Passi da gambero per la Variante

“Il progetto è tecnicamente appaltabile dopo l’integrazione che abbiamo fatto a gennaio, manca solo la firma del nostro presidente, ma anche dopo questa definitiva approvazione non potremo dar corso all’appalto perché non c’è il necessario finanziamento”.
Le parole dell’ing. Prisco dell’Anas, pronunciate ieri pomeriggio in occasione della riunione del Coordinamento sulla viabilità valsabbina convocata dall’assessore Mauro Parolini, hanno raggelato gli animi di tutti i presenti.

Erano saliti tutti quanti a Nozza per avere buone nuove circa i lavori attesi a Vobarno per la Variante alla 237 del Caffaro, l’unico lotto ancora mancante per poter dichiarare finita l’arteria, almeno fino a Ponte Re di Barghe. Nelle scorse settimane sembrava cosa fatta: i parlamentari bresciani Tolotti, Del Bono e Ferrari avevano diramato un comunicato ottimistico sul fatto che la procedura d’appalto sarebbe stata avviata questa primavera.

Cos’è successo? “E’ successo che l’opera in questione è rimasta sì una priorità, ma fra quei progetti da avviare nell’ambito del piano quinquennale che per il momento non è stato ancora approvato – ha affermato Parolini – Possiamo tranquillamente ipotizzare che rimarrà orfano di firma almeno fino al 30 giugno, per quella data il Governo avrà la possibilità di verificare la vicenda del Tfr e sapendo quanti soldi effettivamente avrà a disposizione potrà siglare l’accordo”.
Detta così è difficile che prima del prossimo settembre possa essere avviata la procedura d’appalto, poi ci vogliono sei mesi per dare il via ai lavori, altri diciotto per eseguirli... campa vobarnese che la strada arriva, verrebbe da dire parafrasando il famoso proverbio.

“Non vorrei che questa vicenda diventasse un tema di palleggiamento tra Centrodestra e Centrosinistra per andare a vedere chi è più o meno bravo a promettere e a realizzare le cose – ha aggiunto Parolini -. Cerchiamo invece di definire tutti insieme quello di cui la Valle Sabbia ha bisogno e facciamo sentire la nostra voce unanime. Fare pressione sul Governo può servire per accelerare i tempi. Mi rammarico solo del fatto che alle promesse romane dello scorso anno avevo creduto anch’io”.

A questo punto, però, una mosca bella grossa dev’essere andata a posarsi proprio sul naso di Carlo Panzera, il sindaco di Vobarno: “Parolini sa bene che su queste questioni ci siamo sempre presentati uniti, Comuni, Comunità montana e Provincia. Cerchiamo però, prima di partire in quarta tutti insieme, di capire chi dobbiamo sollecitare – ha detto -. Mi risulta che l’estate scorsa a Roma le priorità erano due: il lotto valsabbino e un ponte sul fiume Adda. Perché il secondo progetto ha preso il via e il lotto fra Vobarno e Sabbio no? Sentendo l’ing. Prisco che riferendosi a questi mesi ancora parla di integrazioni al progetto mi sorge il dubbio che il problema non sia nell’operato di questo Governo”.

La proposta di Cadenelli e di Barbiani del Comitato Strada di riunire attorno ad un tavolo tutti i parlamentari bresciani per un chiarimento e per dare il via ad un’iniziativa politica è stata poi accolta da Parolini che si è dichiarato disponibile anche a formulare un documento di sollecito per il governo da sottoporre alla firma dei sindaci valsabbini e della Comunità montana.

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