Un piano di emergenza di protezione civile

«La sfida accettata dalla Provincia ha prodotto gli effetti sperati: su richiesta del Comitato istituzionale di coordinamento del lago d’Idro istituito in Prefettura abbiamo redatto in tempi brevissimi un piano d’emergenza di protezione civile per l’Eridio, e lo abbiamo approvato lo scorso 30 marzo. Questa, lo ricordo, era la premessa indispensabile dell’accordo sottoscritto nelle ultime ore a proposito della gestione delle acque del lago».

Parole del presidente Alberto Cavalli, soddisfatto dell’esito della vicenda Eridio. Proprio Cavalli sottolinea che «l’amministrazione provinciale ha sposato fin dall’inizio del mandato questo stile operativo, e continuerà a lavorare affinché il problema dei livelli dell’Eridio sia definitivamente risolto».

E anche l’assessore alla Protezione civile, Corrado Scolari precisa che «il consiglio all’unanimità ha approvato il piano, operativo dal primo aprile. In questi giorni stiamo distribuendo a tutti le copie, e lavoreremo insieme a tutti per la massima tutela del lago».

Sinteticamente, spiega Scolari, il piano prevede la salvaguardia delle popolazioni rivierasche e procedure d’emergenza per il controllo delle coste, a partire dalla definizione di a quali livelli scatta l’allarme. E prevede quali procedure debba attivare il gestore della diga in caso di particolari condizioni meteo, e quanta acqua eventualmente vada svasata. Poi indica le procedure da seguire per i sindaci, e uno speciale software consente simulazioni precise di ogni situazione».

«Se si tiene conto poi che la quota massima, prima fissata a 367, adesso è più alta, a 368,5, si vede che il lavoro ha portato ottimi risultati. L’accordo è un ulteriore passo verso l’atto definitivo che dovrà stabilire le modalità di gestione del lago - aggiunge Scolari -, e il piano di emergenza è un punto importante che agevolerà chi avrà l’incarico per questo lavoro».

Mario Mattei
Da Bresciaoggi

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