15 Giugno 2010, 06.42
Idro Bagolino Anfo Lavenone
Eridio

A carte scoperte

di Ubaldo Vallini

L'amministrazione comunale di Idro, dopo mesi di silenzio sulle questioni del lago, decide di uscire allo scoperto. Appuntamento venerdì al Polivalente.

 
Sarà un’assemblea pubblica organizzata dall’amministrazione di Idro retta dal sindaco Giuseppe Nabaffa a dire qualche cosa di definitivo in merito alle nuove opere di regolazione per la messa in sicurezza del lago d’Idro.
Almeno si spera.
I progetti definitivi per la realizzazione del nuovo scarico di fondo e per le nuove paratoie che verranno costruite a metà strada dell’incile, per evitare la zona “curva†all’uscita dal lago, hanno infatti concluso il loro iter autorizzativo e sono stati consegnati alle amministrazioni coinvolte, che sono quelle di Anfo, Bagolino, Idro e Lavenone. Saranno spesi 32 milioni di euro.
 
L'assise
L’appuntamento è per le 20 e 30 di venerdì prossimo nell’aula magna del Polivalente di Idro e l’aria che si respira è un po’ quella della resa dei conti.
In questi mesi quasi due anni che hanno fatto seguito alla firma dello storico accordo che ha dato il via ai progetti regionali “per la salvaguardia del lago e delle popolazioni lacustriâ€, infatti, è successo che le Amministrazioni di Anfo, Bagolino e Lavenone sono andate avanti per la loro strada, tanto che hanno già depositato anche i progetti per la realizzazione delle opere previste dal medesimo accordo, per una decina di milioni di euro.
 
Idro contrario all'accordo
Idro invece no: dopo il cambio amministrativo, con Nabaffa che ha scalzato la vecchia amministrazione retta dal sindaco Augusta Salvaterra, Idro ha deciso di sfilarsi dalla compagnia e di mettere in discussione l’accordo.
Ancora non si sa con quali risultati, visto che in Regione pare non abbiano tenuto in nessun conto della lettera inviata all’indomani delle elezioni del 2009: questo almeno si deduce dalle mancate risposte rilasciate dallo stesso sindaco più volte interpellato sull’argomento.

Il Coordinamento
A fare la voce grossa intanto, in attesa dell’assemblea di venerdì, il Coordinamento delle Proloco del lago d’Idro ed il Comitato difesa lago e fiume Chiese che, per bocca del portavoce Aldo Armani affermano che “dai progetti si evince che non vi è garanzia alcuna in merito alla escursione del lago una volta terminati i lavori delle nuove opere per la messa in sicurezza. Nonostante le promesse fatte dalla Regione Lombardia ai Comuni rivieraschi, di contenere l’escursione del lago una volta terminati i lavori in una quota di mt. 1.30, le opere prevedono una escursione di mt. 3.25, guarda caso in perfetto allineamento con l’attuale regola di gestione vigente. L’intera comunità del lago si trova nella condizione storica, ancora una volta a distanza di cento anni, di essere defraudata di questo bene ambientale in modo irrevocabileâ€.
“L’evidenza dei fatti è inconfutabile – aggiunge Armani -, avranno facile gioco i poteri economici nell’alterare a loro piacimento i livelli di escursione del lagoâ€.

I numeri
Quello che sembra chiaro, stando alle prime indiscrezioni sui “numeri†dei progetti, è che la famigerata galleria di scarico non sarà più un probelma per i livelli, visto che verrà costruita con una soglia di sbarramento fissata alla quota di metri 367,20 che è quella da tutti auspicata.
Quanto alla base delle paratoie sarà a 367,00 e a fianco delle stesse ci saranno una “salvanella†larga tre metri con la quota minima fissata a 365,45 che avrà il compito di garantire il deflusso minimo vitale ed una “scala di risalita della fauna ittica†che avrà bisogno cn base a 366,25 che avrà come minimo bisogno del lago a quota 366 per poter funzionare.
 


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