Il sindaco a scuola di raccolta differenziata

I ragazzi della classe II C della scuola media di Vobarno lo avevano chiesto con garbo, ma anche con richiesta di una risposta proprio l’ultimo giorno di scuola a giugno, al Sindaco del paese, Carlo Panzera: “Dove piantare l’acero seminato dalla classe in modo da ricordare la promessa di gemellaggio con la comunità ungherese di Sumeg?”. E non solo: “Perché non introdurre la raccolta differenziata con erogazione di punteggi per i più ricicloni e quindi diminuire la relativa tassa?”. E già che ci siamo: “Perché non mettere i cassonetti della raccolta differenziata anche nella lontana farzione di Eno?”.

E il sindaco Panzera ha preso carta e penna all’inizio del nuovo anno scolastico, per quegli stessi alunni che ora frequentano la III C. Risposte senza se e senza ma, come si conviene, rammentando che Vobarno ha raggiunto oggi il traguardo del 30% della raccolta differenziata di carta, vetro, plastica e alluminio. Così, ha ricordato il sindaco vobarnese, “non si deve dimenticare che il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti è svolto a livello sovraccomunale e vede coinvolti ben 25 Comuni della Valle Sabbia: una scelta che intende raggiungere il duplice obiettivo, ovvero risparmi di spesa e modalità omogenee su tutto il territorio, onde rendere il medesimos servizio a grandi centri e piccole località”.
Ebbene, come scrive Panzera, “proprio in queste settimane si sta svolgendo una nuova gara di appalto del servizio, con l’obiettivo suggerito proprio da voi ragazzi: incentivare la raccolta differenziata, premiando economicamente quei cittadini che la praticano con maggiore assiduità”.

Da qui, ancora, l’invito alla classe a visitare insieme agli insegnanti l’isola ecologica del paese: “un paio d’ore alla presenza di tecnici, esperienza utile per meglio comprendere le modalità di raccolta oggi in atto”; e, suggerisce il sindaco, “perchè no, suggerire altri utili consigli”.
E per l’acero? “L’impegno è ben presente”, ha scritto il sindaco Panzera, “e decideremo insieme quale potrà essere il luogo più adatto”. Per ritrovarsi fra qualche anno all’ombra del nuovo albero.

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