il Garda e la Valsabbia vogliono contare

Il Garda, in quanto motore trainante dell’economia turistica provinciale, chiede maggior voce in capitolo nella gestione dell’aeroporto di Montichiari.
I Comuni della sponda bresciana del Benaco hanno infatti dato mandato al presidente della Comunità montana dell’Alto Garda, l’avvocato Bruno Faustini, di occuparsi della questione e soprattutto di rivendicare un ruolo concreto del territorio nella gestione e nelle scelte di sviluppo dello scalo Gabriele d’Annunzio di Montichiari, eventualmente anche attraverso l’acquisizione di quote della Società ABeM.
È sostanzialmente quanto hanno deciso l’altro ieri i sindaci (o i loro delegati) di 22 Comuni gardesani, riunitisi a Padenghe, nella sede del Garda Uno, su convocazione dello stesso Faustini.

«Dopo un ampio dibattito - spiega il presidente della Comunità montana - tutti i presenti hanno condiviso la necessità di costituire una associazione temporanea di scopo o comunque di creare uno strumento rappresentativo del territorio gardesano per rivendicare un ruolo centrale rispetto alla gestione dell’aeroporto, alla luce del mancato sviluppo dello scalo nonostante le grandi aspettative».
Appare insomma chiara l’insoddisfazione di fondo in merito all’attuale gestione dell’aeroporto, che avviene senza coinvolgere gli enti locali. Per questa ragione i sindaci del Garda bresciano, che relativamente al settore turistico presenta un volume d’affari pari a quello dell’intera Sardegna, intendono poter far sentire la propria voce sulle scelte future riguardanti lo scalo.

«Guardiamo con attenzione e simpatia - aggiunge Faustini - alla realtà di ABeM perché rappresenta le forze della brescianità. Allo stesso modo condividiamo il lavoro svolto dalla Provincia e dalla Regione per lo sviluppo dello scalo e per far sì che l’aeroporto sia saldamente in mano ai bresciani.
Ma anche il Garda deve essere coinvolto: vogliamo che il territorio sia rappresentato nel soggetto gestore dello scalo perché abbiamo interesse affinché il D’Annunzio divenga un vero aeroporto a vocazione turistica».

Ora Faustini convocherà, tra un paio di settimane, una nuova riunione per discutere della questione, allargando l’invito anche ai Comuni della Valle Sabbia: «L’obiettivo è quello di costituire un polo di enti locali forte e rappresentativo dell’intero territorio gardesano e valsabbino, in grado di far sentire la propria voce».
Sulla questione il presidente della Comunità montana dell’Alto Garda aveva già coinvolto il collega valsabbino, Ermano Pasini, e insieme avevano espresso «preoccupazione per la mancata crescita dell’aeroporto di Montichiari, ritenendo opportuno manifestare la disponibilità degli enti da loro presieduti ad essere attori anche con l’acquisizione di quote, affinché i bresciani divengano protagonisti della crescita del proprio aeroporto».

Simone Bottura dal Giornale di Brescia

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Dal sito dell'aeroporto:

La "Aeroporto Gabriele d'Annunzio SpA", è stata costituita il 14 giugno del 2002.L'atto di costituzione è stato firmato dall'allora presidente della Catullo SpA Fernando Sanson, dal presidente Camera di Commercio di Brescia Francesco Bettoni e dal presidente della Provincia di Brescia Alberto Cavalli, seguendo le linee guida approvate dall'assemblea dei soci della Catullo in data 11 febbraio 2002.

La società ha un capitale iniziale di Euro 15.500.000,00 detenuto per l'85% dalla Valerio Catullo SpA e per il restante 15% in modo paritario da Provincia e Camera di Commercio di Brescia.
Il presidente, proposto dagli enti bresciani ma scelto di intesa tra i soci, è l'imprenditore Ugo Gussalli Beretta, mentre i consiglieri di espressione "bresciana" sono, oltre al Cav. Beretta, Gian Maria Rizzi e Vigilio Bettinsoli.

L'obiettivo della società è quello di promuovere lo sviluppo dello scalo bresciano in un'ottica di complementarità e specializzazione, non conflittuale, rispetto all'aeroporto di Verona, con il quale il D'Annunzio costituisce il Sistema Aeroportuale del Garda.

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