11 Luglio 2011, 07.00
Vobarno
I racconti del lunedì

Tapascio Bombatus, prima puntata

di Ezio Gamberini

Nda: “Tapasciun”, in dialetto lombardo, è colui che si trascina stancamente, a piccoli passi. La silouette non certo adamitica dell’autore ha fatto il resto.

 
“Ehi, Abebe, in novembre dovrò correre la maratona di New Yorkâ€.
“Ah, ah, ah, ah. Ohè, tapascio bombatus, dove vuoi andare, non vedi che sei più largo che lungo?â€.
Così mi ero rivolto a quello che sarebbe diventato in seguito il mio spirito guida, quando venni a conoscenza del progetto di una quarantina di pazzi che stavano preparando la maratona di New York. Eravamo in marzo, un marzolino tiepido come pochi negli ultimi anni.
“Ho davanti sette mesi - pensavo - ci sarò!â€. 
 
Quando Saulo-Paolo restò folgorato sulla via di Damasco, non pensò affatto alla professione esercitata e alla vita condotta fino a quel momento.
Così il metro e sessantanove per novantacinque chilogrammi, l'ozio degli ultimi diciassette anni e la desuetudine agli sforzi agonistici e fisici di un certo livello non incisero minimamente sulla sconvolgente decisione che avevo preso.
Si, sconvolgente, perché pur essendo un ex calciatore che ha calcato i campi di gioco fino a ventitre anni ad un buon livello, per me la corsa lunga ha sempre rappresentato uno sforzo tremendo. Durante gli allenamenti cercavo sempre di evitare il fondo e quando si facevano i test di Cooper (maledetto Cooper, non poteva diventare campione di dama? oppure, sempre restando nel campo dei cognomi che terminano con la desinenza “erâ€, non poteva nascere terzo gemello maschio delle Kessler o fratello senza barba e con perfetta dizione dello yeti Messner?) o tagliavo attraverso il campo oppure dichiaravo il falso.
 
Ora, tratto il dado, la mia principale preoccupazione era di procedere nelle fasi evolutive riuscendo inizialmente a trasformarmi almeno in tapascio robustus per poi progredire in tapascio habilis (maratoneta sotto le quattro ore).
Solo dopo aver raggiunto questa fase si potrà pensare di evolversi in tapascio sapiens (sotto le tre ore e mezza) o addirittura in tapascio sapiens velox (sotto le tre ore). Niente a che vedere naturalmente con i vari tapascio sapiens supervelox (sotto le due ore e mezza) che però in rarissimi casi, anche di genere femminile, pur vincendo in modo straordinario, troppo straordinario, conservano il termine bombatus. Niente di tutto ciò, per me.
 
Prometto solennemente che non farò mai uso di sostanze illecite. Se calerò di peso, sarà solo per l'impegno e la costanza nella corsa, e se otterrò buoni risultati, ovviamente non in termini assoluti, ma soltanto riferiti a parametri personali e quindi modesti, lo dovrò soltanto a me stesso.
Anche in futuro voglio pur sempre continuare ad essere l'anoressico più grasso del mondo, che figura ci faccio con gli amici?
Si dia inizio alle danze, quindi.
Alè, sotto con gli allenamenti.
 
********************
 
“Hai dimenticato le chiavi?†mi dice mia moglie vedendomi rientrare dopo sette od otto minuti.
“No, ho finito l'allenamentoâ€, rispondo con un fil di voce.
Non vi è mai capitato di fare una dieta? Assaggiate i due bigoli di pasta che il coniuge vi mette nel piatto e dite  “Va bene è cotta, versamela pure†e vi sentite rispondere: “Ehi bello, guarda che quella, per oggi, è la tua razioneâ€.
Il primo giorno d'allenamento, rivelatosi poi tentativo, lo stato d'animo era quello.
 
Eppure mi ero preparato.
Psicologicamente, di sicuro, ma anche sulla scelta del percorso: “Dunque, fino al ponte sul fiume sono esattamente quattro chilometri, ma eventualmente appena tornato posso prolungare il percorso fino al campo sportivo e magari fare una decina o una ventina di giri di pista.
Che cosa sarà mai? Se corrono i cento metri in dieci secondi, ammettiamo pure di farli in quindici o venti secondi, quindi al chilometro sono meno di tre minuti, una bazzecolaâ€.
 
Beata incoscienza di chi non ha mai corso sul serio.
La prima volta che esco pensando di spaccare il mondo percorro cinquecento metri poi la vista comincia ad annebbiarsi, mi sento il cuore in gola, l'acido lattico irrompe nelle cellule invadendo ogni più piccola fibra muscolare.
Prima di tirare le cuoia mi fermo, faccio dietro-front e torno mestamente a casa.
 
Decido allora di cominciare ad informarmi, a leggere, chiedere, cercare qualsiasi notizia o consiglio mi possa servire per cominciare ad impostare un lavoro serio.
Da alcune riviste specializzate apprendo i primi consigli e le varie tabelle per iniziare. Gli amici podisti mi svelano i piccoli segreti per impostare un avvio graduale; su internet scopro decine di siti dedicati alla corsa ed alla maratona con una miriade di tabelle predisposte per ogni esigenza e possibilità in base alla preparazione ed al numero di allenamenti.
Finalmente, dopo aver esaminato a lungo le varie proposte, decido che in principio inforcherò la bicicletta per macinare qualche chilometro, tanto per “farmi la gambaâ€, poi passerò a lunghe camminate per proseguire con la corsa leggera.
Sono pesante, troppo pesante, ho paura per ginocchia, caviglie, legamenti.
 
Abebe, guarda giù……
 
La mia futura palestra è costituita da un percorso che si snoda per circa un chilometro in paese, quindi costeggia il fiume sulla riva opposta allo stabilimento siderurgico per giungere finalmente in mezzo ai boschi.
Dopo tre chilometri si affronta una salitella di novecento metri, asfaltata, che conduce alla piazzetta di Clibbio dove è situata una fontanella per ristorarsi.
Prima del minuscolo cimitero s’imbocca la stradina che affianca il torrente e ci si trova nuovamente in mezzo ai boschi per circa tre chilometri, di solito all'ombra anche d'estate, con un paio di saliscendi che conferiscono al tragitto la caratteristica di “ondulatoâ€.
In questo tratto si presentano alcune anse del fiume che in certi scorci paiono pitturate da un pennello d'artista e levano il fiato, tanto son belle.
Usciti dal bosco o si va in direzione delle cave di sabbia o si prosegue e si supera il campo sportivo di Sabbio Chiese, per arrivare finalmente al pilone che, per me, costituisce il nono chilometro.
 
Ricapitolando, dal cancello della mia abitazione alla fontanella di Clibbio sono cinque chilometri (dieci tra andata e ritorno; questo sarà in futuro l'allenamento più frequente), proseguendo invece fino al pilone di Sabbio Chiese e ritorno percorrerò diciotto chilometri. Nel tratto di nove chilometri percorro circa un chilometro e mezzo di salita piuttosto leggera, tre su asfalto e sei su sterrato.
 
Oggi, 28 marzo, per la prima volta inforco la bicicletta e comincio ufficialmente la preparazione per la maratona di New York che si correrà il sette novembre.
La notizia “bomba†è trapelata in questi giorni e si è propagata alla velocità della luce: il titolare dell'azienda in cui lavoro, rendendo concreta un'idea che covava da qualche tempo, ha coinvolto e convinto quarantadue pazzi ad affrontare l'avventura oltreoceano.
Se solo venti giorni fa mi avessero detto  “Sai che fra sette mesi correrai una maratona?†avrei sicuramente risposto così: “Come no! Quando all'amico Remigio detto Pelàt (pelato come il tenente Kojak, per intenderci) cresceranno delle treccine lunghe fino al sedere forse, e dico forse, correrò tre giri di pista senza fermarmiâ€.
 
Sento invece che ce la farò.
Sarà anche una buona occasione per dimagrire, finalmente. E' domenica pomeriggio, non fa freddissimo, ma guanti e cappellino li indosso lo stesso perché in bicicletta l'aria pare un poco più fredda. Parto pian pianino, con circospezione, sperando che non mi veda nessuno (ma che mi dovrebbe fregare, invece ho paura di suscitare ilarità in chi mi incontra).
Nell'uscire dal paese provo una piacevole sensazione di libertà, quasi di trasgressione, respiro a pieni polmoni e mi gusto luoghi e scenari che non frequentavo da anni.
Alla fine del bosco, ecco laggiù il ponte sul fiume dopo il quale comincia la salitella di un chilometro che conduce alla piazzetta della frazione; l'affronto spavaldo, cento metri, duecento, trecento….ho il cuore in gola, devo fermarmi.
Proseguo a piedi per due-trecento metri poi giro la bici e percorro la discesa tirando il fiato, senza pedalare.
Arrivo a casa piuttosto provato, ma soddisfatto, anche se ci è voluta un'ora esatta per percorrere dieci chilometri. Il ghiaccio ormai è rotto.
 
Nei giorni seguenti pedalo circa un'ora per giorno, giovedì e venerdì riesco a stare in sella per tutta la salita e sabato allungo un poco il percorso e la velocità. Da domani basta bicicletta, ma soltanto pedibus calcantibus. Domenica quattro aprile, infatti, di primo pomeriggio scelgo una delle mie cassette (che divertimento registrare i pezzi che preferisco, anche se datati e orrendi, a detta dei miei figli, ma queste cassette sono mie!) la infilo nel walkmen e mi incammino dapprima lentamente, poi quando si scaldano i muscoli aumento l'andatura che riesco a tenere per parecchi chilometri. Ad un certo punto ho l'istinto di abbozzare una corsa leggera, ma preferisco seguire i consigli di chi mi dice di non forzare i tempi, di non voler strafare. La mia prima camminata lunga di diciotto km termina in due ore e trenta minuti.
 
Nei tre giorni che seguono cammino un'ora per giorno cercando di tenere un passo molto veloce, che si avvicina alla corsa. Riposo giovedì e venerdì riprendo alternando corsa leggera a passo veloce, così come sabato. Domenica invece ripeto la camminata lunga di diciotto chilometri che termino con dieci minuti di anticipo rispetto la domenica precedente.
Da lunedì la corsa sarà protratta più a lungo ed alternata dal passo in rapporti sempre più spaziati. Unico intoppo giovedì e venerdì, giorni in cui sono a Roma con Vittorio. Dovendo sostare solo una notte utilizzo una semplice valigetta che non può contenere scarpe e tuta.
 
Che faccio, sfreccio di corsa intorno al Pantheon in cravatta?
Tra l'altro piove.
Per fortuna spuntano magicamente due ore che saranno utilizzate visitando i musei vaticani e la cappella Sistina dove mi ritroverò seduto per mezz'oretta a bocca aperta, come un ebete, a rimirare la volta.
 
Sabato e domenica nell'ora giornaliera la corsa supera abbondantemente l'andatura al passo.
Mi  sento molto bene. Infatti, lunedì diciannove aprile, dopo venti giorni di allenamento, supero  per la prima volta la  mezz'ora di corsa continua, anche se molto lenta. 
D'ora in poi nelle mie  tabelle non  compariranno più i termini passo e camminata, ma soltanto corsa.
 
Tratto dal volume: “Tapascio Bombatus e altre storie†– Ed. Liberedizioni – 2008


Aggiungi commento:

Vedi anche
30/01/2012 07:33

Tapascio Bombatus – Dodicesima puntata Prima domenica di giugno, alle cinque della sera. Lo stadio brulica di gente...

10/10/2011 07:37

Tapascio Bombatus - Settima puntata Nell'ultimo test di venerdì sugli otto chilometri corsi in quaranta minuti il ginocchio, per fortuna, non si è fatto sentire...

12/03/2012 07:00

Tapascio Bombatus - Quindicesima puntata Non so perché, ma a tavola si parla di Elettra...

08/08/2011 08:05

Tapascio Bombatus, Terza puntata Negli ultimi anni mi sono recato spesso all'estero, a fianco di Vittorio, per motivi di lavoro. Principalmente in Ungheria e Romania con qualche puntata in Slovenia, Croazia e Slovacchia...

02/04/2012 07:00

Tapascio Bombatus - Diciassettesima e ultima puntata El Tapasso Bombado portugues a todos seu amigos podisticos: olaaaaa!...




Altre da Vobarno
25/04/2024

Cercansi infermiere e volontari

La Fondazione I.R. Falck di Vobarno è alla ricerca di nuovo personale: aperta una posizione per infermiere; inoltre si cercano volontari per il trasporto degli ospiti del centro diurno

22/04/2024

Synlab, si riparte

In merito al ripristino graduale dei servizi Synlab a seguito dell’attacco hacker subito lo scorso 18 aprile, Synlab fa sapere che al Santa Maria di Vobarno sono al momento bloccate solo le prenotazioni per gli esami radiologici

19/04/2024

Attacco hacker agli ambulatori Synlab

Fuori uso i sistemi informatici su tutto il territorio nazionale. Sospese tutte le attività presso i punti prelievo, i medical center e i laboratori in Italia, incluso il download e il ritiro dei referti

14/04/2024

Altro motore in fiamme

Anche questa domenica al rientro un’auto ha preso fuoco mentre scendeva da Eno

13/04/2024

Vobarno fuori dalla procedura di infrazione

Ci era entrata nel 2016 a causa del sistema di depurazione dei reflui ritenuto obsoleto. Ora c'è il nuovo depuratore per 12mila abitanti equivalenti costato 7 milioni di euro
VIDEO

12/04/2024

Bagno nel Chiese, salvate dall'elicottero

La disavventura nel pomeriggio di questo venerdì di fronte alla centrale idroelettrica di Carpeneda

11/04/2024

La gatta frettolosa...

Qualche giorno fa il vostro giornale ha pubblicato un annuncio ufficiale del Comune di VOBARNO, relativo ai tempi di consultazione del Piano di Governo del Territorio (PGT)...

09/04/2024

Primo bagno di folla per gli Alpini

Grande partecipazione sabato al primo evento della serie “Aspettando l’Adunata†organizzato dalle Penne nere vobarnesi
VIDEO

06/04/2024

Amarsi: la prima forma di protezione

Tematiche importanti per adulti e ragazzi, Biblioteca di Vobarno e SynLab per parlare di intimità in età adolescenziale

06/04/2024

Il benessere degli anziani, come assicurarlo?

Un tema fondamentale, obligatorio per garantire sicurezza e aiuto costante a chi è più a rischio: corso formativo gratuito per volontari e nonÂ