19 Maggio 2015, 07.31
Gavardo
Personaggi

La terra ci salverà

di enneci

Dal camion alla coltivazione della terra. E' il percorso di Domenico Osio, che dopo vent'anni dientro a un volante ha deciso di dedicarsi all'orto, da imprenditore, a Rampeniga


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Il richiamo della terra. Chissà cosa faccia scattare la scintilla?
Non è possibile tracciare una linea comune, ma sicuramente Domenico Osio, dopo 20 anni trascorsi a guardare i paesaggi all’alto della cabina di un camion, ha detto stop.

Stop allo smog, stop allo stress, stop alla frenesia senza un progetto chiaro in testa.
Dopo una fase iniziale di smarrimento, la risposta è arrivata del ricordo del padre che amava curare la terra nella bassa-bresciana e da una trasmissione tv in cui dei ragazzi si erano re-inventati una professione partendo da zero.

Lo zero per Domenico era rappresentato dalla mancanza di una terra da lavorare per realizzare la sua idea.
Ed è qui che il destino fa la sua parte. La sua compagna possedeva alcuni terreni nella frazione Rampeniga di Gavardo.

Il passo successivo fu avviare una attività dificile come quella di coltivatore diretto. L’iscrizione ad un'associazione di categoria e il conseguente apprendistato “sul campo” o meglio “nel campo”, letteralmente, furono tappe obbligatorie per la realizzazione dell’“Orto di Domenico”.

Ma la svolta arrivò con la conoscenza di un professore di agronomia bergamasco.
L’introduzione alla coltura senza l’utilizzo di fitofarmaci né diserbanti fu decisiva per la sua visione di orto.
La necessità di offrire prodotti sani lo spinse a partecipare ad un progetto dell’Istituto Zooprofilattico di Brescia che certificava l’assenza di sostanze nocive nella verdura.

Da circa un anno si è dovuto “piegare alla logica di mercato del bollino biologico” pur essendo anni che scrupolosamente evita di utilizzare prodotti chimici sulla sua terra.
Ma il nuovo progetto in ordine di tempo è mettere a disposizione la propria superficie di vendita a Rampeniga a tutti produttori della valle Sabbia.

Un mercatino a Km 0 aperto alle eccellenze tipiche come formaggi, salumi, miele… il tutto per promuovere la produzione locale.
E chissà che il rilancio dell’economia locale passi da queste iniziative.
Iniziative portate avanti da persone che lasciano la “modernità” per ritornare alla terra.





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