Pro Loco contrarie alla terza galleria

«La terza galleria non si deve fare»: ne sono convinti in molti sul lago d’Idro, primi fra tutti gli amministratori comunali di Idro, e poi il Coordinamento delle Pro loco e il Comitato difesa lago d’Idro e fiume Chiese. La notizia che lo Stato ha finanziato con 32 milioni di euro le nuove opere di regolazione del lago, compresa la terza galleria, ha squarciato quel poco di serenità che si era instaurata sul lago dopo un’estate e un autunno con un ottimo livello delle acque.

E questa è una delle prime «gatte da pelare» che si trova da affrontare il Coordinamento delle Pro loco, appena rinnovato, con giunta e portavoce tutti freschi di nomina. «Perché non si valuta di spendere le risorse per la messa in sicurezza della paleofrana dando priorità al una scelta di minor impatto ambientale sul lago?» protesta Aldo Armani, il nuovo portavoce del Coordinamento.

«Se la Regione Lombardia procede lungo la strada della terza galleria – continua Armani - senza tutelare i diritti di noi cittadini e dell’ambiente del lago la popolazione è pronta a resistere e a dar luogo ad un presidio per la difesa del proprio territorio». L’ipotesi di questo terzo impianto, che si andrebbe ad aggiungere alla galleria degli agricoltori e alla galleria dell’Enel, era già stata più volte ventilata; secondo i tecnici della Regione Lombardia sarebbe l’ unica possibile soluzione ai problemi di sicurezza del lago. Ma sono in molti a pensare che si tratterebbe solo di uno spreco di denaro pubblico. «Se non si interviene sulla paleofrana – rincara la dose il presidente del Comitato difesa lago d’Idro e fiume Chiese Franco Rovatti - non si elimina il pericolo di una frana che incombe sul letto del Chiese e sulla provinciale 237, a che cosa serva una terza galleria con una tale spreco di denaro pubblico è un bel mistero, o forse no?». L’idea che si sono fatti in molti è che questa nuova galleria di svaso altro non sarebbe che un modo per portare via acqua dal lago più in fretta e più comodamente e a confermarlo, secondo Raffaella Pelizzari, del Coordinameto sarebbe il fatto che «lo studio di fattibilità della terza galleria, con relativi 500 mila euro, sia stato affidato dalla Regione al Consorzio di Bonifica di secondo grado che è un soggetto privato e di parte».

M.ROV.
Da Bresciaoggi

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