02 Gennaio 2012, 09.00
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Lunedì 33

Un maglio sul Chiese

di Gianluigi Nobili

L’Unit Operativa di Psichiatria (UOP) n. 21 dell’Azienda Ospedaliera di Desenzano articolata in diverse strutture

 
Essa comprende: il Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura (SPDC) collocato nell’Ospedale di Gavardo che accoglie il paziente nella fase acuta.
Ha 15 posti letto e risponde 24 ore su 24 alle richieste del territorio della Val Sabbia e del Garda Bresciano con i due Pronto Soccorso degli Ospedali di Gavardo e Desenzano.
Due Centri Psico Sociali (CPS) a Salò e Lonato, con articolazione negli ambulatori di Nozza di Vestone, Gavardo, Gargnano, Manerba e Desenzano, che rappresentano il luogo dell’attività territoriale.
Qui gli operatori (Psichiatri, Psicologi, Educatori, Infermieri, Assistenti Sociali) progettano gli interventi in favore dei cittadini con problemi psichici che vivono nei 49 Comuni del territorio della UOP  n. 21 nei Distretti 12 (Valle Sabbia)e 11 (Garda) della ASL di Brescia.
 
I due CPS della UOP n. 21 hanno in cura 3.359 pazienti, su una popolazione maggiorenne di circa 162.000 più i turisti, ai quali sono state erogate nell’ultimo anno 31.793 prestazioni, sia in sede che sul territorio.
Due Strutture Riabilitative: la Comunità Protetta ad Alta Assistenza (CPA) di Salò collocata nell’Ospedale con 12 posti letto per degenze fino a 36 mesi e la Comunità Riabilitativa ad Alta Assistenza (CRA), collocata nell’Ospedale di Lonato per degenze fino a 18 mesi dove si attuano interventi riabilitativi finalizzati al recupero di capacità compromesse dalla malattia e di competenze psico-sociali per un ritorno, ove possibile, nel territorio di appartenenza.
 
Dal 2011 si stanno implementando alcune attività di tipo riabilitativo, potenziando i gruppi interni al servizio e le attività esterne, con programmi psicoeducativi per pazienti e familiari affetti da Disturbo Bipolare.
In adesione al Piano Regionale della Salute Mentale che individua nella Psichiatria di Comunità e nell’approccio bio-psico-sociale i capisaldi di una buona assistenza psichiatrica sul territorio, il CPS ha cercato di costruire forme sempre più strette di collaborazione con Enti Locali, ASL, Comunità Montane, Forze dell’Ordine e con i diversi attori del territorio: da quest’anno si vuole potenziare il patto di collaborazione con familiari e Medici di Medicina Generale.
 
In Valle Sabbia da qualche anno è attivo un progetto di psichiatria di comunità e di rete definito “Il Maglio sul Chiese”. Il nome del progetto vuole evocare la continuità del territorio della Valle Sabbia rappresentato dal fiume Chiese che, mettendo in sinergia i diversi comuni, attraverso la sua forza condivisa, riesce a collegare e a creare.
L’iniziativa in questi anni  ha visto collaborare i Servizi Sociali dei quattro comuni più popolosi (Gavardo, Roè Volciano, Vobarno, Vestone e da quest’anno anche i Comuni di Villanuova, Sabbio e a breve Prevalle) con gli operatori della psichiatria.
Il progetto prevede la formazione di équipe funzionali nel territorio tra operatori del CPS e dei Servizi Sociali finalizzate ad analizzare i casi più complessi dei cittadini residenti, con la formulazione di un Piano di Trattamento Individualizzato (PTI), centrato non solo sulla malattia, ma anche sulle risorse della comunità, della famiglia e dello stesso paziente.
I diversi Assessorati  hanno partecipato attivamente a tale progetto nelle occasioni di verifica, condividendo le finalità e le strategie di un percorso assistenziale sempre più sinergico ed integrato.
 
Proprio dentro la filosofia di un maggiore coinvolgimento del paziente e dei familiari, insieme al gruppo di Auto Mutuo Aiuto (AMA) e il gruppo locale “Il Muretto” il DSM della nostra Azienda Ospedaliera ha organizzato un corso aperto agli operatori, ai familiari e alla popolazione, nelle sedi di Villanuova e Leno.
In sei serate si sono dibattuti, insieme ad un folto e partecipato pubblico, alcuni  temi  della psichiatria di comunità e in particolare il concetto di “recovery” e cioè la possibilità da parte del paziente di cambiare e ritrovare (anche nonostante la malattia) un suo ruolo nella comunità e una speranza da declinare nel suo vivere quotidiano.
Il rapporto sempre più intenso e decisivo tra i familiari e gli operatori e all’interno della famiglia sarà un ulteriore traguardo verso cui tendere.
 
Da ultimo, ma non meno importante, è stato sviluppato il concetto di “rete”, cioè la promozione di una fondamentale sinergia tra i servizi psichiatrici e tutte le risorse del territorio: quelle dentro le comunità locali, le risorse offerte dalle Amministrazioni, la ASL, le Comunità Montane, il volontariato e i cittadini più sensibili.
L’obiettivo per gli anni a venire è quello di costruire una assistenza psichiatrica veramente centrata sul paziente, valorizzando il capitale umano e sociale, senza delega ai soli servizi psichiatrici, ma attraverso la condivisione, imboccare il percorso  per una “Comunità della salute mentale”.
 
A partire dal modello bio-psico-sociale della malattia mentale, si promuoverà un percorso integrato in cui il farmaco agirà sulla parte biologica, la psicologia sugli avvenimenti dell’esistenza e i suoi vissuti e la Società (tutta) sull’ambiente, fattore decisivo che può diventare luogo e occasione di rinascita o di drammatica deriva.
Il Progetto “Maglio sul Chiese” vuole essere l’immagine che ci riporta alla suggestione del fiume Chiese e del suo cammino che ha plasmato e dato vita alla nostra Valle come metafora della psichiatria di comunità.
 
Dr. Gianluigi Nobili
Direttore Unità Operativa di Psichiatria n. 21
Az. Osp. Desenzano del Garda
 


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