22 Gennaio 2012, 10.00
Vobarno
La Pira

Non c'è due senza tre

di Andrea Barbiani

Terzo incontro questo lunedě 23 per i "Cammini di Pace", proposta del Gruppo La Pira che quest'anno giunge alla sua decima edizione.

 
Lunedì 16 gennio ha avuto luogo la seconda tappa dei Cammini di Pace
Con soddisfazione da parte degli organizzatori, anche questa volta la biblioteca civica di Vobarno era tutta occupata e il dibattito partecipato.
Si è trattato di capire se il sistema cooperativistico poteva essere valutato una delle alternative al sistema economico, quasi fallimentare, vigente.
 
Convinto che sia proprio così è il Presidente di Federcasse Azzi, che è stato il relatore della serata.
Dopo una lunga ed esauriente introduzione volta ad illustrare il fallimento del sistema che ha falsamente ingannato, con l’esaltazione dell’obbiettivo assoluto del profitto, facili ed immediati guadagni, ha portato l’economia di larga parte del mondo a reggersi sui debiti, con le conseguenze negative che registriamo.
Purtroppo tale classe dirigente persiste.
Ci si deve mobilitare per una sua sostituzione, collocando paletti ben precisi di controllo, che guidino la economia.
 
Dato questo quadro, il relatore ha concluso intorno alla componente del credito cooperativistico, in termini qualitativi e quantitavi, basati sulla solidarietĂ  misurata sul territorio, senza nascondere, nel presentare il bilancio positivo, limiti e punti di fragilitĂ .
Componente di valore il credito cooperativistico, tuttavia inserito all’interno del largo ventaglio del complesso movimento delle cooperative, descritto con ferma convinzione da un secondo relatore, il presidente di confcooperative Marcelli.
Egli ha puntualizzato i risultati, ma soprattutto le prospettive che possono aprirsi riguardo a nuovi settori economici aventi potenzialitĂ  occupazionali pur in un contesto di disoccupazione.
Relazione partecipata, prorogatasi fino a tarda ora.. Nella sostanza un’offerta di ricche riflessioni.  
 
Il prossimo incontro, atteso per le 20 e 30 di questo lunedì 23 gennaio, si colloca nella logica degli svolgimenti dei primi due, coinvolgendo la dimensione principale della convivenza che è il sistema sociale.
Esso, noi tutti, stiamo soffrendo una condizione di insicurezza.
E’ innegabile che essa impone una presa di coscienza di nostre responsabilità personali e collettive,  nelle quali peraltro siamo già coinvolti, ed in misura assai sensibile, non certo partecipata nelle definizioni.
 
Una situazione che include ineludibilmente la questione “Lavoro-Impresa” che ci assilla, e che contestualmente, necessita rimettere a fuoco ila democrazia, con paricolarwe attenzione alla partecipazione ai diversi livelli compreso quello locale..
Tutto ciò anche riguardo all’attuale anomala esperienza di governo in relazione al Parlamento e allo stato reattivo nei confronti della politica che la società fa emergere.
 


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