo di intesa del 2007 (che vide peraltro la spaccatura dei Comitati) – per assicurare, con un anno di anticipo rispetto all’entrata in vigore della legge, il deflusso minimo vitale dall’incile.

Per questo atto di lucida responsabilità venimmo denunciati alla Procura per omissioni di atti d’ufficio!
Cominciò chiaramente a cambiare il paradigma di riferimento. I nemici non erano più all’esterno, ma interni, di volta in volta identificati nei rappresentanti e politici locali non disposti ad appiattirsi sulla nuova linea dei Comitati.

Le due stelle polari, regola ed ente gestore, vennero infatti accantonate.
Nell’immaginario collettivo, grazie anche all’appoggio determinante dell’intelleghenzia del lago ciecamente avvinta dalla nuova dottrina, entrò un nuovo vocabolario, il cosiddetto trinomio: massa liquida, alveo e spiaggia con l’idea, francamente bislacca, ma allora bevuta come oro colato, che si potesse ricostruire la “primigenia verginità delle riveâ€, altra invenzione linguistica, eliminando i buchi delle gallerie.

Nel bel mezzo di un’importante e affollata manifestazione, si arrivò addirittura a spargere la falsa notizia che il Ministro dell’Ambiente avesse sottoscritto il decreto salva Lago d’Idro secondo tutti i crismi e postulati  predisposti dall’avvocato del Lago.
E così anche i soldi raccolti per le spese legali vennero inutilmente spesi contro le Amministrazioni locali, in una sorta di guerriglia interna, ree di avere venduto il lago dopo la sottoscrizione dell’accordo di programma del 2008.

Venne fatto credere alla popolazione, al grido dello slogan “il lago non si vende si difendeâ€, che i nemici da abbattere a tutti i costi ed espungere dal corpo sociale erano ormai gli amministratori firmatari, un po’ come accade per le metastasi tumorali da levare per salvare la vita di un uomo.           

La forza d’urto fu tale che l’Amministrazione Salvaterra venne travolta nelle elezioni del 2009.
Comitati e amministrazione comunale divennero una sola cosa, tanto che a suggello di questo connubio indissolubile si issò simbolicamente la bandiera di salviamo il lago sul balcone del palazzo municipale, che rimarrà appesa per diversi giorni, e i banchi dell’opposizione vennero staccati dai banchi della maggioranza.

Da allora l’abiura dell’accordo di programma ed il radicalismo contro le nuove opere dovevano imporsi come dogma e, quindi, ogni pensiero critico o strategia alternativi banditi, e messi all’indice coloro che avessero avuto l’ardire di farsene portavoce (chi non ricorda come venne trattato il povero Corradini durante un’assemblea pubblica?)           
Di fatto negli anni successivi questa linea di intransigenza assoluta è diventata l’opzione politica e strategica rilevante cui si è ispirato ogni atto e presa di posizione.
Ma con quali risultati?

L’unità tra i comuni si è rotta, indebolendo complessivamente il territorio, le cause giudiziarie, foraggiate con i contributi raccolti dai cittadini, sono state malamente perse, Idro ha deliberatamente rifiutato lo stanziamento di € 2.700.000,00 ritenuto come frutto di provenienza illecita (il lago non si vende si difende, con la propagandistica perorazione di una raccolta fondi pur di evitare che nel 2012 Anfo ed Idro sottoscrivessero il Piano integrato degli interventi), tutti gli altri punti dell’accordo di programma, dalla regola all’ente gestore e via discorrendo, non sono stati in nessun modo portati avanti. Per tacere delle altre conseguenze negative a catena che hanno riguardato più direttamente il paese di Idro.    

E, nel frattempo, le nuove opere proseguono il loro iter, tanto che si stanno concludendo le procedure di gara, ultima tappa verso l’avvio dei lavori.

Ora, a fronte di questo scenario, spetta al territorio e alle popolazioni decidere del loro futuro.

L’opposizione alle nuove opere aveva infatti un senso se vi erano delle concrete chance di non realizzarle e perseguitare da ora in avanti in questa linea rischia di avere come sbocco, probabile, quello di trasformare la nostra valle nella valle di Susa, con tutti gli annessi e connessi.
Se è dunque questo che vogliamo, prepariamoci fin da ora alle relative conseguenze.   

Diversamente, occorre tornare all’accordo di programma del 2008 e cominciare ad analizzarlo per i suoi contenuti oggettivi, per le cose veramente utili che contiene in difesa e valorizzazione del territorio, al di fuori, quindi, di una lettura ideologica e preconcetta che, a mio avviso, è circolata in questi anni.

Svolgo, dunque, di seguito alcune breve considerazioni su questo punto che mi sono prefissato di toccare all’inizio di questa riflessione.
Purtroppo questo accordo, come ho tentato di dimostrare, è nato in un contesto in cui la divisione era già in atto, il che ha influenzato negativamente la possibilità di un confronto libero e costruttivo tra le parti coinvolte.

Mi è già capitato di fare un’autocritica,
purtroppo capziosamente strumentalizzata, ammettendo per parte nostra una comunicazione inefficace a creare attorno a questa scelta un’aggregazione e un consenso più ampio.
Ma occorre ammettere che la cosa in effetti non riuscì anche perché si impedì – da parte dell’attuale maggioranza che allora stava all’opposizione – lo svolgimento del referendum, che prospettammo quale via maestra per uscire dall’impasse.
Non va poi sottaciuto che le frange più oltranziste del movimento ambientalista esasperarono il clima di scontro e contrapposizione che raggiunse un punto di non ritorno con l’azione oltraggiosa e pesantemente diffamatoria rivolta contro sindaco e consiglieri di maggioranza a conclusione di una seduta del consiglio comunale.     

In quel contesto sentimmo, comunque, la responsabilità di fare una scelta, di correre il rischio di scegliere, anziché restare inerti e aspettare il compiersi di eventi ineluttabili.
Politicamente ed elettoralmente sarebbe sicuramente stato più conveniente rimandare il problema, ma il territorio avrebbe perso la possibilità di dotarsi di un valido ed efficace strumento di difesa, quale l’accordo di programma è in realtà stato – e potrebbe ancora esserlo – per quanto tenterò di dimostrare.  

Si è obiettato che il nostro è stato un voltafaccia inspiegato e che l’accordo avrebbe dato il via libera alle nuove opere.
L’obiezione non coglie nel segno.
Non tiene conto del fatto che la Regione Lombardia avrebbe comunque fatto le nuove opere, perché il Registro italiano dighe, a fronte dell’inagibilità della galleria attuale e degli scostamenti della paleofrana, aveva di fatto imposto questa soluzione e continuava ad esercitare pressioni perché non si perdesse tempo.

Non tiene, inoltre, conto del fatto il Consulente di parte, ing. Maione, da noi interpellato aveva escluso la praticabilità di soluzione tecniche alternative rispetto a quelle prospettatoci dalla Regione. Non tiene, infine, conto che il protocollo di intesa con la Prefettura aveva una durata limitata ad un anno e, quindi, era di prossima scadenza.

Ed ecco qui la chiave di volta dell’accordo di programma.
Ancora oggi non si comprende in effetti perché furono proprio le Amministrazioni comunali a proporlo.
In realtà la scelta traeva la sua ragione di fondo nel fare sentire alla Regione Lombardia e ai vari enti coinvolti che, per quanto necessarie, le nuove opere si sarebbero –  nondimeno e comunque – dovute fare alle nostre condizioni.
L’idea era quella di ribaltare l’impostazione: governare gli eventi, anziché limitarci a subirli. Continuare, insomma, a rimanere padroni in casa nostra.

Ora se facciamo uno sforzo di interpretazione obiettiva, occorre riconoscere che l’unità dei Comuni riuscì ad imporre alla Regione un accordo vantaggioso e utile per il territorio. E ciò a cominciare dalla visione di insieme.
Per la prima volta tutte le complesse tematiche che avevano sempre viaggiato su binari separati vengono unitariamente considerate.

Dalla sicurezza alle opere per la valorizzazione del paesaggio con uno stanziamento di 10.000.000 di euro per il rilancio del turismo, dall’ente gestore alla regola, dal risanamento delle acque alla pulizia delle rive e delle spiagge.
Tutto è contemplato nell’accordo di programma.

Nello specifico mi limito qui a considerare tre aspetti fondamentali.

Il primo riguarda la garanzia che la nuova galleria verrà utilizzata solo dietro un protocollo di protezione civile.
Il secondo che le nuove opere si devono realizzare rispettando il basamento di quelle attualmente esistenti (il progetto  originario ne prevedeva invece l’abbassamento di circa 2 metri).
Il terzo è l’aver stabilizzato la regola di escursione di 1.30 mt., ottenuta grazie al protocollo di intesa del 2007, che aveva però come sopra ricordato natura transitoria, con la garanzia del deflusso minimo vitale dall’incile del lago.

Detto ciò, non voglio arrivare a sostenere che l’accordo del 2008 rappresenta un accordo perfetto e risolutivo.
D’altra canto, occorre però evitare l’estremo opposto di considerarlo come un atto di tradimento e di mercimonio. 
In realtà, se guardiamo alla storia del lago, dal 1987 ad oggi, non potremmo fare a meno di notare che le cose sono cambiate e sono cambiate in meglio attraverso un processo di acquisizioni costanti e graduali, ottenute con la forza determinante e convergente di popolazione, comitati e istituzioni locali.
In questa storia mi sento di dire che l’accordo di programma del 2008 si inserisce a pieno titolo, rappresentando un punto di svolta e di non ritorno.

Certo, occorre scegliere. L’accordo di programma era un punto di partenza e non di arrivo.
Per l’appunto un programma, come dice la parola stessa, di cose da realizzare un poco per volta.
E ora, come allora, si tratta di capire se vogliamo continuare a coltivare l’illusione che le opere non si faranno, ovvero alzare le barricate percorrendo il pericoloso crinale del disordine e della guerriglia urbana, ovvero ritornare alla politica con l’ambizione di provare a governare gli eventi che ci toccano.

Di certo in questi anni quel che mi pare sia mancato è stata proprio la politica, come sforzo corale e lungimirante di un territorio di indicare la ragionevole speranza di un cambiamento realistico e possibile. 
Troppo comoda la scorciatoia di continuare ad additare i Sindaci di allora come capri espiatori.

E’ un modo di evitare di fare i conti con la colpevole inerzia di questi anni e la responsabilità per l’assoluta mancanza di proposte e azioni volte a dare concreta attuazione  all’accordo del 2008 per orientare la progettazione definitiva a favore del territorio con adeguate misure compensative, individuare l’ente gestore, avere una regola definitiva calibrata sulla pianificazione e sul bilancio idrico del bacino del chiese che metta fine agli sprechi nell’utilizzo della risorsa idrica, portare avanti interventi di miglioramento della qualità delle acque a cominciare dal completamento del collettore che da sei anni a questa parte non è ancora stato ultimato, costituire un consorzio inter-lacuale per la gestione delle rive, del verde attrezzato, della sentieristica, della pulizia delle spiagge, della vegetazione e delle alghe che durante questa estate hanno causato rilevanti problemi.

In ultima analisi, intendo dire che se si costruiscono le condizioni al contorno e un sistema di comunità e un governo forte e autorevole le nuove opere non ci possono fare paura, anche perché stiamo pur sempre parlando di opere sostitutive di quelli esistenti.
Il lago d’Idro non può, dunque, diventare una diga ma continuerà ad essere, come la stragrande maggioranza dei laghi, un lago naturale regolato artificialmente.        

In questo senso mi ha fatto piacere leggere sull’ultimo Anfo Racconta un’apertura e un atteggiamento diverso da parte di Romeo Seccamani. Così almeno mi pare di avere interpretato il suo intervento, allorché auspica una mediazione territoriale forte che valorizzi come diade inscindibile il Lago e la Rocca.
Beh, nell’accordo di programma questo legame era stato adeguatamente valorizzato, sol che si pensi che i comuni firmatari, nel riparto dei fondi stanziati, indirizzarono le maggiori risorse proprio ad Anfo per favorire il rilancio della Rocca (e anche qui quante incomprensioni investirono la Salvaterra!).

Ma a ben guardare c’era forse qualcosa di più.
L’ambizione di guidare da protagonisti un processo e di entrare a pieno titolo nella grande partita, che diverrà sempre più strategica per le future generazioni, del governo della risorsa idrica e dello sviluppo sostenibile delle comunità alpine, emancipandoci da quel senso di impotenza e rassegnazione che diventa un triste compagno di viaggio allorché ci si consegna all’inerzia e al vittimismo.                  

Ritorniamo, dunque, alla politica e alla distinzione dei ruoli.
Più comitati nei comitati e più istituzioni nelle istituzioni.
Perché quell’immagine che il Lago d’Idro ci ha consegnato di sé nel bel mezzo dell’estate avrebbe ben richiesto qualcosa di più e di diverso rispetto alle dichiarazione bellicose – e fin troppo scontate – del nostro Bordiga e al vuoto assordante che abbiamo purtroppo registrato da parte delle istituzioni locali.

Diversamente, a regnare sovrani,
saranno ancora l’esasperata conflittualità, le reciproche accuse, le denigrazioni personali e le invettive fine a se stesse. Insomma quel miscuglio di pensieri cattivi che in questi ultimi anni hanno solo prodotto il risultato politico di dividerci internamente, regalando alla Regione Lombardia e agli interessi forti una posizione di vantaggio.

Idro, 22 settembre 2015
Giuliano Rizzardi



Commenti:
ID61322 - 24/09/2015 14:33:39 - (Baldo degli ubaldi) -

Buon resoconto , speriamo serva per aprire un dialogo non più guardando al passato ma con la volontà di creare un futuro migliore

ID61329 - 24/09/2015 20:07:14 - (Italianomedio) - ???

Non sono riuscito ad andare oltre il secondo paragrafo. Sembra scritto in greco antico.

ID61331 - 24/09/2015 21:36:40 - (Leonardo10) -

Forse un po' sotto la media. ...

ID61332 - 24/09/2015 22:41:37 - (Leonardo10) -

Italianomedio provi a rileggerla, può anche non condividerla, ma se le interessa il lago troverà degli utili spunti di riflessione.

ID61342 - 25/09/2015 08:57:07 - (enry) - Caro Italianomedio (Enry)

Caro Italianomedio, ho letto la lettera di Rizzardi senza alcuna difficolt ed anzi con molta scorrevolezza. Da buon italiano medio ti consiglio di cambiare il nome in Italianosottolamedia.

ID61344 - 25/09/2015 10:27:30 - (Dru) - Mi sembra

di aver partecipato alla lettura di una radiografia del corpo malato da parte di un dottore. Bene Giuliano, ma a Idro la medicina ad oggi e negli ultimi 7 anni è stata la magia di credere nell'impossibile e l'impossibile ha un fascino che prende alla gola. Speriamo siano venuti i tempi della scienza anche per le sorti di Idro.

ID61355 - 25/09/2015 17:03:54 - (bobdylan) - bob dylan

resoconto lucido e chiaro. Speriamo che altri come me possano capire cosa è veramente successo e farsi un'opinione personale. complimenti a Rizzardi

ID61371 - 26/09/2015 09:37:54 - (Baldo degli ubaldi) -

vedo che nessuno replica al sig. Rizzardi quindi devo dedurre che siamo tutti d'accordo con quanto scritto.Un piccolo passo verso un'unità di intenti

ID61374 - 26/09/2015 13:55:59 - (kyselak) -

Da buon politico ed eccellente professionista, l'Avvocato Rizzardi ha voluto mettere le mani avanti confessando come il suo excursus storico sia frutto di un'analisi di parte. Le premesse, si sa, costituiscono parte integrante e sostanziale di ogni postulato. Non mi tiro indietro all'invito di formulare obiezioni ferma restando la condivisibilità di gran parte dell'analisi degli eventi così come formulata dall'estensore. Faccio però una breve premessa. In democrazia i Consiglieri comunali rappresentano la volontà del popolo vieppiù quando vengono adottati provvedimenti all'unanimità di tutti gli eletti. Chiusa la parentesi, non si capisce come, all'indomani dell'assunzione all'unanimità di una deliberazione che sanciva la più ferma opposizione a che venisse realizzata la terza galleria, venisse ravvisata la necessità di indire un referendum popolare. Non si capisce perchè si vuole insistere sul pronunciamento del

ID61375 - 26/09/2015 14:06:50 - (kyselak) -

Registro Italiano Dighe antecedente l'assunzione del citato atto deliberativo (deliberazione consiliare n. 37 del 18/09/2007. L'art. 3 dell'Accordo di Programma 2008 che garantisce l'utilizzo della nuova galleria in caso di emergenza di protezione civile è in contrasto laddove lo stesso AdP, all'art. 16, statuisce che l'accordo di programma terminerà al completamento delle opere previste. Cosa significa questo? Forse che la galleria di by-pass potesse essere utilizzata prima della conclusione dei lavori? Suvvia! Il range di mt 1,30 è garantito solo nelle more di esecuzione delle opere. Poi ci si rifarà al Regolamento per la gestione coordinata del Lago d'Idro risalente al 21/03/2002 che prevede un'escursione di mt 3,25 raggiungibile con un massimo invaso a mt 370 e la violazione della quota di cui al Deflusso Minimo Vitale (mt 367,20), grazie alla savanella (mt 366,75).

ID61376 - 26/09/2015 14:23:57 - (kyselak) -

Infatti, e non poteva essere altrimenti, il progetto definitivo prevede l'oscillazione di mt 3,25. Infine non possiamo tralasciare un commento sulla torta da Guinness dei primati, composta da 10.250.000 fette da ripartire, previa adozione di adeguato protocollo d'intesa, in tre e poi in quattro beneficiari. Non si può certo negare che l'Adp 2008 parli espressamente di di opere di valorizzazione e di finalità turistico-economiche, solo che gli esponenti della Regione, nella pubblica assemblea dell'estate 2008, parlarono espressamente di opere compensative. Dunque un finanziamento-premio ai Comuni del lago, a pioggia, senza bando e con linee guida talmente labili da considerare opera di valorizzazione a valenza turistica, l'elettrificazione di un paio di fienili sulle montagne di Baremone. Ricordo che la Prof. Salvaterra, allora sindaco della comunità idrese, veniva accusata, probabilmente a torto, di essere troppo accomodante con la Regione Lombardia

ID61377 - 26/09/2015 14:45:56 - (kyselak) -

dai neo costituiti comitati a difesa delle rivendicazioni sul lago, probabilmente alieni a qualsivoglia mediazione.La stessa impressione l'avevano anche i colleghi Sindaci del lago. Chi non ricorda l'apologo del nostrano Menenio Agrippa in assemblea pubblica in quel di Idro! Poi, "le doverose e necessarie mediazioni" lasciarono il posto alla contrapposizione ideologica con la Regione stessa, sancita dal già citato atto deliberativo n. 37/2007, naturalmente con l'appoggio dei colleghi del lago. Poi si arrivò all'esatto contrario ovvero all'accordo con la Regione. Contrariamente a quanto scrive l'Avv. Rizzardi, io penso che l'AdP sia nato nel momento in cui erano state appianate tutte le divisioni e tutti remavano nella stessa direzione. Maggioranza e minoranza consiliari e comitati in primis. Ognuno la può pensare come meglio crede. Si può parlare di "lucida responsabilità", di "sforzo corale e lungimiranza" ma anche di clamoroso voltafaccia.

ID61378 - 26/09/2015 14:54:35 - (Baldo degli ubaldi) -

Bene kyselak , dopo le sue riflessioni, cosa si propone per il futuro?

ID61380 - 26/09/2015 15:19:14 - (kyselak) -

Vede, caro Baldo degli Ubaldi, a me non è sfuggita la premessa dell'Avvocato Rizzardi, a lei invece è sfuggita la mia. Quando dico che "non mi tiro indietro all'invito di formulare obiezioni ferma restando la condivisibilità di gran parte dell'analisi degli eventi così come formulata dall'estensore" significa una cosa sola. Che sono d'accordo con l'estensore circa la preoccupazione per il futuro. Non mi sembra di aver obiettato su ciò.

ID61383 - 26/09/2015 19:23:45 - (Dru) - Molto bene Kyselak

è chiaro che una decisione accontenta una parte, mentre l'indecisione non accontenta nessuno. Anche la capacità di fare ha questa caratteristica. Ora, sarebbe facile obiettare alla sua obiezione, ma come, appunto, un articolo dell'accordo cita che la galleria sarà utilizzata solo per eventi eccezionali e questo lei dice che verrebbe neutralizzato sul presupposto che all'art.16 i termini dell'accordo valgono fino a conclusione delle Opere? Lo dice lei stesso che sarebbe ridicolo chiedere ad una galleria in costruzione di funzionare solo in casi eccezionali. Si tratta semplicemente di una contraddizione. Non è vero o è vero oggi, che la Regione non sente nessun obbligo nei confronti di un accordo tradito per primi dai suoi firmatari... Un accordo di programma può avere al suo interno garanzie che nessun articolo che ne citi la fine può efficacemente impedire. Bisogna però difenderle.

ID61385 - 26/09/2015 21:26:27 - (kyselak) - ciao Dru

Tra una politica decisionista e una politica apatica, si propende decisamente per la prima. La determinazione non deve però generare confusione nei confronti dell'elettorato, altrimenti viene a meno il rapporto fiduciario. Questo stato di cose si è verificato, seppur in momenti diversi, a Idro e ad Anfo e abbiamo visto come come è andata a finire. La chiarezza nei confronti dei cittadini è imprescindibile nella democrazia moderna. Forse sono rimasto l'unico a scrivere sul blog in maniera non entusiasta dell'Accordo di Programma 2008. Perdonami. Un documento, l'Adp, che si può considerare come un punto di partenza ma che non da le garanzie che tutti noi auspichiamo. Non c'è altra spiegazione sulla circostanza che nessuno lo rispetti o lo faccia rispettare, senza pagare dazio.

ID61387 - 26/09/2015 22:05:01 - (brogio) - no Kyselac

per via di quello anche io sono critico nei confronti dell'accordo. Addirittura ho la sensazione che prima la Regione abbia messo sul piatto di dieci milioni e rotti di Euro e che solo successivamente, dopo avere avuto la garanzia del finanziamento a fondo perduto e senza intralci burocratici di alcun genere, si sia passati a stendere l'accordo, arrovellando le meningi per partorire frasi ad effetto per rabbonire la cittadinanza, ma che allo stato pratico si rivelassero come un non senso. Gli articoli 3, 4, 5 7, 8 , 11 e altri ancora sono ricchi di frasi tipo: "La Regione si impegna...", La Regione coordina ...", "I Comuni si impegnano...". L'accordo tu lo chiami punto di partenza, io carta straccia. Converrai con me che esso si configura come una dichiarazione di intenti senza riscontri oggettivi nella realtà dei fatti.

ID61388 - 26/09/2015 22:55:21 - (Dru) - Punto di partenza, carta straccia..

tutte queste sono convinzioni e le convinzioni non sono constatazioni, ma supposizioni senza alcun fondamento, fede al dunque. Mannaggia, intendo bene kyselak lo strappo e che lo stesso ha prodotto confusione, ma non è forse delle istituzioni la responsabilità di concepire le soluzioni? Quali soluzioni adesso? Non crederai davvero che i ricorsi serviranno a qualcosa, vero?

ID61389 - 26/09/2015 22:58:20 - (blb) - kyselac

Dice il proverbio non piangere sul latte versato. Il problema che lei piagnucola su un latte che non e mai stato versato. Quale peggioramento ha causato la firma delladp alla situazione del lago ? Nessuno. Cosa avrebbero potuto fare i sindaci di utile al lago al di fuori della firma delladp ? niente . Laccordo di programma e strumento di concertazione in coerenza con il principio di sussidiariet e di pari ordinazione degli enti, secondo le disposizioni del Titolo V della parte II della Costituzione. Laccordo in altre parole e strumento politico per dare voce agli enti subordinati (quali sono i comuni) che altrimenti nel normale iter procedurale tecnico non Avrebbero. Ora caro Kiselak la regione per fare le opere tecnicamente non aveva bisogno di nessun accordo e gli accordi di programma sono appunto dei documenti politici che esulano dalliter tecnico di approvazione delle opere tante che questo iter era gia cominciato prima del 2008 con la stesura progetto preliminare,

ID61390 - 26/09/2015 23:00:16 - (blb) -

si e’ arrivati all’appalto con l’approvazione del progetto definitivo nelle conferenze di servizio nelle quali l’accordo di programma non e’ neanche richiamato. In questo iter si e’ inserito questo documento voluto dai sindaci che la regione non si sarebbe mai sognata di fare (perche’ appunto non ne aveva bisogno per arrivare all’appalto delle opere). Questo documento si prefigge di modificare il contenuto dei progetti (il preliminare ci sta bene “fatto salvo” che l’alveo cara Regione non lo devi scavare e la traversa cara regione devi mantenerla alla quota della vecchia traversa e quindi la savanella cara regione non la vogliamo), avere garanzia sull’uso degli stessi (la galleria deve essere usata sono in caso di emergenza di protezione civile (crollo della paleo frana , controllo delle piene ) in piu altre importantissime cose: ente gestore partecipato dai comuni , manutenzione annuale delle spiagge,

ID61391 - 26/09/2015 23:04:48 - (blb) - ora

caro Kiselac e Brogio dall'alto delle vostre menti ( anzi sarebbe meglio dire pance) mi sapete dire cosa avrebbero secondo voi dovuto fare i sindaci di alternativo rispetto alla firma di questo illuminato documento ?

ID61392 - 26/09/2015 23:09:28 - (blb) - parte finale post 61390

, risanamento delle acque , opere compensative.

ID61393 - 26/09/2015 23:24:36 - (blb) - quello che lei Kiselac

chiama voltafaccia io lo chiamo uso della ragione e non della pancia. Lei dimentica nel suo discorso che questa scelta (a suo dire voltafaccia) e' avvenuta dopo alcuni fatti che lei non cita. I sindaci avevano chiesto un parere pro veritate da un tecnico di fiducia (Maione) dal quale risutava inequivocabilmente che non c'erano alternative percorribili per mettere in sicurezza il lago se non quella della galleria.Inoltre i sindaci avevano capito che la galleria e ININFLUENTE sul futuro dei livelli .Il lago te lo svuotano comodamente dalla galleria della centrale, risparmiando parecchi soldi della galleria tra l altro (se ho la gomma della mia macchina bucata in due punti e posso chiuderne solo uno e inutile voler a tutti i costi chiudere quel buco la gomma della mia macchina rimarra buca). Per queste ragioni da un no insensato (e perdente in partenza) alle opere si e passati a un si ragionato a un preciso tipo di opere che non dovevano arrecare danni ai lacustri

ID61395 - 26/09/2015 23:34:12 - (blb) - l'alternativa all'accordo da voi contestato

e' di fatto quella perseguita dal comune di Idro. L'accordo non ci sta bene lo accantoniamo noi siamo contro le opere esse vanno fermate. Ok benissimo quali sono i risultati di questa strategia alternativa? Kiselac ,Brogio.... chiedo a Voi. Vi soddisfano i risultati del comune di Idro che ha perseguito una strategia alternativa a quella dell'accordo? Non era forse meglio batterdsi per fare applicare l'accordo di programma?

ID61397 - 27/09/2015 01:17:54 - (Italianomedio) - :-)

Ma voi non siete normali....

ID61399 - 27/09/2015 08:24:20 - (Baldo degli ubaldi) - X kyselak

. Rizzardi ha raccontato la sua storia, lei ha fatto le sue obiezioni ed io ho chiesto cosa , secondo lei, si deve fare per il futuro del lago . La mia non era una critica ma una semplice richiesta

ID61400 - 27/09/2015 08:29:00 - (Baldo degli ubaldi) - X italianomedio

Ci spieghi la nostra anormalità

ID61401 - 27/09/2015 10:09:49 - (Dru) - Ciao Kiselak

Scusa per il lei, ma è un vizio professionale... mi rendo conto che fra noi due è ormai superfluo.

ID61405 - 27/09/2015 16:07:02 - (kyselak) - Caro Dru

tu cerchi qualsiasi appiglio pur di darmi torto. Ti è sfuggito però il fatto che lo stesso estensore della lettera ad Direttore, consideri l'Accordo di Programma 2008 un punto di partenza. Dovresti rimandare a lui la tua obiezione per cui l'analisi dell'Avvocato Rizzardi possa configurarsi come una serie di "supposizioni senza alcun (sottolineo questo alcun) fondamento". Non è stato lo strappo a creare confusione, ma è stata la confusione, dovuta alle balle gaudiose raccontate alla popolazione, che ha creato lo strappo. Per il resto sono con te. Sono le istituzioni che devono cercare la soluzione per uscire dall'impasse. Quelle prospettate dall'attuale maggioranza sono a dir poco paradossali. Tra le disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell' illegalità nella pubblica amministrazione sancite dalla Legge 06/11/2012 n. 190, si configura come conflitto di interessi la presentazione in ritardo di un ricorso. Ci sono sentenze

ID61406 - 27/09/2015 16:10:07 - (kyselak) - concludo

di condanna per Responsabili di Servizio in tal senso. Se poi aggiungiamo che un altro ricorso è stato dichiarato inammissibile per difetto giurisdizionale, capisci che tirare insieme delle giustificazioni, non è molto agevole.

ID61407 - 27/09/2015 16:43:31 - (Baldo degli ubaldi) -

Siamo d'accordo sul presente e sul futuro , un po' meno sul passato. Come si può salvare il lago d'idro? Di sicuro non con i ricorsi o per lo meno non con quelli fatti sino ad ora. Le istituzioni al momento non sono disponibili ad altre soluzioni , quindi come si può uscire da questa situazione?

ID61408 - 27/09/2015 17:02:15 - (kyselak) - per blb

Relativamente alla situazione attuale, ciò che lei afferma è assolutamente inconfutabile. Quello che al sottoscritto non è piaciuto sono le argomentazioni che Sindaci e Regione hanno dato in pasto all'opinione pubblica al fine di giustificare, non tanto un legittimo accordo, ma un clamoroso voltafaccia nel giro di un anno. Capisco, come dice lei, che prima si possa ragionare con la pancia e poi con il cervello. Perchè non dire le cose come stavano? Perchè insistere con la sicurezza quando gli interessi, seppur legittimi, erano altri? Perchè giustificare una scelta con un antecedente pronunciamento del RID del quale non si tenne affatto conto giusto l'anno prima quando venne presa una posizione diametralmente opposta? Come si fa a sostenere, dopo una siffatta presa di posizione contro la Regione, che l'accordo sia stato voluto dai Sindaci. Certo c'è un documento in tal senso sottoscritto dai Sindaci del lago,

ID61409 - 27/09/2015 17:19:25 - (kyselak) -

e sventagliato in più di un'occasione da esponenti dei vari comitati, ma è chiaro come il sole che sono stati i funzionari della Regione a richiederne la stesura. E' pur vero che la Regione non aveva bisogno di alcun accordo di programma ma come avrebbe potuto giustificare il finanziamento delle opere compensative o risarcitorie che dir si voglia, senza regole e senza bando? Io non piagnucolo affatto. Se c'è da stigmatizzare il comportamento dell'attuale maggioranza in merito a questo tema, non è affatto da incensare l'atteggiamento tenuto dai sottoscrittori dell'Adp a livello di comunicazione. A mio modesto parere la ragione dello strappo è questa. Non errore di comunicazione come è stato prospettato, ma una voluta disinformazione al fine di evitare o affievolire lo scontro ideologico con i comitati.

ID61411 - 27/09/2015 17:45:08 - (kyselak) - per baldo degli ubaldi

L'atteggiamento tenuto dal Comune di Bagolino è risultato vincente. Con finanziamenti compensativi è stato dato un grande impulso alla valorizzazione del lago. Dobbiamo tenere presente però che la realtà di Idro è molto diversa da quella di Ponte Caffaro. Basta pensare all'estensione territoriale, ai livelli del lago a scendere dalla quota di massimo invaso e (mi consenta una battuta) al fatto che Bagolino, essendo capofila del protocollo di intesa, abbia comunque beneficiato in misura diversa dall'accordo di programma. Devo però confessarle una cosa caro Baldo. Non so se è utopistico il mio perseverare a voler credere in una politica sana e non opportunista.Per questo mi sento di criticare quegli atteggiamenti, sia di una parte che dall'altra, che hanno contribuito a produrre questa insanabile divisione sociale. Il mio auspicio è quello di sentir parlare finalmente di concretezza e che la barca amministrativa vada nell'unica

ID61412 - 27/09/2015 17:57:01 - (kyselak) -

e giusta direzione. Certo è difficile. Convengo con lei. La politica del no a prescindere (veda anche il problema connesso all'ingresso al paese) impedisce lo sviluppo del paese.

ID61413 - 27/09/2015 18:14:47 - (Italianomedio) - Anni e anni

Dico solo che sono anni che leggo di questa questione su vallesabbianews e, da persona che non conosce bene i fatti, continuo a capirci sempre meno. Tra i termini tecnici e Dru che scrive tipo Aristotele, dico solo che per il lettore medio e' difficile seguirvi. Se poi a scrivere e' sempre la stessa parte dei due litiganti, risulta ancora più difficile comprendere. E se poi tale parte e' pure stata sonoramente asfaltata alle ultime elezioni, vuol dire che anche il cittadinomedio di Idro, non vi capisce nemmeno lui...

ID61415 - 27/09/2015 18:28:39 - (Baldo degli ubaldi) -

Ora la domanda più difficile e scomoda : chi farà quello che noi auspichiamo?

ID61416 - 27/09/2015 18:45:33 - (Dru) - se ti ho dato questa impressione scusami, non era mia intenzione

.. anche perché so bene che ho a che fare con una persona intelligente e preferisco convivere che lottare contro intelligenza. Ma penso, mi sbaglierò, che ho a che fare anche con un pensiero che fatica a smentirsi, che per qualche motivo non può accettare le sole ragioni interne al documento, anteponendo ad esse una ragione completamente politica. Che le amministrazioni di Idro e di Anfo abbiano perso la corsa politica per una sorta di rigetto delle istituzioni da parte degli elettori, che si sono sentiti così traditi, è un fatto non smentibile. Ma un fatto non costituisce ragione, può verificarsi un giorno il contrario e questo successo non giustifica alcunché, come per quelle. È alle ragioni, come sintesi necessaria al disposto nel documento e gli atteggiamenti della Regione contrari a quelli, che dovremmo guardare con attenzione.

ID61418 - 27/09/2015 19:43:00 - (kyselak) - per italianomedio

non mi ritengo affatto un litigante. Abbiamo a volte idee diverse ma ritengo sia sempre un piacere interloquire con amici seppur virtuali. Non si butti giù così. L'argomento non mi sembra oltremodo complesso. Certo i dati tecnici bisogna lasciarli esporre dai geometri altrimenti si va in confusione come più di una volta mi è capitato. Concordo con lei quando parla del filosofeggiare aristoteliano di Dru. Ma lui è talmente leale e corretto nei commenti che gli perdono queste divagazioni. Certo mi sarebbe piaciuto interloquire anche con esponenti dei comitati ma, questi hanno deciso di non scrivere o commentare off topic. Scelta non condivisibile ma assolutamente da rispettare.

ID61421 - 27/09/2015 21:41:02 - (blb) - Kiselak

la regione non ha nessun bisogno di una nuova gslleria per svuotare il lago lo svuota senza problemi dalla centrale Enel. I fatti di agosto mi danno ragione: il lago e' stato comodamente svuotato in barba al dmv e gli agricoltori hanno potuto dissetare le loro campagne senza la tanto temuta galleria.E allora che senso ha combattere una galleria che aumenta la sicurezza (provato con un parere pro veritate) e che non e' necessaria allo svuotamento del lago? Se poi io ho una firma che essa sarà usata solo in caso di emergenza che problemi mi puo dare? Io penso che questo non sia un concetto difficile da capire per chi lo vuole capire. Penso che se si capisce questo concetto si puo' anche capire l'evoluzione della posizine dei sindaci sempre per chi la vuole capire naturalmente....

ID61422 - 27/09/2015 22:03:16 - (blb) -

discorso diverso è la traversa.Anche qui nell'accordo di programma e' evidente la volontà dei sindaci nel quale dicono palesemente che essa deve essere fatta al livello di quella attuale. Ecco il documento politico che con quel " fatto salvo" dell'art 3 entra in un iter tecnico gia' segnato con lo scopo di modificare i progetti. questo iter- tecnico era gia' cominciato (kyselac te lo ripeto perchè non mi sembra che tu l'abbia capito) dopo il pronunciamento di inagibilita' della galleria come giustamente affermato nell'articolo di Rizzardi.L'accordo di programma (strumento previsto dalla legge)venne chiesto proprio dai sindaci per riuscire ad entrare sul tavolo decisionale delle opere. Quindi esserci senza trovarsi poi a dover subire alla fine qualcosa di stabilito da altri. Ora dice bene Rizzardi che questo e' stato solo l'inizio perchè il lavoro più grande è quello di fare applicare tutti gli articoli di questo accordo.

ID61423 - 27/09/2015 22:18:32 - (kyselak) - blb

c'è una sostanziale differenza dal non capire al non voler capire. Le opere non riguardano solo la galleria che, è risaputo, non serve a regolare i livelli. E' logico che per motivi di sicurezza il lago possa essere invasato magari con danni ai lacustri e di riflesso svuotato. La realizzazione della galleria di by-pass è connessa alla realizzazione delle opere di regolamentazione (vedasi traversa). Non c'è pro-veritate che tenga. Per favore però non mi fraintenda un'altra volta. E' stata la mancanza di chiarezza a determinare lo strappo ovvero bisognava e bisogna tutt'ora essere chiari nel motivare l'evoluzione della posizione dei Sindaci. Diritti acquisiti dai sub-lacuali, soldi da spendere per il lago senza vincoli burocratici di alcun tipo, incarichi complementari a vantaggio di società private e perchè no, anche sicurezza.

ID61424 - 27/09/2015 22:29:55 - (kyselak) - segue

Sarebbe stata buona cosa non ritirarsi sull'Aventino dopo aver perso le elezioni del 2009 e coinvolgere la popolazione come sta facendo ora la minoranza consigliare ed il suo entourage. Ma con argomentazioni convincenti e soprattutto riconoscendo i propri errori e la disinformazione creata ad arte. L'unico che ho trovato sempre leale nel riconoscere errori e manchevolezze è stato Dru, del quale conservo alcuni suoi commenti in merito alla questione dibattuta. Dimenticavo di notare che anche l'avvocato Rizzardi ha ravvisato un qualche errore di comunicazione da parte della passata Amministrazione.

ID61425 - 27/09/2015 22:36:30 - (Baldo degli ubaldi) -

Errori sono stati fatti , la mia convinzione è che siano stati fatti in buona fede e non per un rendiconto personale come da anni i comitati continuano a dire. Lo stesso non si può dire dell'attuale amministrazione. I nodi vengono al pettine e quando inizieranno i lavori ne vedremo delle belle.

ID61426 - 27/09/2015 22:41:17 - (Baldo degli ubaldi) -

Onestamente non riesco a capire perché i comitati continuano a sostenere così fortemente Nabaffa nonostante sia palese ai molti che la sua opera oltre che fallimentare è alquanto contraddittoria,( vedi sì alle opere come assessore in comunità montana). Come il sig Rizzardi in questo articolo ha ammesso di aver commesso degli errori perché non fanno la stessa cosa?

ID61427 - 27/09/2015 22:55:03 - (blb) - kyselk

quello che e' avvenuto dopo il 2009 e' un altro paio di maniche e su quello che dici potrei anche darti ragione. Qui si stava discutendo sull'accordo di programma cosa che alquanto vedo adesso preferisci tralasciare. Se c'e' stata disinformazione questa e' stata proprio sui contenuti dell'accordo di progrogramma e su cosa esso e'(come strumento previsto dalla legge) e su cosa e' stato per il lago. si e' tentato di spiegare ma le bocche (tra le quali quella di Rizzardi) sono state tappate al suon di " avete venduto il lago" senza se e senza ma.

ID61432 - 28/09/2015 13:31:23 - (kyselak) -

Caro Baldo, è vero che i comitati dovrebbero tenere un atteggiamento quanto meno più prudente nei confronti dell'attuale coalizione di maggioranza e del Sindaco Nabaffa, ma dobbiamo tener presente che lo "strappo", come lo chiama Dru, è stato troppo recente per passare nel dimenticatoio.

ID61433 - 28/09/2015 14:20:39 - (Baldo degli ubaldi) -

Kyselak io non pretendo che tutto da nessuna delle 2 parti di dimenticare come se non fosse mai successo nulla. Mi auspico un atteggiamento più razionale e meno cocciuto da parte dei comitati.

ID61434 - 28/09/2015 15:22:21 - (blb) - non avevo visto post 61423....

non e' scontato per alcuni il concetto che la galleria non nuoce ai livelli e non serve a svuotare il lago piu' di quanto possa essere fatto dalla galleria dell'enel. Mi sembra che i comitati non vogliano la galleria e mi e' parso di capire che anche tu sei di questa idea. Per motivi di sicurezza il lago non puo' essere riempito altrimenti non e' sicuro. Comunque se convieni con me che il problema e' la traversa devi anche convenire che se fosse stato applicato l'accordo avremmo adesso un progetto definitivo senza alveo scavato (savanella) con la traversa al livello di quella attuale.(vedi art 3 adp 2008)...Quindi il problema come vedi non e' la firma dell'accordo ma il fatto che esso non sia stato fatto rispettare. Quindi secondo me dovresti prendertela non con i firmatari ma con chi non e' riuscito a far rispettare l'accordo......

ID61446 - 28/09/2015 18:24:28 - (bobdylan) -

kyselak è troppo fermo sulle sue posizioni,secondo me non c'è stato inganno in merito all'Adp, ma solo cambiamenti politici necessari.

ID61449 - 28/09/2015 21:26:16 - (kyselak) -

Se un accordo non viene rispettato i casi sono due. O è carta straccia come dice il signor Brogio, e io non lo credo, o entrambe le parti in conflitto e sottolineo entrambe, hanno interesse a che non sia rispettato. Alla Regione non conviene perchè interessa il range di 3,25 per motivi che esulano dalla sicurezza, al Sindaco di Idro ancora meno, perchè deve difendere due posizioni antitetiche, una per il suo elettorato e una per la Comunità Montana. Mi ricorda un vecchio film di Totò in cui il protagonista fu incriminato in quanto testimone pro e contro la stessa causa.

ID61450 - 28/09/2015 21:50:11 - (kyselak) -

Vede caro bobdylan, capisco che il termine "inganno" sia impegnativo. Parlare di diluvi universali epocali, di piene millenarie, di eventi apocalittici, anzichè di utilizzo dell'acqua a scopo idroelettrico o agricolo (assolutamente legittimo intendiamoci), come lo si può configurare? Il tacere ed agire in camera caritatis, presentandosi poi all'opinione pubblica quando i buoi erano fuori dalla stalla? Lei, ha visto ancora la Regione o altri enti pubblici regalare soldi a fondo perduto e in tale entità? Ha visto ancora incarichi così onerosi per la stesura di un piano integrato? Certo abbiamo visto di peggio. Fiananziamenti denegati, tributi al ribasso prima delle elezioni e aumentati subito dopo, ricorsi in ritardo, ricorsi con vizi di giurisdizione, rigetto di interrogazione per il nuovo ingresso, opere considerate in corso ma manco programmate nel biennio successivo. Meritano i cittadini di Idro questo stato di cose?

ID61455 - 29/09/2015 00:58:39 - (pasquino sabbino) -

Ho seguito in silenzio il dipanarsi degli interventi, a seguito della corposa lettera dell' avv. Rizzardi, e devo ammettere che quasi tutti sono risultati chiari e pregnanti, persino quelli del nostro caro Dru. Ognuno ha detto la sua, qualcuno ha accennato ad una autocritica che sarebbe doverosa, qualcuno continua a credere che la regione abbia a cuore la sicurezza e non altri interessi, alcuni divinizzano un pezzo di carta strapazzata qual' è l'ADP , altri attribuiscono la santità a politici voltagabbana, peraltro puntualmente cassati dalla volontà popolare, altri (ADT) se ne stanno sdegnosamente fuori. Tutti, pur con punti di vista diversi, mi pare abbiate compreso a che serve la galleria di fondo e la savanella. Perchè invece di rivangare gli errori del passato non cercate di guardare al futuro? Perchè, visti i comuni interessi non provate a dialogare? Kyselak lucidissimo, complimenti!

ID61456 - 29/09/2015 01:18:18 - (Dru) - Kyselak

C'è chi vorrebbe credere nell'impossibile, cioè sperare che l'intervento di un giudice consenta l'inconsentibile, e questi sono i comitati che sono abituati ad ascoltare il verbo e attendono che un messia o giudice lo pronunci. Poi ci sono i rancorosi, perché non si sono sentiti coinvolti e partecipi di un evento straordinario per il lago, l'ADP2008, unico atto politico vero pro lago e unico punto di raccordo per un nuovo futuro e infine ci sono quelli che di questo vuoto istituzionale e politico ne ha approfittato e questo è l'unico punto in cui io e te siamo d'accordo. La galleria e la Savanella, che io ritengo opere necessarie, sono il prodotto di un'intesa prima prefettizia e poi politica, sulla spinta di un provvedimento del RID. L'ADP è solo il buon risultato di questa intesa.

ID61457 - 29/09/2015 01:27:35 - (Dru) - Dal 2006 al 2008

molti e diversi fatti hanno portato all'ADP, che non è un atto repentino e di voltagabbana, ma il ragionato percorso condiviso tra le diverse istituzioni. Conosco Rizzardi e conosco Salvaterra e questi mi dicono che nei due anni, dagli accordi prefettizi alla realizzazione dell'ADP, nel solco della realizzazione ancora progettuale delle opere, e quindi non è vero che il comune ha mai cambiato idea, si è d'altro canto cercato di non disattendere le giuste rivendicazioni popolari. Si è cercato di frenare ad esempio le trivellazioni, attraverso un ricorso, e si sono chiesti pareri di esperti che hanno poi portato alla giusta, ma ingiustificata per i comitati, misura in ADP.

ID61458 - 29/09/2015 01:41:57 - (Dru) - Il range di 3,25 è un mito

se si hanno le misure si capisce bene. A parte che l'ADP porta le opere a 2 metri sopra il loro preliminare, e questo senza ricevere un complimento dai comitati. Ma torniamo ai 3,25. Ora, lei sa quando Bondone ha l'acqua ai piedi? Glie lo dico io, a 368,5 metri slm, a circa 1,3metri dal limite minimo delle opere. Crede davvero che il trentino permetterebbe l'acqua in casa sua? No. Mentre per riuscire a portare l'acqua sotto i 367 metri ci vogliono 23 giorni di Savanella, non proprio un buon e veloce modo di trafugare l'acqua. Insomma, mentre il mito produce da se le cose, la ragione le lascia parlare, e questo dicono le cose. Il mito assegna alla realtà i tratti che l'uomo desidera che essa abbia, produce una configurazione della realtà dimenticando di essere il produttore di queste figure.

ID61459 - 29/09/2015 01:54:58 - (Dru) - Dopo tutto questo, dopo l'acqua c'è anche la terra

non si dovrebbe comunque dimenticare i soldi per la compensazione che son giusti e doverosi e che solo la caparbia incoscienza sta mettendo a repentaglio. Si parla oltremodo di un ribasso di quasi 15 milioni di euro, avanti allora a creare un tavolo politico per chiedere alle istituzioni che questi soldi rimangano sul nostro territorio (intuizione di Rizzardi), proponiamo soluzioni diverse alle istituzioni ambientali per farci parco comprensorio Rocca d'Anfo (proposta da Stefano Zambelli), cerchiamo di invogliare il territorio tutto a farsi proprietario dell'acqua con l'acquisizione della centrale (proposta di Rizzardi)... Insomma torniamo a far politica per dio signori, come l'hanno sempre fatta a Idro le vecchie istituzioni.

ID61460 - 29/09/2015 02:08:41 - (Dru) - Alla galleria un ragionamento che può esserti d'aiuto Kiselak

si è data una destinazione di utilità nella sicurezza in ADP, se qualcuno trafugasse l'acqua da quella galleria si tratterebbe di un abuso, sanzionabile, tutto qui. Se il comune mi dà l'autorizzazione a costruire una casa e io costruisco un capannone, costruisco in abuso. Voler impedirne la costruzione sulla base che tutti costruiscono in abuso edilizio è una forma scorretta e un pregiudizio che impedirebbe qualsiasi opera, anche quella che invece hai fatto tu quando hai costruito casa tua.

ID61466 - 29/09/2015 10:58:18 - (Dru) - Emanuele Severino

"Il mito assegna alla realtà i tratti che l'uomo desidera che essa abbia, produce una configurazione della realtà dimenticando di essere il produttore di queste figure."

ID61470 - 29/09/2015 13:53:49 - (kyselak) - per Dru

A lungo andare non penso che il range di 3,25 mt sia un mito. Altrimenti non si capisce il perchè la Regione abbia predisposto un progetto definitivo che contempli tale escursione. Anche il povero Riccardo Corradini quando ci incontravamo mi parlava che l'escursione in effetti non avrebbe potuto oscillare oltre il metro e ottanta. Mi diceva che al massimo il lago poteva essere invasato fino a mt 369,00 per non pregiudicare il biotopo di Baitoni, e su questa circostanza la Provincia autonoma di Trento era stata chiara, per poi rispettare la quota stabilita dalle norme che regolano il Deflusso Minimo Vitale ovvero mt 3,70. Era convinto però che la savanella non s'avesse da fare. A proposito per quale ragione ritieni la savanella opera necessaria?

ID61471 - 29/09/2015 14:02:03 - (kyselak) - caro Dru

Io faccio parte di di quei cittadini che rimasero sbalorditi, senza parole ed esterrefatti per la firma dell'Adp 2008. Non tanto rancorosi come tu affermi, ma smarriti e storditi, quello si.

ID61475 - 29/09/2015 15:22:51 - (Dru) - Caro kyselak

nemmeno la regione è l'onnipotente e se guardiamo alla logica allora ti domando, tu personalmente ti sentiresti più sicuro se le opere contemplassero più o meno escursione? Io non penso che si potesse fare un progetto migliore di quello fatto dalla Regione, progetto che ha seguito pedissequamente una logica di impatto zero per ripristinare opere ormai obsolete, sulla traccia di come le genti del posto hanno voluto, infatti dalla galleria si potrà pescare solo in casi eccezionali. La Savanella è un predisposto idraulico che è necessario per l'MV. Le cose dicono appunto che nella norma l'escursione sarà di 1,30, (Bondone/paratoieIdro) mentre nell'eccezionale si potrà derogare. La tecnica consiste in questa deroga che se non disponibile, produrrebbe in qui casi di eccezionalità dei seri guai. Ora, io non sono un ingegnere idraulico, ma alla logica sono votato.

ID61477 - 29/09/2015 15:42:06 - (Dru) - Sullo stupore conseguente la firma del 2008

E' importante, da parte di coloro che hanno registrato questo evento come uno stordimento, cercare le ragioni della firma nei passaggi delicati che vanno dal prefetto 2006 alla firma 2008. Il parere tecnico Maione/Giacomelli, viene istituito su un disposto del prefetto che da tempo 3 mesi per cercare una soluzione alternativa alle Opere. Quando il parere proveritate conclude la sua opera dispone che non vi è alternativa alla galleria (a proposito sembra che oggi il Giacomelli sia ancora in voga) e solo dopo, conseguentemente, le istituzioni, che non hanno mai davvero lasciato l'alveo delle Opere, si rendono conto delle sciocchezze proposte alla regione in alternativa alla galleria. È dal medioevo che si regolano i laghi e gli alvei disponendo di gallerie sublacuali. Le istituzione nel giugno del 2008, quindi un mese prima della firma, prima indicono un referendum e poi si dispongono per spiegare le ragioni dell'ADP, quindi non è vero che fu una sorpresa.

ID61479 - 29/09/2015 16:05:14 - (Dru) - È vero invece

che lo stupore fu la desolante presa di coscienza, da parte della democrazia diretta, di un punto a favore di quella indiretta che non deve che rispondere alla propria coscienza. Ricordo che la sconfitta dell'allora maggioranza nelle urne, sia di Anfo che di Idro, non fu una riappropriazione del dominio sulla democrazia indiretta, ma una conquista ulteriore di questa. Oggi Nabaffa ha fatto la Savanella nel proprio progetto (cosa che non è contestabile, contestabile è la propaganda che ha fatto contro la Savanella) e ha disposto di rinunciare all'entrata del paese e come assessore all'ambiente non allaccia il collettore già bell e fatto. Non credo che tu sia d'accordo con questa politica e credo che questo sia molto più grave di qualsiasi sciocca e pretestuosa presa di posizione.

ID61482 - 29/09/2015 17:58:08 - (Dolcestilnovo) -

Con sollievo si comincia a sentire qualche refolo di riconciliazione. Che qualcuno abbia capito che nessuno ha venduto nulla e che certe scelte, oltre che sofferte, erano e sono il meglio possibile di fronte allineluttabilita? Sarebbe ora. Grazie a Rizzardi, Dru, blb, lo stesso Kyselak e, perche no?, anche gli ultimi soldati giapponesi come Pasquino che non si arrendono ne di fronte alla ragione fatto grave ne di fronte allevidenza, fatto assai piu grave, salvo che la loro pervicacia a difendere lindifendibile sia solo la foglia di fico che nasconde interessi che con opere e savanelle non centrano manco di striscio. Il tempo e galantuomo si dice e finalmente appare la imbarazzante differenza tra il gigante Salvaterra e il nano Nabaffa. Luna che prese una decisione nellesclusivo bene del paese e del suo futuro, laltro che si e meno che banalmente barcamenato tra laccontentare i suoi pigmalioni da una parte e non dispiacere a chi parlo degli Amici della Terra

ID61483 - 29/09/2015 18:01:46 - (Dolcestilnovo) -

della Terra lo ha politicamente appoggiato, prendendo allegramente calci i principi ispiratori della sua Associazione, oltre che la sua intelligenza. Ci sarebbe da scrivere sullaccesso di Nabaffa al soglio pontificio del Comune di Idro una storia tanto lunga da far apparire i Promessi Sposi una ragazzata, ma qui rischio di andare fuori tema e dunque mi fermo. mi auguro che lincontro con ramoscello dulivo tra minoranza e AdT avvenga quanto prima, Idro merita ben di meglio di quello che ha avuto dal 2009.

ID61493 - 29/09/2015 22:03:43 - (Dolcestilnovo) -

Ubaldo ha mangiato apostrofi e accenti, mi spiace :)

ID61494 - 29/09/2015 23:26:07 - (pasquino sabbino) -

Ridicolo considerare Salvaterra un gigante e Nabaffa un nano. Mi sa che qualcuno ha perso il lume della ragione. Pensiero di soldato Giapponese ancora rintanato nella foresta tropicale. Ma davvero Dru non hai ancora capito a cosa serve la savanella?

ID61496 - 29/09/2015 23:42:41 - (Dru) -

No, io ho capito benissimo, ciò che non capisco è il mito che vuole sostituirsi alla ragione.

ID61497 - 29/09/2015 23:48:21 - (Dru) - Caro pasquino

Mi interessa invece sapere cosa ha capito lei...

ID61498 - 30/09/2015 05:44:27 - (pasquino sabbino) -

Caro Dru la sua domanda retorica, lei sa benissimo come la penso io e mi ben chiaro come la pensa lei. Ce la sia cantata pi volte nel tentativo di convincerci reciprocamente. Altro che mito!La savanella un trucco meschino per permettere l' escursione a 3,25. Alter non datur. Ritengo le opere che si vanno a realizzare frutto di un concetto arcaico dello sfruttamento delle acque, infatti ripropongono, pari pari i dettami dell'irrigazione nata nella mezzaluna fertile 6000 aa fa. Alla faccia dell'innovazione scientifica che lei tanto propugna. Non c' nulla di pi moderno?

ID61499 - 30/09/2015 05:48:00 - (pasquino sabbino) -

Mancano le e accentate ma penso che il mio discorso sia ugualmente comprensibile. Me ne scuso

ID61505 - 30/09/2015 14:06:36 - (kyselak) - per Dolcestilnuovo

Sulla riconciliazione sono con lei. Credo purtroppo che rimarrà solo un auspicio salvo una presa di posizione dei giovani attualmente in altre faccende affacendati. Limitando il giudizio in ambito politico e amministrativo non c'è quella differenza spropositata cui lei allude (gigante Salvaterra e nano Nabaffa). E' inconfutabile che l'amministrazione Salvaterra abbia fatto meglio dell' attuale riuscendo a recepire risorse senza attingere ad imposizioni sulla popolazione (addizionali IRPEF) e senza aspettare la manna dal cielo (fondi per i Comuni di confine, ma rimboccandosi le maniche. Vedasi battello, primi interventi sulla paleofrana, passerella, scuola dell'infanzia, nuovo ingresso con collegamento viario per Treviso e il Polivalente, ecc. Pari e patta invece nel tradire le aspettative della gente, con una diversità da non sottovalutare, cioè, che la Sindaca Salvaterra è già stata giudicata dall'elettorato in due gradi di giudizio

ID61506 - 30/09/2015 14:08:46 - (kyselak) - segue

anche se qualcuno vuole ricorrere (mannaggia quei ricorsi!) in Cassazione, mentre al Sindaco Nabaffa vengono riconosciute mille attenuanti.

ID61510 - 30/09/2015 16:34:54 - (Dru) - Allora non ha capito Pasquino

È questione di idraulica la Savanella. Se io lascio l'alveo senza Savanella, accade che per scaricare metri cubi di acqua ci impiego x, se al contrario produco un pisciatoio o Savanella ad ogni metro che stringo aumento, a parità di volumi erogati, il tempo dello svuotamento di x. (1 m) dove m sono i metri che lo stringo l'alveo. Il dislivello di 3,25 si prefigura come mito in questa prospettiva. idraulica.

ID61511 - 30/09/2015 16:35:48 - (Dru) -

Nella parentesi 1 più m

ID61512 - 30/09/2015 16:50:19 - (Dru) - Questo tempo aumentato

Serve come controllo per garantire il MV

ID61513 - 30/09/2015 17:07:51 - (Dru) - Trasformare

un temporizzatore in qualcosa d'altro è mito.

ID61514 - 30/09/2015 17:15:11 - (Dru) - Ora l'obiezione e sua soluzione

Potrebbe replicare che senza Savanella o con Savanella sopra i 367 non avremmo "rubato" i 1,2 metri sotto i 367, ma questa tesi dimentica Bonodone. Se la Savanella l'avessero fatta sopra i 367, allora avremmo avuto un'escursione di soli 30 cm tra i 368,5, massimo consentito da Trento, e 368,20 del livello alveo... impossibile.

ID61515 - 30/09/2015 17:22:00 - (Dru) - Mi sembrano

cose talmente banali che il solo discuterle le fa diventare addirittura ridicole

ID61516 - 30/09/2015 17:25:48 - (Dru) - Manca un lato della tesi e sua giustificazione

E se infine non l'avessero predisposta la Savanella, avrebbero tolto il temporizzatore, garanzia di un controllo per il MV.

ID61517 - 30/09/2015 17:54:27 - (Dru) - Trasformare

il tempo in spazio è mito

ID61518 - 30/09/2015 18:02:30 - (Dru) - Anche trasformare

i volumi in livelli è mito

ID61527 - 01/10/2015 05:01:17 - (pasquino sabbino) -

Caro Dru ho capito. Sei mitico. Se non ci fossi bisognerebbe inventarti. Scusa il tu ma la tua spiegazione troppo ridicola. ovvio la savanella serve per mantenere il MV. Escursione 3,25 facile senza problemi. Ottimo! chiaro a tutti?

ID61528 - 01/10/2015 08:11:03 - (Baldo degli ubaldi) -

Onestamente non riesco a capire come possa essere un canale che ha portata di 5m/s il prosciugatore del lago , quando galleria dell'enel e la nuova hanno portate decisamente superiori circa 300 m/s la prima e purtroppo non ricordo la seconda.

ID61531 - 01/10/2015 08:52:40 - (kyselak) - per Dru

Sulla scia del revisionismo storico in auge negli ultimi tempi si cerca in tutti i modi di giustificare l'operato della ex Sindaca Salvaterra in contrapposizione alle scelte dell'attuale Primo cittadino Nabaffa, sul tema in discussione. La ex Sindaca in men che se ne dica è passata dall'essere il trait d'union con la Regione per via delle sua predisposizione alla mediazione, poi ha assunto in accordo con i comitati un atteggiamento intransigente contro la Regione ed infine ha sostenuto le ragioni di quell'Ente sottoscrivendo l'Adp. Tu caro Dru prima mi giustifichi l'atteggiamento della Regione che, pensando di avere a che fare con dei bietoloni senza pari, racconta balle gaudiose anteponendo la sicurezza al altri scopi, poi dici peste e corna contro Nabaffa perchè avrebbe sottoscritto la realizzazione della savanella che adesso è diventata una pertinenza delle opere a tutti gli effetti per importanza dal punto di vista idraulico.

ID61532 - 01/10/2015 09:02:08 - (kyselak) - segue

Vuoi stigmatizzare l'atteggiamento della Regione che non avrebbe rispettato l'Adp e nello stesso tempo la giustifichi data l'importanza idraulica della savanella. Non è che a Idro ci sia un virus che fa venire il mal di pancia? Ci mancherebbe solo che nel progetto della nuova viabilità che poi è stato inspiegabilmente denegato dalla nuova amministrazione fosse contemplata questa savanella!

ID61533 - 01/10/2015 09:44:18 - (Dru) - Caro Kyselak

quando troverai davvero una mia contraddizione smetterò di scrivere. Io non stigmatizzo Nabaffa, ma semplicemente lo metto di fronte alle sue contraddizioni, quando in campagna elettorale lui stigmatizza la Savanella e poi bell e pronta l'ha già in progetto. Diversa è la mia opinione sulla Savanella, diversa la mia opinione dalla contraddizione di Nabaffa che ho scritto in articoli, che fino ad oggi, e sfido chiunque a negarlo, ho sempre considerato un'opera idraulica necessaria. Sulla Regione, anche qui ho sempre fatto una distinzione, perché è facile dire Regione, ma poi ci sono i diversi uffici e infine diversi politici e correnti interne a questi politici. Si, io credo che la Savanella con le balle che si dicono nei nostri ameni e sempre bucolici luoghi non centri nulla, e che serva come opera idraulica, io penso che la Savanella sia opera di ingegneria idraulica

ID61534 - 01/10/2015 09:52:34 - (Dru) - Sui bietoloni

siamo d'accordo, sulla Regione che dice tutto no, io penso che in Regione la politica del tanto al sacco sia la politica che si identifica meglio al tiriamo a campare, un po' come in tutt'Italia e non solo, ma che questo non debba diventare il capro espiatorio per il fancullismo e il qualunquismo che respiro nel mio paese, del tanto tutti fan così, ma si dai, perché non è vero. Ci sono paesi capaci di catalizzare risorse e di diventare paesi importanti e turisticamente e industrialmente in Italia, perché hanno classi dirigenti capaci e ci sono gli sfigati. Adesso chiedo a te Idro in quale forma sta oggi e ti chiedo di essere obbiettivo, dove stesse prima, con Salvaterra. Questo importa al nostro paese, questo.

ID61535 - 01/10/2015 09:57:52 - (Dru) - A pasquino

No! Escursione facile di 3,25 lo dci tu, non io, io dico il contrario, io dico escursione facile di 1,30/ 1,50 e poi escursione difficile (e con difficile intendo sia fisicamente che burocraticamente) e controllata di ancora un metro. Il resto si, sono fantasie e miti buoni per gli allocchi di turno che non leggono i documenti e si fidano delle sciocchezze dette loro.

ID61536 - 01/10/2015 09:59:33 - (Dru) - Poi ci sono le deroghe

come quest'anno. Perché alla grande conquista del MV quest'anno si è derogato, e nessuno dice niente sull'eccezionalità, vero?

ID61537 - 01/10/2015 10:02:34 - (Dru) - Sai perché sul progetto dell'entrata Salvaterra, Kiselak, non c'era ancora la Savanella?

, ma di questo non posso dire di esser certo, perché allora la Savanella non era ancora qualcosa di demonico da adoperare come arma contro il nemico.

ID61538 - 01/10/2015 10:06:08 - (Dru) - Se qualcuno ha bisogno

di stigmatizzare la regione come nemica, quel qualcuno non sono certo io. Ma questo non vuol dire che bevo il cianuro come se fosse acqua, vuol dire semplicemente ragionare.

ID61539 - 01/10/2015 10:13:49 - (Dru) - Ma..,

a differenza del progetto d'entrata Nabaffa, che è tutto sulla carta e con Savanella, il progetto Salvaterra non era solo sulla carta ma nei fatti, per nove decimi, finanziato.

ID61540 - 01/10/2015 10:20:07 - (Dru) - La ex Sindaca, caro kiselak

aveva e ha un grosso difetto ai giorni nostri, di pensare al bene della comunità a prescindere dai propri interessi e di quelli di partito, corrente e lobby varie. Imperdonabile difetto dico io. Allora per lei non ci sono semplicemente amici e nemici, ma interlocutori che aiutano o ostacolano il bene comunitario. Poi possiamo discutere di questo bene, ma avremmo comunque già fatto un passo avanti.

ID61545 - 01/10/2015 14:25:21 - (pasquino sabbino) -

Apprendo da Dru che e' un imperdonabile difetto non assecondare interessi lobby, correnti e partiti vari. Dichiarazione di alto profilo morale e civico. Suvvia Dru pensa prima di sparare cavolate

ID61546 - 01/10/2015 14:58:11 - (Dru) - L'agire e suo significato

Non capisco. Ma proverò a spiegarti nuovamente, perché intendo dove stia la difficoltà della comprensione in chi confonde la materia del contendere. Nessun difetto è riscontrabile nelle lobby se non si comprende cosa significhi "difetto", e così è per interessi,correnti e partiti vari. l'agire è composto dal mezzo, dal suo incominciamento o causa e dal risultato o scopo. Se si confondono gli scopi con i mezzi l'azione cambia. Se vado a messa per incontrare una donna allora è diverso che incontrare una donna per andare a messa. Il difetto sta in chi asseconda le lobby ma pensa di assecondare il contrario, magari gli interessi della comunità, se le lobby sono in contrasto con questi interessi. L'alto profilo morale e civico. In America le lobby sono tutelate e regolamentate perché hanno un altissimo interesse morale e civico.

ID61547 - 01/10/2015 15:04:27 - (Dru) - Il profilo morale e civico nella modernità

l'interesse e l'efficacia, nella morale e nella civica, hanno preso il posto del diritto e della verità. Suvvia Dru pensa prima di sparare cavolate ha un significato altamente retorico perché parla di cavolate ma non dice cosa sono sto cavolate. Suvvia Pasquino cerca di giustificare senza la pomposa retorica cosa intendevi indicare con sto "cavolate".

ID61548 - 01/10/2015 15:09:13 - (Dru) - Salvaterra è moderna, ma non troppo..,

è moderna nel difendere gli interessi della comunità, infatti cambia mezzi con fini quando lo scopo è la comunità mentre lo è poco quando si dovrebbe difendere e avrebbe dovuto avere come scopo la sua carriera politica, allora li non ha confuso niente e non ha scambiato quindi il mezzo, la politica, con il fine, l'interesse per la comunità (o amministrazione) però per quest'atteggiamento epistemico (di verità)è stata travolta.

ID61551 - 01/10/2015 15:22:39 - (Dru) - In un importante dialogo (tutti lo sono), Gorgia, di Platone c'è scritto questo...

Socrate risponde a Polo (un retore al soldo di Gorgia) 473b- niente affatto più difficile, o Polo: è impossibile, perché la verità non si confuta mai- Quanto pregnante è questa frase ti è sconosciuto caro Pasquino.

ID61552 - 01/10/2015 15:33:14 - (Dru) - Allora Polo risponde a Socrate così

che cosa dici? Se un uomo viene sorpreso mentre cerca di impossessarsi de potere con mezzi ingiusti e, dopo dopo essere stato arrestato, viene torturato, mutilato, abbacinato, e dopo aver sofferto molti altri atroci tormenti e aver visto i figli e la moglie soffrire i suoi stessi tormenti, da ultimo venga impalato e bruciato cosparso di pece: ebbene, costui sarà più felice che non se, sfuggendo alla pena, riuscisse a diventare tiranno e restare tutta la vita al potere della sua città, facendo ciò che vuole, invidiato e considerato felice dai cittadini e dagli altri forestieri? Tu sostieni che queste tue affermazioni non si possono confutare?

ID61553 - 01/10/2015 15:37:28 - (Dru) - Socrate

E ora mi fai lo spauracchio, o nobile Polo, ma non mi confuti! Invece prima citavi dei testimoni. In ogni modo, ricordami un particolare; tu hai detto: "se cerca di impossessarsi del potere con mezzi ingiusti"

ID61554 - 01/10/2015 15:37:45 - (Dru) - Polo

si

ID61555 - 01/10/2015 15:46:27 - (Dru) - Socrate

Allora, più felice non sarà nessuno dei due: né colui che si sia procurato ingiustamente il potere, né colui che sconti la pena, perché tra due infelici nessuno può (ndr. Ecco qui la verità filosofica: nell'oggetto infelice non c'è alcuna possibile felicità, ecco perché la verità è necessità e non possibilità, quindi inconfutabile in sé e per sé) essere più felice dell'altro; tuttavia chi è sfuggito alla pena è più infelice ( ndr. Qui Platone, il filosofo, mostra la necessità dell'ente "infelicità" che può essere più o meno, minore o maggiore, ma mai il suo contrario e cioè felice). (Polo ride)

ID61556 - 01/10/2015 15:48:22 - (Dru) - Socrate

che fai Polo ridi? È forse un altro tipo di confutazione, quando qualcuno ha detto qualcosa, rispondere col ridere e non confutare?

ID61557 - 01/10/2015 15:57:15 - (Dru) - Polo

Non credi di essere già confutato, o Socrate, dal momento che dici cose che nessuno degli uomini oserebbe dire? Prova a domandarlo a qualcuno dei presenti! (ndr. Qui ci va bene il frammento di Eraclito: per me uno è meglio di 10.000 se è il migliore/ e in realtà le cose non hanno un senso perché glie lo danno in 10.000).

ID61558 - 01/10/2015 15:58:27 - (Dru) - Socrate

Polo, io non sono un politico...( Ndr. E poi il dialogo continuerà come ben sai...)

ID61559 - 01/10/2015 16:10:17 - (Dru) - Naturalmente in questo dialogo

c'è tutto, e dal punto di vista della radicalità filosofica e dal punto di vista delle diverse gradazioni di comprensione, anche solo quella categoriale o noologica e psicologica. Ma ciò che conta è considerare che senza gli ultimi elementi di comprensioni, le parole, e sono molte nel nostro mondo, sono prive dell'anima, l'argomentazione.

ID61562 - 01/10/2015 19:29:39 - (Bagosso) -

Complimenti a Giuliano Rizzardi per la lucida analisi (che per assenza ho letto solo oggi). Condivido al 100% quanto scritto e mi piacerebbe pensare e credere in un barlume di riflessione seria da parte dei capoccioni di certi comitati che paiono attaccati alla loro sedia quasi solo per autogratificazione personale (e in barba ai veri interessi della comunit).

ID61567 - 01/10/2015 22:59:55 - (blb) - kyselak

Ma hai letto l'accordo? come si fa a dire ".... ed infine ha sostenuto le ragioni di quell'Ente (regione) sottoscrivendo l'Adp". Vorrei sapere da te, alle condizioni dettate dalla situazione e dopo tutti i fatti accaduti allora, visto il potere contrattuale (nullo) di opporsi alle opere dei comuni, che cosa avresti fatto in alternativa alla sottoscrizione dell'adp. Niente accordo? andiamo avanti contro le opere per vie legali? che altro? Hai visto la strategia di Nabaffa contro adp e contro le opere dove ci ha condotto? O ignori completamente i fatti successi dopo il 2008? Che peso ha avuto sull'iter di aprovazione delle opere il no della nuova amministrazione di Idro? Basta con sta solfa del volta faccia... rispondi per favore attenendoto ai documenti e ai fatti dicendo magari che cosa avresti fatto ... e soprattutto cosa facciamo adesso ? Lo teniamo nel cassetto questo adp firmato o lo facciamo rispettare? Gradita una risposta grazie.. basta populismo e demagogia

ID61568 - 01/10/2015 23:00:37 - (blb) -

Nulla è più facile che illudersi, perché ciò che ogni uomo desidera, crede anche che sia vero.(Demostene)

ID61571 - 02/10/2015 10:34:52 - (Dru) - Un imperdonabile difetto Pasquino

è credere e non saper di credere, ma credere di pensare. Questo è un imperdonabile difetto.

ID61574 - 02/10/2015 11:58:17 - (Baldo degli ubaldi) -

personalmente mi sono un pò stufato di dire e sentire sempre le stesse cose. Ad oggi credo che sia più importante cosa si vuole fare per il lago. La strada che ha intrapreso il comune di Idro , per me , porterà solo disastri.

ID61585 - 03/10/2015 14:00:14 - (kyselak) -

Caro Dru, se la savanella è una opera di ingegneria idraulica imprescindibile, perchè non è stata contemplata nell'Adp? In un tuo post (61456) ritieni che la galleria e la Savanella, siano opere necessarie, in quanto nate da un'intesa prima prefettizia e poi politica, sulla spinta di un provvedimento del RID. L'ADP - affermi sempre in quel post - altro non si configura come il buon risultato di questa intesa. Forse ti riferivi alla galleria e alla traversa ma non alla savenella.

ID61586 - 03/10/2015 14:12:53 - (kyselak) -

mi sono accorto solo ora di un mio erroraccio di digitazione nel post n. 61470. E' chiaro che la quota del Deflusso minimo vitale sia di mt 367,20 e non già di mt 3,70!

ID61587 - 03/10/2015 14:39:12 - (blb) - kyselak

e le mie domande???

ID61589 - 03/10/2015 15:46:21 - (Dru) - Perché,

come dice qui bene Rizzardi , l'ADP non è il tutto. Non credo affatto che l'ADP sia tutto, sarebbe sciocco il pensarlo, ma l'ADP è parte del tutto. Insisto, e lo faccio contro gli interessi della mia parte, che la Savanella è un finto problema. Lo faccio contro la mia parte, perché oggi il fautore della Savanella è proprio quel Nabaffa che ha finto di osteggiarla. Ma che il Nabaffa sia in contraddizione con se stesso non implica che uno dei due lati della contraddizione abbia a nullificarsi. Esiste il Nabaffa con Savanella e esiste il Nabaffa contro Savanella, questa la contraddizione interna alla maggioranza, ma la Savanella è un finto problema per il lago.

ID61590 - 03/10/2015 16:05:30 - (Dru) - Il vero problema per il lago

è ogni affermazione che ne contraddica lo sviluppo.

ID61591 - 03/10/2015 16:16:23 - (Dru) - Ritengo il problema irrisolto

del collettore molto più grave delle sciocchezze intorno alla Savanella.

ID61593 - 03/10/2015 20:47:08 - (kyselak) -

Non faccio altro che commentare quello che scrivi. Faccio un copia incolla di un tuo post tanto per non essere oggetto di strumentalizzazioni. "La galleria e la Savanella, che io ritengo opere necessarie, sono il prodotto di un'intesa prima prefettizia e poi politica, sulla spinta di un provvedimento del RID. L'ADP è solo il buon risultato di questa intesa". Cosa significa? Che la savanella è frutto di un'intesa tra sindaci del lago, Prefettura e che doveva essere esplicitata nell'accordo di programma. Non lo si fece per non irritare i comitati ma evidentemente la Regione ne tiene conto. Lo dici tu non lo dico io.

ID61594 - 03/10/2015 20:58:48 - (Dru) - È no, non ci siamo...

però mi piace la tua caparbietà, e anche la tua serietà di argomentazione, ma proverò che quello che ho detto non è contraddittorio e, al contrario la tua affermazione inerente il mio dire è contraddizione. Dire che l'ADP è solo il risultato di un'intesa non significa dire che l'ADP è quell'intesa nel suo cominciamento e nel suo svolgimento, infatti indico nel RID l'incominciamento, e secondo tua logica allora il RID dovrebbe essere in toto espressione dell'ADP? Alessandro ha i capelli non significa che quando alessandro è nato aveva i capelli, se Alessandro implicasse questo, significa che non sarebbe alessandro cresciuto ma sarebbe per sempre nato e senza capelli o sarebbe per sempre cresciuto e allora sempre con i capelli. E così dovrebbe essere l''intesa e qualsiasi altra cosa. Poi quello che dici nel seguito che i portanza ha agli effetti del lago?

ID61595 - 03/10/2015 21:01:25 - (Dru) - Mettiamo pure che l'intesa

nasconda qualcosa ai comitati per non irritarli, attenzione, mettiamolo come ciò che non appare, e quindi come invenzione, mettiamo pure. Ma tutto ciò, con il bene del lago, cosa c'entra? Beh, abbiamo offeso i comitati? Ma i comitati non sono il lago, no?

ID61596 - 03/10/2015 21:02:51 - (Dru) - È il lago dunque

che non va offeso, non i comitati, non pensi?

ID61597 - 03/10/2015 21:17:31 - (Dru) - Dire infine che

io ho prodotto mio figlio non significa dire che allora quando mio figlio va al gabinetto sono io che produco questo suo andare al gabinetto o che io sono mio figlio. Se l'ADP è il risultato dell'intesa, mentre la Savanella è il prodotto di queste intese, non dico affatto che allora l'intesa, che ha prodotto questi risultati, aveva nel corpo l'intenzione di nascondere i suoi frutti, perché i suoi frutti, e l'ADP e la Savanella, sono appunto, come dici tu non per altro accorgendotene, frutti diversi e non lo stesso frutto.

ID61598 - 03/10/2015 21:19:20 - (Dru) -

Sei convinto? Altrimenti dimmi perché no, che continuiamo in logos.

ID61599 - 03/10/2015 21:48:00 - (kyselak) -

caro blb io e te la pensiamo diversamente sull'argomento in questione. Mi ero limitato a formulare qualche obiezione in merito a quanto esposto dall'Avvocato Rizzardi fermo restando, in quanto condivisibile, tutto il resto. Tu fai notare le ambiguità e le contraddizioni nella condotta del Sindaco Nabaffa. Posso essere dalla tua e mi sembra di averlo evidenziato in diversi post e articoli apparsi su VSN. Cerchi invece di magnificare sempre e comunque l'operato della Sindaca Salvaterra anche di fronte ad atteggiamenti analoghi a quelli del suo successore. Stiamo parlando dell'operato politico dei due litiganti non di accuse, slogan, maleducazioni e ritorsioni detestabili sempre e comunque.

ID61600 - 03/10/2015 21:48:32 - (Dru) - Tu dici, deduci, affermi

che quindi doveva essere esplicitata nell'accordo di programma... Ma nell'accordo di programma quante questioni tecniche non sono esplicitate appunto perché l'ADP non è quelle questioni tecniche? C''è forse nell'ADP la lunghezza delle paratoie e di che materiale sono fatte o quali spessori hanno le porte di chiusura, ecc... ecc...?

ID61602 - 03/10/2015 22:09:08 - (kyselak) - segue per blb

mi chiedi: 1) "Quale peggioramento ha causato la firma dell? Adp alla situazione del lago?" Convengo con te "Nessuno".2) "Cosa avrebbero potuto fare i sindaci di utile al lago al di fuori della firma dell'Adp?". La domanda andava rivolta alla Sindaca Salvaterra quando in Consiglio si oppose senza tanti fraintendimenti alle opere prospettate dalla Regione, avendo dalla sua anche l'appoggio dei Sindaci del lago. Facile rispondere con il senno di poi "Niente";3)"Che senso ha combattere una galleria che aumenta la sicurezza (provato con un parere pro veritate) e che non e' necessaria allo svuotamento del lago? Nessun senso in quanto la galleria non è strumento di regolazione del lago. Però lo chieda alla sindaca Salvaterra che si era pronunciata per un no categorico alla realizzazione della terza galleria.4) "Ma hai letto l'accordo?". Sicuramente più di quanto lo abbia letto tu. Per definirlo "illuminato" documento bisogna averlo letto al rovescio.

ID61603 - 03/10/2015 22:30:14 - (kyselak) - segue per blb

5) "Visto il potere contrattuale (nullo) di opporsi alle opere dei comuni, che cosa avresti fatto in alternativa alla sottoscrizione dell'Adp. Niente accordo?". Bisognava avere il coraggio di invitare al tavolo delle trattative anche le altre realtà operanti sul territorio, o almeno rendere edotta la popolazione con Assemblee pubbliche o Consigli aperti sull'evolversi della situazione. Non tenere tutti all'oscuro dopo averli rassicurati di mantenere un atteggiamento discrepante con gli intendimenti della Regione. Poi se il potere contrattuale è nullo, motivo in più per stendere un accordo più vincolante per la Regione e non solo per quanto riguarda i finanziamenti compensativi.6) Andiamo avanti contro le opere per vie legali? che altro? Non posso considerare vie legali ricorsi volutamente presentati in ritardo o con vizi giurisdizionali. Questa è stata una presa per i fondelli del Sindaco Nabaffa nei confronti dei cittadini.

ID61604 - 03/10/2015 22:49:07 - (kyselak) - segue per blb

Non ho virgolettato la tua domanda di cui al punto 6) ma penso si capisca ugualmente il senso.7) "Hai visto la strategia di Nabaffa contro Adp e contro le opere dove ci ha condotto? O ignori completamente i fatti successi dopo il 2008?". Non bisogna dimenticare, come stai facendo tu caro blb, che il Sindaco Nabaffa appena insediato chiese una revisione di alcuni punti dell'AdP, ma naturalmente subì l'ostracismo di tutti i firmatari. Della Regione, perchè voleva avere via libera alle opere senza intoppi, come infatti è avvenuto, e dei Sindaci più interessati al protocollo di intesa per spartirsi la torta che ad altro. La strategia della Regione di elargire da subito una percentuale del finanziamento in conto progettazione, è stata una mossa molto sottile che ha di fatto messo in ginocchio le aspirazioni dei Sindaci Nabaffa prima e Mabellini poi. Senza parlare dell'incarico del Piano Integrato, una vera e propria delizia per i palati fini.

ID61605 - 03/10/2015 23:01:13 - (kyselak) - segue per blb

8) "Che peso ha avuto sull'iter di aprovazione delle opere il no della nuova amministrazione di Idro?" Solo aver ritardato l'esecuzione delle opere che dovevano essere ultimate già nel 2013. Non mi sembra si debba però addebitare al Sindaco Nabaffa il fatto che la Regione non rispetti l'accordo di programma. Era già tutto calcolato.9) "Lo teniamo nel cassetto questo adp firmato o lo facciamo rispettare?". Nessuno oggi vuol far rispettare gli intendimenti dell'accordo. Non la Regione, perchè imperterrita segue la sua strategia, non il Sindaco Nabaffa per gli opportunismi politici ben noti, non certo i firmatari del successivo accordo che del lago interessa solo il finanziamento compensativo.Che poi abbiano utilizzato al meglio questa opportunità tanto di cappello.

ID61606 - 03/10/2015 23:13:28 - (kyselak) - finisco per blb

9) "Rispondi per favore attenendoti ai documenti e ai fatti, dicendo magari che cosa avresti fatto ... e soprattutto cosa facciamo adesso?". Per tutto quanto ho asserito fin d'ora sull'argomento mi sono attenuto ai fatti. Concedimi almeno una libera interpretazione degli stessi. Su cosa avrei fatto ho cercato di spiegartelo nei post precedenti. Fossi stato in Nabaffa non mi sarei autocastrato, come disse il saggio Aldo Vaglia, e avrei attinto al finanziamento compensativo tenendo ben alte le antenne come del resto ha fatto o ha dato ad intendere di fare. Io comunque mi aspetto il colpo di coda del Sindaco Nabaffa che spiazzerà tutti e accrescerà, volenti o nolenti, il suo consenso. Mi spiace se non sono stato esaustivo nelle risposte ma mi attendo anche le tue considerazioni, se non proprio risposte, ai miei post 61408 e 61409.

ID61607 - 03/10/2015 23:53:47 - (brogio) -

:-)ADTcosa significano questi simboli utilizzati di sovente da Dru e Pasquino Sabbino. Aiutatemi per favore

ID61608 - 04/10/2015 05:23:27 - (Dru) - Kyselak

Le opere della regione sono fatte molto bene, e le Opere in sé vincolano la stessa Regione senza accordi più vincolanti in pseudo accordi a sostenerne vincoli extra natura, prima il comune di Idro se ne convince e prima farà gli interessi della sua comunità, dimenticando Comitati, terze gallerie che sono invece solo gallerie sostitutive, Piani Integrati e altri ammennicoli vari... Adesso ci sono , oltre i piani integrati, le compensazioni e le garanzie in ADP, che tu sembra voglia negare, per altro non riuscendoci, nel futuro prossimo 15 milioni di ribasso, che dici dei colpi di coda del Nabaffa? Se sono come quelli precedenti, io mi aspetto per Idro un pugno di mosche. D'altronde perché agire intelligentemente quando si è sempre fatto il contrario negli ultimi 7 anni?

ID61609 - 04/10/2015 05:24:34 - (Dru) - ADT

Amici Della Terra.

ID61610 - 04/10/2015 06:29:13 - (Dru) - Nel Fedone di Platone

ma da questa meravigliosa speranza, o amico, venivo portato via, perché mentre procedevo alla lettura del libro, vedevo che il nostro uomo (ndr. Il nostro uomo qui, per Platone che fa parlare Socrate, è Anassagora sulla natura delle cose) non si serviva affatto dell'Intelligenza e non le attribuiva alcun ruolo di causa (ndr. Qui mi viene in mente un passo fondamentale di Severino in una sua lezione: anche nelle cose più lontane, in cui l'apparire (in cui il pensiero è essenzialmente costituito) non è compreso, le cose pur sempre son pensate, appaiono quindi qui, presenti ora, nel pensiero) nella spiegazione dell'ordinamento delle cose e attribuiva, invece, il ruolo di causa, all'aria, all'etere, all'acqua e a molte altre cose estranee all'Intelligenza.

ID61611 - 04/10/2015 06:30:55 - (Dru) -

Questa è naturalmente una critica fondamentale alla scienza (qui in Fedone la Fisica), al senso comune e a tutti coloro che accusano ADP, ADT, Opere, Accordi prefettizi, Savanelle, Terze gallerie, piani Integrati, Compensazioni, Augusta, Nabaffa invece di guardare nell'Intelligenza (o poca) la causa di tutti i problemi.

ID61612 - 04/10/2015 07:53:01 - (Dru) - Trasformare le opportunità

in sciagure non è intelligente.

ID61613 - 04/10/2015 12:22:37 - (brogio) -

e :-) cosa sta a significare? Grazie

ID61614 - 04/10/2015 12:29:45 - (Dru) - È un acronimo

che per primo Platone adoperò per definire coloro che ricavavano le cause di tutte le cose nelle cose materiali. Oggi e in questo contesto è un acronimo per indicare un'organizzazione ambientalista.

ID61615 - 04/10/2015 12:30:45 - (Dru) - Platone

non lo scrisse sotto forma di acronimo...

ID61619 - 05/10/2015 09:01:51 - (kyselak) - per Dru

Ben vengano proposte interessanti come quelle di creare un parco comprensorio della Rocca con il ribasso d'asta oppure destinare tale risorsa sul territorio. Penso sia più fattibile la prima ipotesi. Mi spiegherai cosa intendevi dire, senza ricorre ad acronimi o filosofie, con questa frase: "le Opere in sé vincolano la stessa Regione senza accordi più vincolanti in pseudo accordi a sostenerne vincoli extra natura"

ID61620 - 05/10/2015 11:32:10 - (Dru) -

Intendo dire che non sono opere ad impatto, ma opere solo sostitutive che non consentono alla Regione o a chicchessia di derogare ai limiti imposti dalla natura oltre quanto non si facesse già prima, anzi con dei vincoli tecnici che superano quelli anteriori.

ID61621 - 05/10/2015 14:03:31 - (brogio) -

complimenti kiselak. Magari fossero tutti chiari come te nell'esposizione. Io la penso come te, anzi sono ancora più negativo. L'adp è carta straccia o strapazzata come dice pasquino. Gli unici che hanno a cuore il lago e il paese di Idro in generale sono i liberi cittadini e non le amministrazioni che si sono succedute o i quadri dirigenti dei comitati. Tutti badano al loro orticello e hanno l'ardire di accusarsi gli uni con gli altri. Senza parlare di conflitto di interessi.

ID61625 - 05/10/2015 15:59:48 - (Dru) - Non avevo dubbi

brogio che ti saresiti complimentato con Kiselak, come non avevo dubbi sulla tua appartenenza, ma almeno qui lasciamo fuori le tifoserie...

ID61632 - 05/10/2015 18:49:25 - (brogio) -

le tifoserie si sono chiamate fuori da tempo. Il vostro è un revaival o vintage come si usa dire oggidì

ID61637 - 06/10/2015 07:55:48 - (Dru) - Per ciò che intendevo sulle tifoserie, appunto.

il lago e le sue questioni non sono né nostre né vostre, vostre e nostre sono le tifoserie.

ID61640 - 06/10/2015 13:26:44 - (kyselak) - blb

ID 61587 ... e le mie?

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