Il Coordinamento risponde agli agricoltori

Pochi centimetri ormai separano la superficie dell’Eridio da quota 368 sul livello del mare, facendo in modo che il rigagnolo che ha cominciato nei giorni scorsi a lambire le paratie in uscita del lago valsabbino prendesse consistenza.
Il risultato lo si è potuto notare più giù, verso Vobarno e oltre, dove il Chiese ha preso a gonfiarsi prima impercettibilmente poi con maggior decisione. Una novità di cui vanno fieri i rivieraschi che per un mese hanno presidiato il municipio di Idro e che per domani pomeriggio alle 15 e 30 hanno preparato la loro prima “Festa del deflusso minimo vitale”.
Ma il lago ricolmo d’acqua fa contenti anche gli agricoltori della Bassa speranzosi che, in quelle condizioni e con la primavera che si avvicina, ci potrà essere più acqua per irrigare i campi durante l’estate.

Fin qui tutti d’accordo, con alcuni distinguo l’intesa c’è anche sulla necessità di mettere avanti a tutto la salvaguardia della risorsa idrica: per i rivieraschi si tratta in sostanza di mantenere inalterato e semmai di ricomporre un ecosistema lacustre gravemente compromesso; gli abitanti della Bassa premono invece perchè i loro campi possano mantenersi rigogliosi e perchè le falde acquifere possano ricevere la giusta quantità di liquido elemento.

E’ quando si fanno i calcoli con le quantità d’acqua che scendono dalle montagne o con la pioggia che le opinioni nettamente si separano: “E’ necessario chiarire pochi concetti, ma in modo inequivocabile, per evitare che sulle questioni del lago d’Idro vengano spese parole a vanvera” e infatti l’opinione di Gianluca Bordiga, portavoce dei rivieraschi in rivolta, dopo quanto la stampa ha riportato della riunione avvenuta a Montichiari con i sindacati di categoria che hanno invitato gli addetti del settore agricolo.

“Chiedono più acqua per l’irrigazione e qui è la legge a non lasciare spazio a fraintendimenti: quando si parla di utilizzo delle risorse idriche per prima cosa vanno garantiti gli “usi generali” che sono quelli legati alla salvaguardia ambientale, poi vengono gli “usi speciali” che sono la pesca e lo sport, a fini turistici insomma – afferma Bordiga -. Solo al terzo posto ci sono gli “usi eccezionali” fra i quali sono contemplate tutte le derivazioni per la produzione di energia o per l’irrigazione”.

La minaccia di mettere in pratica iniziative eclatanti, come i “blocchi stradali per salvaguardare migliaia di aziende agricole che hanno più bisogno di acqua dei pochi nuclei alberghieri dell’Eridio”, è stata invece definita da Bordiga come “la filosofia dell’utile, ovvero il sacrificio di pochi per la felicità dei più, davvero fuori luogo dopo uno sfruttamento abnorme del lago che perdura da 90 anni”.
Una novità potrebbe arrivare presto da Roma, se è vero che il ministro Pecoraro Scanio si sarebbe preoccupato personalmente di chiedere il rispetto del deflusso minimo vitale del lago d’Idro. Una notizia che potrebbe essere ufficializzata domani con la presenza alla manifestazione degli onorevoli Lion e Piazza.

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