14 Febbraio 2012, 08.00
Vobarno
Bracconaggio

Capre per camosci

di val.

A prendere una cantonata dei bracconieri vobarnesi che dopo aver ammazzato due capre si sarebbero pure vantati di aver fatto caccia grossa.

 
Che fine hanno fatto i bracconieri di una volta?
Quelli che conoscevano il territorio palmo a palmo, che sapevano annusare nel vento la selvaggina e che soprattutto ne conoscevano fattezze e abitudini meglio degli zoologi più affermati?
A quanto pare non abbondano, almeno non a Vobarno, dove ignoti malfattori con tanto di  fucile “a palla”, adatto cioè alla caccia grossa, hanno scambiato per camosci due capre.
 
E si sarebbero anche vantati in giro di averle abbattute.
A rimetterci l’Ezio “maöla” Crescimbeni, muratore cinquantenne alle dipendenze della ditta Pavoni, che quando lascia cazzuola e filo a piombo si diletta a fare l’allevatore nel fienile che possiede in Val di Collio.
 
E’ lui, aiutato dagli amici, a fare i conti, collegando da una parte la voce dei giorni scorsi che dava per certa la presenza di due ungulati selvatici sulle montagne di Vobarno, dall’altra la sparizione delle sue uniche due capre di razza “camosciata”, che per pelo e colorazione somigliano un po’, ma nemmeno tanto, ai cugini selvatici.
 
“Radio caccia” ha accertato anche il luogo dell’agguato alle due povere caprette, che sarebbero i boschi della Corna Büsaröla, sopra la vecchia galleria che separa Vobarno da Roè Volciano.
Non è ancora stato individuato, invece, il freezer nel quale le due bestie sono indebitamente finite, ma il Maöla non dispera.
 


Commenti:
ID16965 - 14/02/2012 08:22:57 - (Giacomino) - Come in altre cose,

non ci sono più i bracconieri di una volta, ma ci sono pur sempre gli imbecilli di adesso.

ID16968 - 14/02/2012 11:30:22 - (Ernesto) - e si

son pure vantati???!!!!!sono quei cacciatori,che a colazione mangiano pane e volpe.................

ID16996 - 14/02/2012 22:25:42 - (albill) - che tristezza

dover costatare a che livello siano scesi , nella foga di far piazza pulita questa volta ci hanno rimesso 2 caprette....purtroppo le altre volte ci avran rimesso i camosci autentici....le nostre montagne dovrebbero esserne piene....sulle marmere sullo spino(tanto x fare 2 esempi) ci dovrebbero essere i camosci invece...solo roccie...ed i caprioli? neanche col lanternino li trovi....

ID16999 - 15/02/2012 08:48:38 - (Giacomino) - Sulle estreme montagne della valle

vuoi anche per la vicinanza con il Trentino, un qualche bell'esemplare sia di camoscio, anzi dovrei tranquillamente parlare di branchi, e di capriolo, nonché di cervo, esiste ancora, nonostante la presenza di gruppi di bracconieri dotati di moderne armi molto adatte allo scopo. Sembra che questa piaga sia difficile da estirpare, anni fa pensavo che con l'aumento della scolarizzazione e della cultura avrebbe in valle portato alla scomparsa di questa forma di attentato all'ambiente. Le cose non sono andate proprio così. Peccato.

ID17000 - 15/02/2012 09:11:07 - (Giacomino) - In considerazione del fatto

che la molto aumentata popolazione di cinghiali in valle sta decimando la popolazione di caprioli, cervi e altri animali, in quanto il cinghiale non si fa scrupolo di cibarsi dei loro cuccioli appena nati, quando addirittura non assale la madre ancora debole per il parto. Mi chiedevo; E se le attenzioni di questi rambi (i bracconieri) venissero rivolte verso i cinghiali che per'altro non difettano di numero, non sarebbe forse meglio?.

ID17083 - 18/02/2012 08:54:55 - (albill) -

per il cinghiale, la predazione casuale su piccoli e madri debilitate di capriolo, puo essere su cervo non credo....comunque l'invito a bracconare i cinghiali non ha senso, in quanto il bracconiere è tale per definizione, è un criminale(compie atti criminali , penali) senza l'etica del cacciatore e non risparmierà certo il capriolo se lo incontra, dovesse anche essere lultimo della valle.

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